Cassago: in parrocchia una preghiera per la pace. Armando Crippa riferisce le ultime notizie dall'Ucraina

Tantissimi i giovani del gruppo dei preadolescenti di Cassago che hanno partecipato alla messa dedicata alla difficile situazione ucraina nella serata di mercoledì 3 marzo per manifestare congiuntamente un messaggio di pace.

Una delegazione di Cassago chiama Chernobyl con il presidente Armando Crippa

La parrocchia, insieme all'associazione Cassago chiama Chernobyl, ha infatti pensato di celebrare la liturgia aprendo la messa con il rito della luce rappresentato dai più giovani, che hanno fatto una breve processione sul sagrato della chiesa portando dei lumini che sono stati posizionati ai piedi dell'altare. Con loro, in prima fila, anche il presidente dell'associazione cassaghese, Armando Crippa, insieme ad Assiya, una ragazza ucraina in Italia ormai da 5-6 anni insieme alla madre adottiva italiana e a chiudere il corteo il parroco don Giuseppe Cotugno e don Francesco Sposato dell'istituto don Guanella.

La processione è quindi arrivata fino all'altare dove è stata appositamente appesa la bandiera gialla e blu con i colori dell'Ucraina. Il messaggio di pace, testimoniato in primis dall'alta adesione con cui i fedeli cassaghesi hanno risposto, tra i quali lo stesso sindaco Roberta Marabese, è stato poi sottolineato ulteriormente anche dal parroco Cotugno durante l'omelia, nel quale sono stati ripresi i messaggi contenuti nella Lettura e nel Vangelo poco prima ascoltati.

Il parroco don Giuseppe Cotugno

"Il dono della pace ha sicuramente bisogno di gesti concreti, di aiuto e di carità ma noi sappiamo anche che in qualità di credenti, come già ci ha suggerito papa Francesco, dobbiamo nutrire questo dono anche con la preghiera perché essa è in grado di cambiare i cuori e le menti, a partire dai nostri. La pace parte, infatti, da come ci comportiamo nel quotidiano, a scuola, in oratorio e nello sport. Anche le Letture di stasera ci parlano di pace, e la prima cosa importante da sottolineare la ritroviamo nel Libro del Qoelet, contenuto nell'Antico Testamento, che ci dice che la malvagità e la cattiveria tra gli uomini del mondo, allora come oggi, sono in realtà vanità e illusione di qualcuno che pensa di avere il potere con la forza e le armi. La cosa che non sa, però, è che un potere simile è destinato a passare e ad avere vita breve. Il testo biblico ci dice anche che chi ama Dio, ama anche il prossimo perché non si può separare l'amore di Dio da quello per gli altri e quindi l'amore conduce naturalmente a perseguire sempre la pace. La seconda cosa significativa deriva invece dal Vangelo e in particolare è Gesù stesso a dirci che tutti noi con il cuore possiamo fare qualcosa per la pace, sia attraverso la preghiera e sia con gesti di vicinanza e carità, facendo sentire la nostra voce per la pace. Gesù, ti chiediamo quindi il dono della pace, aiutaci a capire che la guerra è vanità e che i giusti che cercano il bene del prossimo saranno felici" ha concluso don Cotugno.


Il sindaco Roberta Marabese

Il parroco ha poi spiegato che le offerte raccolte durante la funzione saranno destinate alla Caritas Diocesana che da tempo opera anche in Ucraina e nei paesi vicini con progetti a favore delle popolazioni e che in questo momento più che mai dovrà operare per il loro sostegno.

Al termine della messa, Assiya è stata chiamata all'altare per leggere una preghiera dedicata alla pace, suscitando al termine della lettura un sonoro applauso di commozione da parte di tutti i presenti.

In primo piano don Francesco Sposato

"La situazione che ci comunicano le nostre fonti sul posto è purtroppo grave quanto quella che viene raccontata dai media principali, e anche la regione di Chernigov è stata interessata da bombardamenti" ci ha raccontato il presidente Armando Crippa prima di uscire dalla chiesa, "sappiamo che le bombe hanno distrutto un teatro nella piazza principale e due giorni fa è stato colpito anche un asilo, ma per fortuna tra i bambini ci sono stati solo feriti mentre il custode è purtroppo deceduto a causa dell'esplosione. Oggi abbiamo invece saputo che è stato bombardato anche il piccolo aeroporto locale e l'ospedale pediatrico della regione dove, per via del frastuono della bomba, sono esplosi i vetri creando danni interni ed esterni all'edificio. La buona notizia è che oggi è partito il primo carico di aiuti che siamo riusciti a raccogliere grazie alla solidarietà del territorio e alla disponibilità della famiglia di Franco Ravasio che ha messo a disposizione il proprio magazzino di raccolta a Lecco. Il carico raggiungerà i profughi ucraini al confine con la Polonia e ci auguriamo che possa rappresentare un aiuto concreto e utile in questa prima fase di emergenza e caos".

M. B.
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