Rogeno: lavori per la nuova centrale idroelettrica al Maglio

Marco Ciceri
Una nota stampa per precisare quello che sta avvenendo in località Maglio, fra Rogeno e Merone. Ad inviarla è stato il Parco regionale della Valle del Lambro, il cui presidente Marco Ciceri ha voluto chiarire la situazione, che riguarda la realizzazione, da parte di una società privata, della nuova centrale idroelettrica e in particolare delle prime operazioni di cantiere.
''E' chiaro che, come ogni opera, la fase di cantiere è quella maggiormente impegnativa, anche dal punto di vista ambientale. Ma i benefici che porterà la realizzazione di questo progetto sono ben superiori ai disagi che tutti noi, amanti della valle, stiamo sopportando'' le parole di Marco Ciceri in risposta alle polemiche e alle perplessità espresse da cittadini e associazioni in merito al via ai lavori di realizzazione della nuova opera, in corrispondenza della già esistente briglia sul fiume Lambro, la cosiddetta Diga del Maglio. Secondo il Parco la realizzazione del manufatto non dovrebbe - tuttavia - essere oggetto di perplessità: il Maglio è infatti una diga che per quasi un secolo ha fornito acqua alla centrale idroelettrica, ora dismessa, all'interno del fabbricato della ITB. Diga che era destinata all'abbandono o alla rovina: in questo modo si salvaguarda invece un esempio di archeologia industriale caratteristico e contemporaneamente si mantiene un'opera la cui demolizione avrebbe comportato danni incalcolabili sull'efficienza del Cavo Diotti, indispensabile per la prevenzione delle alluvioni.
Il progetto della nuova centrale, passato al vaglio della Valutazione di impatto ambientale nel 2016 e poi aggiornato nel 2021, prevede, oltre al consolidamento della diga, la realizzazione di un canale di adduzione delle acque all'impianto di produzione idroelettrica, chiamato "coclea", realizzato nell'alveo del Lambro, e la formazione di scale di risalita per i pesci - attualmente inesistenti - essenziali alla salvaguardia delle specie ittiche.
''Tengo a sottolineare come il progetto ripristinerà la continuità fluviale, grazie alle scale di risalita per i pesci, laddove da oltre un secolo esisteva uno sbarramento insormontabile per le specie ittiche del Lambro - commenta ancora il presidente Ciceri -. Secondariamente, la sicurezza idraulica: la Diga del Maglio, è inutile nasconderlo, rappresentava un elemento di rischio per la valle proprio perché priva di un ente gestore, dopo la rinuncia del precedente concessionario, e di fatto priva di manutenzione. Ora non sarà più così''.
''Per quanto riguarda infine gli aspetti paesaggistici - conclude Ciceri - i nostri tecnici vigilano, anche con l'uso di droni di ultima generazione, sulla puntuale osservanza di tutte le prescrizioni che sia la Provincia di Como sia il Parco hanno emesso a tutela dell'habitat del Parco stesso e del fiume''.
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