Sirtori: un libro sul cibo? Molto di più. Chiara e Francesca si raccontano al pubblico in una serata densa di emozioni

245 pagine di amore, malattia, corpo femminile, sessualità, genere, femminismo, cibo e sostenibilità. In poche, pochissime, parole questo è il contenuto del libro "Cibo supersonico" scritto da Francesca Fariello e Chiara Ratti. La coppia nella serata di mercoledì 9 marzo ha presentato il volume presso l'aula magna della scuola primaria di Sirtori dove è stato organizzato un evento a cura dell'amministrazione comunale del paese guidata dal sindaco Matteo Rosa e dalla biblioteca civica comunale, il tutto in collaborazione con la Libreria di via Volta di Erba e il progetto Ri.Fu.Gio.
Una serata veramente emozionante, carica di gioia ma anche di sofferenza, alla quale hanno preso parte una settantina di persone.

Chiara e Francesca con il consigliere Belletti

A guidare le due autrici lungo il percorso di presentazione è stato Simone Savogin, autore e campione italiano di Poetry Slam.
Presente anche l'artista Martina Dirce Carcano, illustratrice e scenografa che durante il corso della serata si è occupata di accompagnare i pensieri di Chiara e Francesca con meravigliose illustrazioni.
A prendere la parola in apertura il consigliere comunale Paolo Belletti che ha ringraziato gli ospiti e il pubblico in sala per la presenza. "Siamo onorati della vostra partecipazione e sono veramente felice che dopo un momento difficile come quello pandemico abbiamo finalmente la possibilità di ritrovarci e condividere momenti ed esperienze" ha asserito Belletti, per poi ringraziare le bibliotecarie Gloria e Martina e le ragazze della libreria di Erba, Anna Corvella e Katia Colombo.
Spazio poi alla vera e propria presentazione, che ha trascinato gli ospiti in un turbinio di emozioni.
Durante tutto lo svolgimento della serata, Simone Savogin si è occupato di intrattenere il pubblico e renderlo partecipe, facendo assaporare ai presenti ogni pagina del libro.

Ma partiamo dall'inizio. Chi sono Chiara Ratti e Francesca Fariello? Spiegarlo in poche righe non è semplice e la serata di ieri ne è stata la prova. Chiara ha 35 anni ed è di Erba, mentre Francesca ne ha 33, originaria di Formia, in provincia di Latina.
"In poche parole, io e Francesca ci siamo sposate il 20 febbraio 2020 e poi abbiamo scritto un libro" ha detto Chiara quando le è stato chiesto di presentare la coppia al pubblico, ridendo.
Francesca è una chef di cucina a base vegetale e un'insegnante, Chiara invece si occupa di comunicazione, seguendo quindi l'aspetto di divulgazione del progetto che hanno creato insieme.

Le due si sono conosciute nel 2015 a Milano e, come hanno spiegato, si sono trovate e innamorate immediatamente. Purtroppo, l'anno seguente è stato diagnosticato a Francesca un tumore al seno, sconvolgendo la sua vita e quella di Chiara.
"Quando Francesca stava ancora facendo la chemioterapia abbiamo iniziato a portare avanti il progetto dei Supper Club, che consiste nell' organizzare cene con sconosciuti. Durante queste serate a base di cucina vegetale sono nate esperienze meravigliose ed in un certo senso anche salvifiche per Francesca" ha continuato Chiara.
Dopo il tumore che ha colpito la giovane, le due hanno continuato a lottare mano nella mano fino al matrimonio celebrato due anni fa. Oggi hanno pubblicato il loro primo libro, vantano più di 45 mila followers su Instagram e sono innamoratissime.

Come ha ricordato Simone Savogin, il libro scritto dalle autrici è di ricette ma, vista la profondità dei temi trattati, i lettori lo sporcheranno di lacrime. "All'interno del volume si nota la differenza di scrittura e approccio alle cose e alle situazioni che c'è tra Chiara e Francesca. Leggendolo vi renderete conto della differenza che le ha unite" ha continuato, per poi chiedere alle ragazze come è nata l'idea di mettere la loro storia per iscritto. "Quello che narriamo in questo libro nasce in realtà cinque anni fa" ha detto Chiara, "nonostante ciò non ci siamo sentite pronte a mettere nero su bianco le nostre esperienze di getto, abbiamo preferito far sedimentare quei momenti e renderli leggeri, fruibili a tutti sempre consapevoli della delicatezza dei temi che vengono affrontati".

