Bosisio: i ricordi personali e delle associazioni, omaggio a Peverelli

Francesco Peverelli
Tantissime le attestazioni di stima e di affetto - ben 14 gli interventi nel complesso - per la cerimonia civile di commemorazione di Francesco Peverelli, consigliere comunale di Bosisio Parini con alle spalle una lunga attività nella collettività. Oltre ai rappresentanti dei gruppi che siedono in assise, convocato in modalità straordinaria, si sono aggiunti i ricordi affezionati degli altri amministratori che hanno condiviso con lui il percorso politico in questi ultimi due anni e mezzo.
"Sin da subito con lui si è creato un ottimo rapporto di stima reciproca - ha detto il vice sindaco Andrea Galli - Mi ricordo la sua voglia di dialogare e scambiare pareri, accompagnata dalla sua indole sempre conciliante. In questo, anche se già si stava sottoponendo alle terapie, era sempre sorridente, anche quando i pareri erano diversi" ha proseguito ricordando un episodio personale mentre si stava preparando la campagna elettorale. Francesco lo aveva colpito anche per un'altra caratteristica distintiva: "Aveva una devozione completa per quello che faceva e per gli impegni che si prendeva. Credo che due cose l'abbiano fermato in questi due anni e mezzo di amministratore, entrambi non dipendenti da lui: il covid prima, che ha rallentato tutte le attività, e la malattia dopo, tendando, fino all'ultimo giorno in cui è venuto in Comune, a dicembre, poco prima di lasciarci, di dare il suo contributo sui progetti che stava seguendo. Non credo sia un caso se, l'ultima volta che ci siamo potuti vedere, visivamente provato, era in ufficio tecnico a pensare alla palestra e all'illuminazione pubblica".
L'assessore Valeria Minoretti, nel suo discorso, si è rivolta direttamente a lui: "Ci hai lasciato una grande eredità per tutti: un esempio da seguire, nell'affrontare con coraggio e determinazione quello che la vita ci presenta sia nel bene che nel male. Oltre a questo ci lasci in eredità il tempo che hai speso per la comunità e non c'è tempo più prezioso del tempo donato agli altri".
Sono state numerose anche le associazioni che hanno voluto essere presenti per dedicare un pensiero a Francesco, tutti accomunati dalla sua voglia di fare e dal suo contributo fattivo all'interno delle realtà cui si è avvicinato. Tra queste c'è in special modo la Pro Loco che lui stesso aveva contribuito a fondare nel 2004 e che aveva presieduto nei primi quattro anni: "Ha sempre sostenuto le sue idee con forza, a volte con fin troppa esuberanza e una tale convinzione che era quasi impossibile contraddirlo o tentare di fargli cambiare opinione. Francesco tuttavia sapeva che per realizzare le proprie idee doveva avere al suo fianco una squadra coesa e collaudata e quindi nei momenti di maggior bisogno non ha esitato a "precettare" anche tutta la sua famiglia".
Peverelli, inoltre, nonostante la malattia si stesse già mostrando con il suo volto più feroce, ha voluto essere presente all'ultimo appuntamento pubblico della Pro Loco, i mercatini di Natale: "Ha voluto esserci, non si è nascosto tra le mura di casa. Francesco ha avuto il coraggio di volerci venire, Lui, a salutare e a tanti di noi, in quella occasione, una dimostrazione di così grande forza ci ha fatto sentire un po' più piccoli, quasi impotenti".
A distanza di tanti anni, l'associazione ha compiuto un lungo percorso: "Il compito più difficile, il sogno più grande era quello di gestire il battello, un orgoglio che poche, forse nessun'altra, Pro Loco possono vantare. Tanti sbagli abbiamo commesso e molte difficoltà abbiamo incontrato, ma con l'impegno di tutto il gruppo, siamo riusciti a far navigare a vele spiegate questo sogno. Sono passati ormai 17 anni da quel lontano 2005 e la Pro Loco ancora oggi deve affrontare numerosi ostacoli, però ora abbiamo imparato da Francesco una lezione: "se davvero vuoi, puoi". Per questo ci impegneremo a fare del nostro meglio per valorizzare al massimo Bosisio, il lago e il nostro magnifico territorio, da lui tanto amato".
Per la Protezione civile, gruppo che Peverelli aveva raggiunto in anni più recenti, si è espresso il coordinatore Giorgio Argentano, ricordando quando avevano prestato servizio a una gara ciclistica alla colma di Sormano durante la quale, nonostante il freddo, Francesco aveva incitato i gareggianti che erano suoi coetanei: "Francesco era un amico, l'amico che tutti vorrebbero. Testardo, ma un uomo giusto. Sempre presente, sempre pronto a trovare una soluzione. Una persona formidabile, eccezionale. Spero che sia di esempio per tanti, e tutto ciò che faremo in futuro lo dedicheremo sempre a Francesco Peverelli".
Alla cerimonia è intervenuto anche Iacopo Picate, amministratore delegato della AEVV impianti, società per la quale Francesco lavorava. Di lui, che non conosceva da lungo corso come i compaesani, ha comunque messo in evidenza la sua capacità comunicativa, di eliminare le barriere e instaurare subito un clima di grande amicizia. Ha rimarcato come Francesco non solo fosse una persona gioviale, che sdrammatizzava le situazioni che avrebbero potuto creare disagio - compresa la malattia - ma anche uno che infondeva energia in chi gli stava vicino. Considera un privilegio e una fortuna aver conosciuto una persona come Francesco. Una persona che per lui, come per tutti coloro che sono intervenuti prima, sarà difficile da dimenticare.
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