Nibionno: dal Comune iniziative per l'Ucraina. Si cercano spazi liberi e famiglie ospitanti

Laura Di Terlizzi
I cittadini di Nibionno si stanno già mobilitando per aiutare la comunità ucraina, che da ormai cinque giorni sta subendo l'invasione della Russia entro i confini nazionali.
Uno stato sovrano che guarda all'Europa ma vuole essere inglobato nella Federazione Russa sta combattendo per difendere la propria indipendenza: i cittadini hanno imbracciato le armi, i più fragili cercano riparo nelle metropolitane mentre i più fragili sono in fuga mentre una minoranza che risiede altrove ha scelto di rientrare in patria per combattere. Sono ore di tensione per questo popolo e la comunità internazionale si sta attivando per dare un aiuto ai profughi.
Su sollecitazione del Governo, le Prefetture italiane stanno sondando la disponibilità di spazi lungo tutto lo stivale per accogliere i cittadini ucraini che si trovano già al confine rumeno o moldavo. Sono infatti arrivate richieste informali di accoglienza e lo stato italiano intende essere pronto a un'eventualità di questo tipo, offrendo una risposta tempestiva. La macchina organizzativa è già partita e ieri lo stesso sindaco di Nibionno ne ha dato comunicazione ai cittadini, sondando la disponibilità a far arrivare in paese rifugiati ucraini.
''La richiesta è partita dal vice prefetto Motolese con il quale sono in stretto contatto per capire la nostra disponibilità nella malaugurata fattispecie si verificasse un'esigenza concreta - ha detto il sindaco Laura Di Terlizzi - Ha iniziato a contattare i sindaci dei comuni dove c'era già una sensibilità verso l'Ucraina con l'accoglienza dei bambini di Chernobyl. Voleva capire la disponibilità dei comuni per eventuali richieste di alloggio. È una mobilitazione partita dalla Prefettura, che si intefaccia con i sindaci: potrebbe non verificarsi, ma se sarà necessario, saremo pronti. Speriamo che tutto si risolva in tempi rapidi e non sia necessario far questo''.
Da qui la richiesta dell'amministrazione rivolta ai cittadini per aiutare il popolo ucraino. "Ho cercato di fare leva sulla sensibilità umana per capire quanti posti potremmo offrire sul nostro territorio - ha proseguito il primo cittadino - Ci stiamo muovendo con il comitato che era attivo a Nibionno prima del Covid quando venivano ospitati per l'estate i bambini ucraini: il presidente è in contatto con l'associazione Cassago chiama Chernobyl. Ci confrontiamo poi con altre realtà del territorio e con la parrocchia".
In particolare il Comune lavorerà in sinergia con l'associazione di Anna Sarnataro, ''un atomo di ossigeno''.
"Uniamo le forze per un'azione di solidarietà umanitaria e, con il patrocinio del Comune, abbiamo avviato un'attività di recupero di beni di prima necessità destinati all'Ucraina. Ci sarà un camion in partenza il 10 marzo. Intanto recuperiamo cibo e altro materiale per far fronte ad eventuali arrivi sul territorio".
Stasera il gruppo di maggioranza incontrerà le associazioni e le parrocchie per coordinare la modalità operative e identificazione le risorse umane ed economiche a fronte della richiesta della Prefettura.
''Al vice prefetto ho già dato la disponibilità di aiuto da parte della nostra amministrazione e soprattutto della nostra comunità a sostenere qualsiasi azione vorranno intraprendere - aggiunge Di Terlizzi - Non possiamo farci cogliere impreparati: dobbiamo avere a disposizione delle famiglie sale e spazi per accogliere chi dovesse arrivare. Dobbiamo mostrare la nostra sensibilità per stringerci attorno a un popolo che si trova in un momento di particolare necessità: siamo una comunità dal cuore e dallo spirito di solidarietà molto forti ed è il momento di mostrarlo a tutti''.
La raccolta si sta già facendo ma si sta valutando anche una colletta alimentare nella giornata di sabato 5 marzo al supermercato del paese che, per proprio conto, ha dato la disponibilità a offrire prodotti alimentari per bambini. Il Comune sta intanto liberando gli spazi per gestire lo stoccaggio di tutto quanto viene consegnato: scarpe, coperte, vestiario e alimenti.
L'amministrazione ha già compiuto una ricognizione degli spazi comunali. "Abbiamo un paio di appartamenti. Uno era vuoto, pronto a ospitare per eventuali associazioni e un altro è la sede della protezione civile. Li mettiamo a disposizione per 7-8 persone. Nella sala civica pensiamo di allestire la sala pranzo: stiamo contattando la società che si occupa della mensa all'asilo e alla primaria, Elior, per avere pasti caldi. Stiamo verificando se allestire anche delle cucine. Insomma, stiamo facendo un'analisi per capire quante risorse abbiamo e come spenderle a livello umano ed economico".
Dal lato cittadini, sono arrivati i primi riscontri. "Una decina di famiglie si sono dette disponibili ad accogliere le famiglie. Una persona, in base alla disponibilità degli spazi, la accoglierò anche nella mia famiglia: preferisco possa stare al sicuro, anche in spazi senza troppe pretese, piuttosto che sotto una bomba".
M.Mau.
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