Sirtori: con RiFuGio si parla del conflitto in Ucraina e della sua storia. Ospite Zanesi

E' stato il sanguinoso conflitto bellico che sta flagellando l'Ucraina il tema sviscerato nella serata di mercoledì 23 marzo dal gruppo Ri.Fu.Gio, riunitosi a Sirtori.
Ospite dell'incontro promosso dai giovani, Michele Zanesi, esperto di geopolitica dell'Est Europa, che si è occupato di illustrare ai presenti la situazione, cercando di risalire all'origine della guerra e quindi ripercorrendo brevemente la storia della nazione.
Come ha spiegato, all'interno dell'Ucraina ci sono una serie di visioni differenti per quanto riguarda la figura di Putin, passando da aree dove il presidente è apprezzato ad altre dove, come ha ricordato, ''per strada vengono venduti rotoli di carta igienica con la sua faccia stampata sopra''.

Da sinistra il consigliere Paolo Belletti, il vicesindaco Tiziano Paschetto,
l'ospite della serata Michele Zanesi e il consigliere Aziz Sawadogo

L'esperto ha fatto riferimento ad un libro scritto nel 1996 dal politologo Samuel P. Huntington, all'interno del quale si parlava di uno scontro che avrebbe inevitabilmente coinvolto l'Ucraina di lì a pochi anni.
''Secondo Huntington il mondo non è composto da nazioni, bensì da civiltà create dalla cultura, dalla religione, dalla storia del popolo e dalla lingua parlata'' ha detto Zanesi. L'Ucraina si trova esattamente a metà della faglia tra la civiltà europea e quella russa, il che ha generato all'interno della nazione una serie di differenze di pensiero che, secondo Huntington, avrebbero irrimediabilmente portato ad avere problemi interni e non solo.
Zanesi ha ripercorso poi velocemente la storia dello stato ucraino, partendo dalla fase embrionale che risale all'Ottocento dopo Cristo, con la nascita della Rus' di Kiev fondata da un popolo di origine normanna. Passando direttamente al 1300, scopriamo che in quegli anni l'Ucraina venne conquistata dai lituani che lasciarono molta libertà ai popoli conquistati: è qui che hanno origine i sentimenti europeisti di una parte del popolo ucraino.

Nel 1794, poi, sotto la guida dell'imperatrice Caterina II, l'Ucraina venne conquistata dalla Russia, durante un progetto di espansione. Dopo la Rivoluzione d'ottobre del 1917, nel 1922 con la pace di Riga i territori di dominio russo si riuniscono e l'Ucraina viene inglobata all'interno dell'Urss. Il 24 agosto 1991 verrà poi sancita la vera e propria indipedenza ucraina dalla Russia, ma la situazione non è ancora risolta. Una volta ottenuta l'indipendenza, infatti, l'Ucraina risulta essere il terzo paese al mondo per armamenti atomici, il che avrebbe portato una serie di problemi sia per l'occidente che per la Russia. Si decide così di riconsegnare le testate nucleari, con la promessa che vengano distrutte e stabilendo cinque garanti che consentano all'Ucraina la protezione necessaria da attacchi esterni. Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Cina nel 1994 promettono di rispettare l'integrità e l'indipendenza della nazione, astenendosi dall'uso della forza nei confronti della stessa. "Capiamo così quando gli accordi internazionali e la loro valenza vengano meno rispetto agli interessi di un momento o dell'altro" ha ricordato Zanesi nel corso della serata, dal momento che, come è chiaro a tutti la Russia non ha rispettato l'accordo.

Durante l'incontro poi, i presenti hanno discusso del ruolo della Nato che, con i suoi allargamenti, si è avvicinata sempre di più ai confini della Russia, annettendo al suo interno anche paesi tattici come la Romania e la Bulgaria e quindi mettendo in allarme il territorio russo. "Putin porterà avanti la guerra, costi quel che costi" ha affermato l'esperto. Nonostante le ingenti perdite, tra cui sei generali morti nell'ultimo mese, il presidente russo non si fermerà e non guarderà più in faccia a niente ed a nessuno.
''ll suo obiettivo non è conquistare Kiev, ma creare una sorta di stato cuscinetto che sia sotto il suo controllo. È consapevole di non poter conquistare tutta l'Ucraina, ma teme che lasciandola libera possa esserci una contro resistenza'' ha concluso.
La serata è proseguita tra domande dei presenti e riflessioni mentre Zanesi ha illustrato le ragioni oggettive che probabilmente hanno portato alla guerra, anche se non è possibile spiegare fino in fondo i motivi di un attacco così duro, che ha colpito le vite dei cittadini ucraini in maniera forte e dolorosa. Dopo un attacco del genere, molto probabilmente, non sarà più possibile tornare all'equilibrio che vigeva in passato.
S.L.F.
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