Il libro, infatti, è composto da ventidue capitoli, ognuno dei quali dedicato a un tema specifico come la malattia, la comunità LGBTQ+, la proposta di matrimonio... Al termine di ciascuna sezione, poi, viene illustrata una ricetta.
"Ho accettato di mettere alcuni miei piatti nel libro, che alcune volte sono collegati con quanto narrato e con la volontà di far emergere profumi, emozioni" ha spiegato Francesca. "In questo libro, poi, volevamo inserire anche l'arte e per questo abbiamo contattato Martina che si è occupata di realizzare dei disegni che per noi parlano e che hanno nutrito la leggerezza che si trova all'interno del volume" ha continuato. All'interno del manuale si ha la possibilità di trovare due voci che si muovono da due punti di vista completamente diversi: il filo che unisce le posizioni delle due autrici è l'amore.
Come ha ricordato anche Savogin, "dall'essere così diverse è nato il vostro punto di forza, che vi unisce. Non c'è solo amore tra di voi, ma qualcosa che va oltre e sta nell'accettazione totale dell'altro e nell'abbandono".

A destra l'artista Martina Dirce Carcano

Sono ormai cinque anni che la coppia comunica e illustra il proprio punto di vista attraverso i social, sempre con rispetto ed educazione. "Il nostro obiettivo è anche far capire che nella vita non esiste mai un solo punto di vista. Se abbiamo curiosità e apertura si spalancano davanti ai nostri occhi degli orizzonti che prima non pensavamo di poter vedere" ha affermato Chiara. È proprio nella sana curiosità di scoprirsi che la coppia si è ritrovata e, sempre in quest'ottica, Chiara si è avvicinata alla cucina vegetale.

Quel 20 febbraio di due anni fa, poi, Chiara e Francesca sono diventate una famiglia. La proposta di matrimonio è arrivata durante un concerto del poeta e cantante Gio Evan, che ha chiesto alla coppia di salire sul palco per un intervento. Poi, le due ragazze si sono sposate ma hanno ricordato di essere due individui che hanno bisogni diversi e molteplici. "È importante ricordare che quando due persone diventano una coppia rimangono due esseri umani differenti" ha affermato Francesca. "Tra noi due vi è un costante dialogo e ascolto e cerchiamo di riflettere questo anche nei nostri progetti e nelle nostre opere".
Anche la malattia è stata al centro della serata. Un tema difficile, spigoloso e sensibile ma, come ha ricordato Francesca, "l'ultima cosa che le persone con una malattia vogliono è l'essere messi in disparte". All'interno del libro si parla di dolore, che è diverso dalla malattia stessa. "Quando sono venuta a sapere del tumore di Francesca ci conoscevamo da pochi mesi. Non sapevo come comunicare con lei e non volevo stare zitta, ho trovato la forza di parlare attraverso le poesie di Gio Evan" ha affermato Chiara.

A sinistra il poeta Simone Savogin

Le due hanno affrontato anche il tema tanto dibattuto della "schwa" - segno grafico inclusivo che punta ad abbattere la disparità di genere ed inserire una lettera di genere neutro - per poi parlare anche del tabù del corpo femminile - con la volontà di abbatterlo.
"Due anni fa ho posato per un progetto sul corpo delle donne, intitolato Quest for beauty a cura della fotografa Sara Melotti" ha spiegato Francesca. È stato proprio in questo frangente che ha avuto la possibilità di mostrare la cicatrice al seno, causatale dal tumore. "Nessuno mi ha detto che dovevo farlo. Eppure è stato magico e catartico scattare quelle fotografie, immersa nel mare. Mostrare un corpo mutilato è una rappresentazione e un messaggio molto forte dal momento che siamo abituati a vedere corpi giovani e magri. È necessario a volte cambiare prospettiva e portare sullo schermo immagini diverse dalle quali emerge la vita" le parole di Francesca.
La serata è proseguita tra ricordi, pensieri, emozioni e confessioni. Dopo un piccolo gioco durante il quale sono stati donate ai presenti le illustrazioni create nel frattempo da Martina Dirce Carcano, Simone Savogin ha recitato una magnifica poesia intitolata "Adoro l'essenza", della quale riportiamo alcuni versi. "Avrei voluto conoscerti quando sbocciavi. E scrivevi con petali dolci, che libertà non è solo abbattere muri, ma anche costruire sorrisi".
Parole che - come hanno confidato le stesse autrici - le hanno legate immediatamente al poeta Savogin e all'illustratrice Dirce Carcano.

Al termine della serata le autrici hanno firmato le copie del loro libro e hanno scambiato qualche chiacchiera e raccolto opinioni con il pubblico presente.
"Avere cura è l'unico metodo per essere cura", queste le parole che possono riassumere il progetto di Chiara e Francesca.
Susanna Linda Fumagalli
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.