Missaglia, IterFestival prosegue con un'ospite d'eccezione: Sveva Casati Modignani

La manifestazione letteraria IterFestival - promossa dal Consorzio Brianteo Villa Greppi in collaborazione con "Lo Sciame Libri" di Arcore - prosegue con gli ultimi appuntamenti in calendario.

Nel pomeriggio di sabato 2 aprile la comunità di Missaglia ha accolto nel salone dell'oratorio una delle firme più amate e apprezzate della narrativa contemporanea italiana: Sveva Casati Modignani. I suoi romanzi sono stati tradotti in più di venti paesi e hanno venduto fino ad oggi oltre dodici milioni di copie. In dialogo con Martina Garancini l'autrice ha presentato "L'amore fa miracoli" edito da Sperling & Kupfer.

La moderatrice ha introdotto al pubblico il contenuto del romanzo: "Protagoniste di questo nuovo libro sono Gloria, Andreina, Maria Sole e Carlotta. Queste quattro amiche del cuore avevano già fatto il loro ingresso nei precedenti romanzi di Sveva, in particolare in "Festa di famiglia" e "Segreti e ipocrisie". Ora sono alle prese con nuovi problemi sentimentali, ma devono anche fronteggiare l'arrivo del Covid, che semina morte e dolore. Gloria è sempre stata la più equilibrate tra le amiche, colei che ha sempre amato Sergio. Il suo amore però inizia a vacillare quando incontra Bruno, un cardiochirurgo che ha salvato la vita di suo padre. Andreina sta per diventare mamma e non sa se rivelare questo segreto al futuro padre del bambino. Maria Sole, invece, dopo un rapporto fallito sembra rinascere con un altro amore e Carlotta sorprenderà le amiche con una notizia importante".

La scrittura della Modignani si alterna perché un anno scrive un ‘romanzone' e l'anno dopo un ‘romanzino', ossia una storia più breve: "‘L'amore fa miracoli' è proprio un romanzino, nonostante sia composto da circa trecento pagine. Le protagoniste, già note al pubblico per i precedenti romanzi, sono giovani signore tra i 35 e i 40 anni che lavorano in ambiti diversi. Nel corso della vita si incontrano, diventano molto amiche e decidono di trovarsi una sera alla settimana per raccontarsi quello che succede, soprattutto le vicissitudini amorose. Ognuna delle signore ha alle spalle una sua storia con momenti belli e tragici, innamoramenti, delusioni e tradimenti. Insieme formano una famiglia, pronta a supportarsi sempre. Le donne hanno sempre faticato molto - prosegue l'autrice - assumendo nella società un doppio ruolo, ossia quello di madre e di lavoratrice. Quando però fanno squadra hanno sicuramente una marcia in più degli uomini".

Tutte le storie della scrittrice hanno trame realistiche in cui il pubblico di lettori e di lettrici si può immedesimare con facilità. Molto spesso Sveva attinge alla propria vita, alle proprie esperienze e lascia tracce della sua biografia: "Sin da piccola scrivo storie e credo che queste possano aiutare le persone ad evadere dalla quotidianità. Il lieto fine è sempre assicurato perché, a mio parere, c'è bisogno di sperare e di credere in qualcosa di positivo. Quando mi cimento nella stesura non utilizzo mai il computer, ma mi affido alla mia amata Valentina. È una macchina da scrivere rossa che non mi ha mai piantata in asso. Ho qualche difficoltà a reperire i nastri, ma con internet è diventato più semplice".

Una curiosità che è emersa durante l'intervista riguarda l'uso dello pseudonimo. Sveva Casati Modignani, in realtà, è nom de plume di Bice Cairati. È stato inventato da Tiziano Barbieri Torriani, editore della Sperling & Kupfer, con l'intenzione di suggerire un'ascendenza nobile. È stato utilizzato a partire dalle pubblicazioni del 1981. Sotto questo nome si cela però non solo la Cairati, ma anche il marito Nullo Cantaroni. Dopo la morte di Cantaroni nel 2004, la scrittrice ha deciso di mantenerlo e di usarlo fino ad oggi.

La chiacchierata con l'autrice si è conclusa tra gli applausi del pubblico, un omaggio da parte del sindaco Bruno Crippa, dell'assessore alla cultura Donatella Diacci e il firmacopie.
S.B.
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