Monticello-Veduggio: alpini, scuole, aziende e associazioni fanno rete per sostenere l'Ucraina

Due spedizioni in una manciata di settimane grazie all'iniziativa spontanea di alcuni cittadini, capaci di creare una vera e propria rete di solidarietà a favore dell'Ucraina. Si può riassumere così quello che è accaduto in questo periodo sul territorio a cavallo fra le province lecchese e monzese, con una sorta di gemellaggio fra le comunità di Monticello e Veduggio, unite dallo stesso ed importantissimo obiettivo.

I volontari e le volontarie davanti agli scatoloni che il 23 marzo sono partiti alla volta della Polonia

Lo scorso 25 febbraio, partendo dalla semplice richiesta avanzata da una ragazza di origini ucraine residente da anni a Monticello, ha preso il via una raccolta di vestiario e di generi di primo soccorso che è durata una sola settimana, ma che ha avuto una risonanza incredibile. Un tam tam di messaggi WhatsApp ha permesso alla comunità monticellese - grazie al contributo della vicina Veduggio con Colzano - di ottenere risultati straordinari.

La raccolta è stata supportata da diversi enti e associazioni del territorio, oltre che da innumerevoli cittadini privati che hanno dato il proprio contributo. Fra queste la scuola dell'infanzia ''Lo Scoiattolo Rosso'' di Cortenuova dove per una settimana le persone hanno potuto depositare nel giardino le proprie donazioni, ma anche la parrocchia di Monticello dove don Marco Crippa ha messo a disposizione il proprio garage a chiunque volesse passare per depositare la merce.

I volontari davanti al tir che avrebbe portato tutto in Polonia

Una rete alla quale si sono uniti il gruppo Alpini e il CAI di Veduggio; questi ultimi hanno inizialmente avviato nel loro territorio una raccolta rivelatasi di grandissimo successo e poi confluita in quella monticellese, con le penne nere che hanno materialmente aiutato a caricare la merce sui tir partiti alla volta dell'est Europa. Oltre al loro sostegno si registra quello dei gruppi Alpini di Missaglia e di Capriano (Briosco) che hanno procurato parecchio materiale rivelatosi preziosissimo.
Ma non è finita qui: la Croce Bianca di Besana tramite un volontario veduggese ha fatto pervenire cinquanta scatoloni di materiale già ben suddiviso; non si è fatto attendere l'aiuto di molti privati, fra i quali l'azienda Viteria Smel di Monguzzo che, tramite una dipendente ha procurato 45 scatoloni di merce.

L'iniziativa ha consentito di raccogliere indumenti, scarpe e scarponi pesanti da uomo, traverse monouso, garze, cerotti, medicamenti e antidolorifici destinati al fronte ucraino, ai soldati. Il tutto è stato spedito tramite l'associazione Ucraina Libera di Seregno lo scorso 7 marzo e la merce ha raggiunto la città di Lutsk da dove sono poi partiti diversi furgoncini per altre città ucraine: c'erano da consegnare 740 scatoloni complessivamente.

Il magazzino di Lutsk dove è pervenuta la merce inviata dalla Brianza

La merce inizialmente non richiesta (abiti donna e bambini, pannolini, scarpe bimbo e donna, intimo, giocattoli) è stata selezionata, suddivisa per tipologia e taglia e inscatolata con l'obiettivo di effettuare una seconda spedizione. E così è avvenuto.
Lo scorso 23 marzo infatti, è partito un secondo bilico con destinazione Koszalin, città della Polonia del nord. Si tratta di una diocesi particolarmente legata alla comunità di Veduggio perché da oltre 15 anni i sacerdoti polacchi raggiungono la parrocchia per dare una mano con le confessioni e le celebrazioni pasquali e natalizie. In particolar modo il referente è stato don Radek, sacerdote molto conosciuto e caro alla chiesa veduggese.

''La merce è stata spedita alla sede Caritas della diocesi; il magazzino era praticamente quasi vuoto a causa dei numerosi arrivi di rifugiati. Solo la loro parrocchia ne ospita un centinaio e molti altri sono dislocati sul territorio diocesano, ospitati da varie famiglie. Il numero di colli che hanno raggiunto la città polacca al 25 marzo era pari a 921'' ci ha detto Silvia Cereda, a nome del gruppo di volontari che si è occupato della raccolta.
Un grande lavoro che è stato reso possibile dalla disponibilità della ditta Fratelli Cereda Srl di Veduggio. Durante tutto questo periodo la merce è stata smistata, suddivisa, inscatolata e stoccata proprio nel magazzino della società situato a Besana in Brianza (al confine con Cortenuova).

Una dozzina di volontari circa provenienti dalle parrocchie di Monticello e Cortenuova si sono occupati di queste operazioni.
''Due settimane di lavoro intense, ci si ritrovava la sera dopo il lavoro, dalle 20.30 alle 24.00 circa, per cercare di sistemare tutto in tempi brevi. Fatica e stanchezza sono state tante, ma la soddisfazione di aver realizzato una raccolta dagli esiti inimmaginabili è stata tantissima. Veder allontanarsi quei due bilici ricchi di aiuti e di speranze, frutto di un lavoro condiviso, istintivo e totalmente disinteressato, ha riempito i cuori di tutti i collaboratori di orgoglio, da un lato, e di malinconia dall'altro'' hanno aggiunto i protagonisti di questa raccolta.

I volontari in occasione della prima spedizione di materiale per l'Ucraina

Il primo trasporto è stato organizzato e sovvenzionato direttamente dall'associazione Ucraina Libera di Seregno, il secondo è stato invece organizzato tramite don Radek e pagato in parte dalla parrocchia di Veduggio e in parte dalla Fratelli Cereda Srl di Veduggio e dalla ditta Ceveco di Cassago.

''Un ringraziamento particolare va al gruppo Alpini di Veduggio: solo loro hanno preparato circa 700 scatoloni degli oltre 1600 scatoloni spediti e si sono occupati, coordinati da me, del carico interamente a mano dei due autoarticolati'' ha aggiunto Silvia Cereda. ''Su alcuni scatoloni sono stati affissi messaggi e disegni pace e incoraggiamento prodotti dai bambini della scuola dell'infanzia Lo Scoiattolo Rosso di Cortenuova e dalla classe quarta A della scuola primaria di Monticello. Questa esperienza, oltre che far del bene, ci ha permesso di comprendere la forza della solidarietà, ma ancor di più la potenza della cooperazione: unendo le forze, le intenzioni, le risorse di gruppi e persone diverse dello stesso territorio si possono creare cose meravigliose. La speranza che insieme tutto sia possibile ha adombrato, anche solo per un attimo, la tristezza suscitata degli orrori di questo surreale periodo''.

Un ulteriore plauso è stato rivolto anche al centro anziani di Veduggio che in cinque giorni si è occupato della cernita e classificazione minuziosa dell'abbigliamento di prima infanzia sempre presso il magazzino. Le volontarie hanno diviso tutto con attenzione e precisione, tenendo conto delle taglie, dei modelli e delle stagioni; un lavoro super minuzioso che il gruppo della sera non era riuscito a svolgere con così tanta cura.
G. C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.