Oggiono, crisi ucraina: Comune e Caritas al lavoro per far fronte all’emergenza

Il sindaco Chiara Narciso
La crisi Ucraina precipitata durante gli scorsi giorni in un conflitto che coinvolge ormai quasi l'intero territorio del paese, ha spinto moltissimi cittadini a cercare una via di fuga dalla guerra. Coloro che hanno potuto hanno cercato di lasciare il paese con la propria auto, altri lo hanno fatto con i convogli ferroviari, altri ancora a piedi.
A partire dalla giornata odierna, sabato 5 marzo, dopo dieci giorni di conflitto, dovrebbero essere attivati dei corridoi umanitari frutto dell'accordo raggiunto fra le delegazioni ucraina e russa durante le trattative degli scorsi giorni.
Nella città di Mariupol, importante centro portuale affacciato sul Mar d'Azov, i cittadini che potranno inizieranno ad abbandonare le proprie case a partire dalle ore 9 di questa mattina. In larga parte si dirigeranno verso gli stati confinanti dell'Unione Europea. Lo stesso avverrà nella città di Volnovakha.
Secondo le Nazioni Unite nei primi giorni del conflitto oltre mezzo milione di cittadini ucraini hanno lasciato il loro paese. La Polonia è stata una delle destinazioni principali, raggiunta da quasi 300mila ucraini. Molti altri profughi hanno scelto, e continueranno a scegliere, una via di fuga più a sud che gli consentirà di raggiungere, attraverso Moldavia, Romania Ungheria e Slovenia, anche l'Italia. Un Paese, il nostro, in cui risiede già una comunità ucraina particolarmente numerosa. Nelle scorse ore nuovi calcoli dell'Unhcr aggiornati hanno innalzato a oltre un milione la stima degli ucraini che hanno lasciato il proprio paese, dopo circa una settimana di conflitto. Un numero che potrebbe anche triplicare durante i mesi di marzo e aprile nel caso in cui la guerra non cessasse.
Già a partire dagli scorsi giorni, anche il territorio lecchese si è mobilitato per organizzare forme di aiuto e supporto alla popolazione. Sia con iniziative di raccolta di viveri, indumenti e farmaci, come quella realizzata da Cassago Chiama Chernobyl, alla quale hanno aderito diversi comuni e cittadini del territorio, sia iniziando a delineare forme di assistenza per accogliere i profughi ucraini in arrivo.
«In questa fase stiamo lavorando con la Prefettura di Lecco e l'Ufficio dell'Ambito» ha spiegato il sindaco di Oggiono Chiara Narciso precisando «la Prefettura ha chiesto ai sindaci di raccogliere le disponibilità all'accoglienza e di segnalarle all'Ambito, si tratta di un modo per agire in maniera coordinata per quanto riguarda l'ospitalità dei profughi in arrivo sul territorio».
Il primo cittadino ha inoltre ricordato che, per quanto riguarda la città di Oggiono, al momento non vi sono immediati alloggi comunali liberi a disposizione. «Le case del comune - ha spiegato - sono in gestione all'Aler. In città opera la cooperativa Il Gabbiano, attiva nell'accoglienza, che ha due appartamenti inseriti nel protocollo Sprar, i quali però risultano già occupati».
«Resta - ha aggiunto il sindaco - l'eventuale disponibilità da parte di strutture ricettive o da parte di privati cittadini».
Proprio a tal fine, nelle scorse ore, il comune ha diffuso una nota specifica. I cittadini interessati a dare in affitto unità abitative per accogliere i profughi ucraini potranno segnalare la propria disponibilità chiamando l'Ufficio di Piano di Lecco al numero telefonico 0341481534 o inviando una email all'indirizzo ufficiodipiano@comune.lecco.it

Il Comune di Oggiono ha anche emanato un avviso con cui invita - sulla base di una specifica richiesta della Prefettura di Lecco - coloro i quali ospitano cittadini stranieri, a qualsiasi titolo, a darne comunicazione al comune. Inoltre, i cittadini ucraini, non intenzionati a presentare domanda di protezione internazionale, sono tenuti a dichiarare la propria presenza alla Questura di Lecco, presso l'ufficio Immigrazione di via Leonardo da Vinci. Potranno anche fare riferimento al medesimo ufficio per presentare la domanda di protezione internazionale, qualora scelgano di farlo.

La sede Caritas a Oggiono

Nel frattempo, il territorio oggionese si è attivato per dare il via a una raccolta fondi. «Come sindaci - ha spiegato Narciso - stiamo anche promuovendo la raccolta fondi, in denaro, organizzata dalla Caritas». La Caritas decanale di Oggiono ha comunicato tutte le indicazioni necessarie a partecipare a questa iniziativa di solidarietà.
«Abbiamo informato i parrocchiani del decanato oggionese, ogni responsabile e ogni sacerdote ha ricevuto la comunicazione» ha ricordato Roberto Ferrario, fra i responsabili della Caritas decanale di Oggiono, che ha anche spiegato le modalità con cui è possibile contribuire: «si può devolvere sul conto corrente di Caritas Ambrosiana, specificando che la donazione avviene a sostegno della popolazione ucraina». Questa modalità di donazione «è la preferita dalla Caritas oggionese» come lo stesso Ferrario ha precisato. Esiste anche, per chi fosse impossibilitato a fare una donazione bancaria diretta, la possibilità di portare la propria donazione economica presso il centro di ascolto decanale di Oggiono. Le risorse raccolte verranno poi versate sul conto corrente di Caritas Ambrosiana. Quest'ultima è in contatto con la Caritas ucraina. Un dialogo dal quale è scaturita la proposta di donare risorse economiche invece che beni materiali.
«È preferibile la donazione di contributi - ha spiegato Ferrario - perché poi vengono destinati in funzione della necessità specifica che si manifesta in un determinato momento: l'acquisto di farmaci, di coperte, di beni alimentari, a seconda di quelle che sono le indicazioni».
«Il sentore - ha aggiunto Ferrario - è che le persone siano a favore di questo tipo di iniziativa anche perché chi la propone, la Caritas, è un ente riconosciuto come serio, ha un'immagine di serietà ed efficacia nel dare risposte».

Per effettuare una donazione è possibile seguire le indicazione sul sito di Caritas Ambrosiana clicca QUI

L. A.
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