Barzanò: il mondo dei fumetti raccontato da Foschini di Bao Publishing per IterFestival

Prosegue il festival letterario ''IterFestival'' promosso dal Consorzio Brianteo Villa Greppi con la collaborazione della libreria ''Lo Sciame Libri'' di Arcore. Questa volta super ospite è stato Michele Foschini, cofondatore e direttore editoriale della Bao Publishing. In un dialogo interessante e divertente con Ilaria Testa - presso la sala civica di via Monsignor Colli a Barzanò - il pubblico è stato condotto alla scoperta del mondo di una casa editrice di fumetti.

Michele Foschini

Introdotto dal sindaco barzanese Gualtiero (Walter) Chiricò e da Lucia Urbano del Consorzio Brianteo Villa Greppi, Michele Foschini ha iniziato a raccontare la sua storia professionale. "Ho scoperto abbastanza tardi la passione per i fumetti. Mi sono iscritto a Lingue e Letterature Straniere all'università Ca' Foscari di Venezia, ma non ho mai concluso gli studi perché il lavoro mi ha trovato prima. Ho cominciato a fare delle autoproduzioni e sono diventato traduttore di fumetti e poi anche traduttore letterario. Ho tradotto circa ottantotto romanzi dall'inglese e circa trecentomila pagine di fumetti. Sono stato per molto tempo traduttore ufficiale di Tom Clancy. Nel 2009, dopo aver passato un anno a girare fiere di fumetto in tutto il mondo, io e Caterina Marietti abbiamo deciso di fondare una casa editrice e di pubblicare cinque libri l'anno. In realtà non abbiamo mai pubblicato cinque libri in un anno, ma siamo sempre partiti da quindici, ventinove, cinquantacinque o settanta libri. Abbiamo poi capito che erano troppi perché non riuscivamo a curare la loro trasmissione verso l'esterno nel modo corretto. Per anni abbiamo cercato di rallentare, ma c'erano degli obblighi come serie da continuare oppure opere già in cantiere. Con l'arrivo della pandemia nel 2020 ho immaginato che avremmo chiuso la casa editrice entro la fine dell'anno, ma invece è stato un anno molto buono perché le persone si sono attaccate tenacemente alla lettura e l'hanno riscoperta. Abbiamo comunque abbassato il numero di uscite annuali, da una settantina circa a una cinquantina, ma il fatturato non è crollato e tra il 2020 e il 2021 siamo cresciuti del 105%. Le cose funzionano perché, a mio parere, abbiamo creato un gruppo di lettori molto affezionati".

Tra fumetto e graphic novel ci sono alcune differenze e la mediatrice Ilaria ha chiesto all'editore di parlarne per fare chiarezza. "Ogni graphic novel è un fumetto e non ogni fumetto è un graphic novel" ha dichiarato Foschini.

Lucia Urbano del Consorzio Villa Greppi e il sindaco Walter Chiricò

Per moltissimi anni la produzione di fumetti in Italia è stata basata sulla creazione di personaggi, a vari gradi stereotipati, che dovevano declinarsi in avventure periodiche della stessa lunghezza e della stessa ambiziosità. Ad un certo punto, sono cominciate ad andare in crisi le edicole e anche le fumetterie. Gli autori hanno iniziato a comprendere che il nuovo canale a cui potevano rivolgersi era quello delle librerie, che erano frequentate da persone normali. Per un po' gli autori hanno continuato a creare le stesse cose, ma poi hanno iniziato a domandarsi perché fare gli stessi personaggi avventurosi che, oltretutto, presentavano il limite di essere stati pensati quando i lettori di fumetti erano prevalentemente maschi. Quando si è aperto un mercato che potenzialmente poteva includere tutti, allora si sono iniziate a vedere nuove possibilità.

"Graphic novel è un termine che non è stato inventato dagli esperti di pubblicità - afferma Foschini - ma da uno dei più grandi fumettisti di tutti i tempi: Will Eisner. È stato un uomo che ha vissuto tutte le epoche del fumetto, ha creato un personaggio diventato molto famoso, The Spirit, ed è stato il primo a tenere per sé i diritti. Nel 1978 ha scritto un libro a fumetti intitolato "Un contratto con Dio". Era un libro molto diverso dai precedenti lavori e lo stesso Eisner lo definì "romanzo grafico". È fatto a fumetti, ma ha il respiro di un romanzo. Nella mia testa - prosegue l'editore - tutto quello che tra due copertine è autoconclusivo e non c'è bisogno di aver letto qualcosa prima può essere visto come un romanzo grafico".

L'ultima parte del dibattito è stata dedicata ad alcune pubblicazioni di successo della casa editrice, tra cui "I kill giants" del talento nippo-spagnolo Jm Ken Niimura, "Bone" di Jeff Smith, che è stato un atto di coraggio da parte della Bao perché si presentava come un libro grosso e complicato, ma è stato molto amato e apprezzato. Ricordiamo poi "Il porto proibito" di Stefano Turconi e Teresa Radice, che sono due autori che hanno lavorato per moltissimo tempo alla Disney e "Kobane Calling" di Zerocalcare. Quest'ultimo può essere considerato uno degli autori di punta della casa editrice, che è diventato molto amico di Foschini. "Kobane Calling", fumetto di impegno sociale, è stato uno dei più tradotti all'estero e ancora oggi viene ristampato.

Oltre alla pubblicazioni di libri, Michele Foschini e Zerocalcare si sono impegnati nella realizzazione di una serie tv, "Strappare lungo i bordi", che è uscita su Netflix nel novembre 2021. La serie, composta da sei episodi, è diventata una delle più viste sulla piattaforma: già a quattro giorni dall'uscita ha battuto per ascolti in Italia tutte le altre serie. La scelta del dialetto romanesco avrebbe potuto limitarne la fruizione, ma così non è stato. La scommessa della Bao Publishing riguardo Zero, i suoi fumetti e la serie è stata vinta, anzi tutto è andato oltre le aspettative.
S.B.
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