Costa: in paese una camminata per la pace contro la guerra in Ucraina

Bandiere della pace, disegni colorati dei bambini contro la guerra e il motto "diamo una possibilità alla pace" portato da un gruppo di giovanissimi ragazzi. La camminata della pace, in sostegno a quanto sta vivendo il popolo ucraino, invaso dalla vicina Russia, ha avuto un'alta partecipazione.

Alcune immagini della manifestazione di giovedì sera

Promossa dal Comune di Costa Masnaga, in collaborazione con la parrocchia, l'istituto comprensivo e l'asilo Locati Beretta sulla cui recinzione i bambini hanno appeso le bandiere della pace, si è tenuta nella serata di giovedì 2 marzo con ritrovo nella piazza Confalonieri, antistante il municipio. Una camminata silenziosa, composta da numerose famiglie e arricchita dalla presenza di Vittoria, una ragazza ucraina, per anni ospite di una famiglia del paese: proprio lei, insieme ai rappresentanti delle istituzioni presenti, ha aperto il corteo. All'iniziativa hanno partecipato, oltre al parroco don Davide Colombini, i sindaci di Nibionno, Laura Di Terlizzi e di Bulciago, Luca Cattaneo, insieme ai rispettivi assessori Davide Biffi e Raffaella Puricelli e gran parte dell'amministrazione comunale di Costa.

Il parroco don Adriano e i sindaci Panzeri, Cattaneo, Di Terlizzi

"Abbiamo voluto partire dal comune, la casa di tutti i cittadini e luogo di democrazia, siamo passati per le nostre scuole e la presenza del sindaco di Bulciago e di Nibionno, che ringrazio per essere oggi qui con noi, vuole essere il gesto concreto delle istituzioni al fianco delle comunità educative - sono le parole del sindaco di Costa Sabina Panzeri - Tutti insieme dobbiamo lavorare affinché i nostri ragazzi possono diventare ambasciatori di pace, ma la pace va ricercata e testimoniata ogni giorno, nei gesti quotidiani, in azioni di prossimità e solidarietà, nei confronti dei nostri compagni di banco e dei nostri vicini di casa. Rivolgiamo un pensiero a tutte le persone che vengono perseguitate semplicemente perché vogliono manifestare il loro dissenso alla guerra".

Il primo cittadino, al termine della camminata, si è rivolto ai ragazzi: "Sappiate difendere sempre la libertà di pensiero e il confronto reciproco che sono le basi portanti della nostra democrazia. Abbiamo camminato tutti insieme seguendo l'unica strada possibile la via della pace. E' stata una serata piena di simboli, di piccoli gesti concreti".

Le amministrazioni dei territori vicini hanno subito accolto l'invito a partecipare a questa manifestazione contro la guerra: "Ci sembra doveroso essere tutti uniti per la pace e manifestare senso di unitarietà. Per noi è giusto mostrare l'unione di tre piccoli comuni che insieme non contano 10.000 abitanti, ma sono uniti e solidali. Abbiamo subito accettato" ha detto il sindaco Laura Di Terlizzi, mentre il collega Luca Cattaneo ha commentato la partecipazione con questa riflessione: "Manifestiamo vicinanza al popolo ucraino che sta soffrendo. Quello che possiamo fare sono piccoli gesti ma è importante non rimanere indifferenti: i nostri sono gesti semplici ma sono un modo per farsi sentire vicini al popolo ucraino".

Don Adriano Colombini ha ringraziato tutti gli intervenuti che hanno aderito in maniera massiva: "Manteniamo questa camminata nella sua aconfessionalità per non mettere nessuno in imbarazzo. Abbiamo già pregato ieri sera, con un momento di fede in chiesa. Il valore della pace penso sia uno dei più condivisibili fino a prova contraria, purtroppo. E' un valore che è stato messo seriamente in difficoltà a più riprese nella storia. Ho solo un invito: ciascuno con propria intelligenza, volitività chieda la pace: una pace duratura può essere garantita se ciascuno è nella pace, con i vicini, i cari e il mondo intero".

Tra i simboli della serata ci sono stati il ramo di ulivo, simbolo di pace e la luce: prima di iniziare la camminata è stata accesa una candela bianca in modo che la luce potesse accompagnare tutto il cammino. Dopo le soste previste alla scuola primaria e secondaria, i partecipanti sono tornati in piazza Confalonieri, luogo della partenza. Al rientro, Sabina Panzeri e Vittoria, la ragazza ucraina testimonial della serata per rappresentare tutto il suo popolo, hanno acceso due candele, blu e gialla, affinché "la loro luce riscaldi i nostri cuori e alimenti la speranza della pace per il popolo ucraino e per tutte le nazioni in guerra".

La serata si è conclusa con il silenzio suonato con la tromba da Paolo Redaelli, membro della corpo musicale Santa Cecilia.

M.Mau.
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