Bosisio: pronta la sede del Canoa Club e già utilizzata. Si prepara l'inaugurazione

Il Canoa Club di Bosisio ha la nuova sede, ecocompatibile e a pochi passi dalle acque del lago di Pusiano che i soci solcano pagaiando. A un anno dall’avvio dei lavori per la realizzazione – al termine di un lungo iter burocratico – il cantiere è chiuso e da quindici giorni la sede è già a disposizione dei soci che hanno rinnovato la tessere d’iscrizione. Per l’inaugurazione, che il club intende programmare a stagione avanzata si dovrà attendere ancora qualche settimana e con ogni probabilità verrà programmato per maggio nella modalità di una grande festa aperta a tutti i cittadini.



“Abbiamo impiegato cinque anni per avere la nuova sede e ora vorremmo darle un po’ di significato – spiega il presidente Gabriele Sangiorgio - Lo scopo è fare amicizia e allargare le nostre conoscenze: il club è nato così e deve proseguire con lo stesso spirito, come un punto di incontro”. Oltre all’inaugurazione ufficiale, l’associazione, dopo la pausa forzata a causa della pandemia, sta ripensando alle attività: al vaglio il cinema all’aperto e una giornata a luglio di laboratorio per imparare a realizzare le canoe di cartone.



La nuova sede sorge su un’area comunale, a fianco di quella precedente, la cui superficie è tornata nella proprietà della comunità. L’opera ha avuto una lunga gestazione, che risale alla precedente amministrazione: per poter realizzare il nuovo spazio, la società sportiva, nel 2018, sia era aggiudicata un bando pubblico che offriva il diritto di superficie per vent’anni su un’area del comune allo scopo di realizzare una struttura ricettiva con finalità turistica e sportiva. La nuova sede, che occupa circa 600 mq, si trova alle spalle delle scuole medie e rispetta i criteri di sostenibilità ambientale. Niente cemento, dunque, ma impiego di legno, acciaio e fibrocemento per le pareti. Al termine dei vent’anni, se la convenzione non dovesse essere rinnovata, lo stabile resterà di proprietà del comune che deciderà se tenerlo o spostarlo in altro luogo.



“Le fondazioni sono studiate in modo che a fine vita possano essere spostate e reimpiegate: non verranno demolite ma sollevate dal terreno e reimpiegate come blocchi” aveva già avuto modo di precisare Matteo Beretta, progettista e direttore dei lavori. “La struttura è stata possibile in un ambito paesaggisticamente rilevante in quanto utilizza una tipologia costruttiva stratificata a secco, che non impiega cemento né mattoni”.
L’edificio occupa circa 50 mq, comprendendo uno spogliatoio e altri due locali, un ufficio e un deposito. All’esterno sono presenti docce e bagni, di cui era priva la vecchia sede, oltre che la zona di rimessaggio per ospitare fino a 120 kayak.



“La vecchia sede era molto essenziale: qui abbiamo bagni, spogliatoi, uno spazio per lavare le canoe e uno per le nostre mangiate in compagnia. L’investimento è stato molto importante e ci tengo a precisare che è stato fatto a spese nostre, con le risorse che vengono dai tesseramenti. Il comune ci ha aiutato per i permessi”. In totale, per la nuova sede sono stati spesi 180.000 euro e la pandemia ha ostacolato un poco la volontà di non accedere a mutui e di garantire il pagamento della struttura con le risorse derivanti dalle iscrizioni: se nel 2019 il club contava 1.330 iscritti, nel 2020 i numeri sono calati drasticamente per riprendere lo scorso anno, quando si è chiuso con 1.120 soci. “Quest’anno non poniamo limiti – ha spiegato Sangiorgio - Prima di rilasciare la tessera, facciamo il corso di un’ora per fare in modo che si abbia un minimo di esperienza sulle situazioni che possono capitare”. Manca ancora una spesa per rendere la sede ancora più sostenibile: la posa di pannelli fotovoltaici.



Alle 112 canoe si aggiungeranno nuovi kayak che il club acquisterà per sostituire quelli datati e i tre oggetto di un furto avvenuto lo scorso fine settimana. “Ce ne siamo accorti perché, avendo fatto il trasloco, le avevamo numerate e divise in gruppi: ne mancano due in poletilene e una in vetro resina”.
Ampia soddisfazione per la conclusione del progetto è stata espressa dall’amministrazione comunale. “Sono davvero lieto e felice di sapere che la nuova sede è stata completata, a disposizione non solo dei canoisti ma con un’attenzione particolare per il territorio – ha commentato il presidente del consiglio comunale Giuseppe Borgonovo - Nel bando organizzato all’epoca si chiariva che la struttura era a disposizione della comunità, a cominciare dai piccoli in età scolare: la nostra scuola mette a disposizione la possibilità di usufruire dei vantaggi che offre la presenza della sede del Canoa Club e la possibilità di coltivare l’amore per le discipline lacustri”.



Il presidente ha poi voluto esprimere alcuni ringraziamenti: “Il primo pensiero lo rivolgo agli amici del Canoa club, che ringrazio per aver deciso di sostenere un investimento importante, pagato per intero dai canoisti e dai loro sacrifici. È stato un impegno molto gravoso. Grazie poi al Canoa club perché ha saputo tenere i nervi saldi e non perdere la pazienza di fronte alle attese, alle frustrazioni: hanno avuto la possibilità di conoscere quali perversioni e lungaggini la burocrazia genera. Loro ne sono stati vittime: la burocrazia ha ritardato oltre misura la realizzazione della sede. Hanno anche dimostrato di credere nel progetto di una nuova sede che è la più bella di una società canoistica privata presente sul nostro lago”.



Il presidente ha aggiunto: “Sono felice nel constatare che un progetto pensato tanti anni fa dalla passata amministrazione ha visto la luce. Voglio considerare questo come un anticipo di ciò che verrà, cioè del Precampel. Ci sono progetti che hanno comportato una fase di gestazione complessa - misurata in anni - e che poi nel volgere di pochi mesi vedono la luce. Capisco che questo sfugga ai cittadini ma questa è la realtà in cui viviamo avendo una macchina amministrativa molto farraginosa che speriamo venga davvero semplificata”. C’è anche un legame con il Canoa Club: “È una nota personale, che vale quello che vale, quindi zero: notoriamente non sono sportivo, ma la magia del canoa club mi ha contaminato tanto che ho deciso di unirmi al gruppo. Ringrazio davvero il presidente Sangiorgio, Carla, il direttivo e tutti gli amici, oltre che i progettisti, l’ingegnere Matteo Beretta e l’architetto Marco Longoni perché dimostrato sensibilità professionale molto avvertita”.
Michela Mauri
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