Viganò: ''Il cammino è la vita''. In un libro le tante imprese compiute da Carlo Spreafico

Un appuntamento speciale quello che si è tenuto nel tardo pomeriggio di sabato 9 aprile presso la sala comunale Colombo situata all'interno della biblioteca del paese, in Piazza don Gaffuri.
L'iniziativa organizzata e promossa dall'amministrazione comunale, dal gruppo cultura e dalla biblioteca ha visto al centro la presentazione del libro "Botafumeira - attacco alla cammino" scritto da Carlo Spreafico, di origini viganesi e attualmente residente a Civate.

Da sinistra Carlo Spreafico e il consigliere comunale Renato Ghezzi

L'ex consigliere regionale, infatti, ha deciso di mettere per iscritto la grande passione per i lunghi pellegrinaggi che lo hanno visto percorrere più di dieci mila chilometri, insieme alla moglie ed alcuni amici, negli ultimi sette anni.
Ad aprire l'iniziativa le parole del consigliere Renato Ghezzi, che si è detto entusiasta della presenza di Spreafico, per altro amico di vecchia data. "Vi consiglio vivamente di dare una lettura a questo libro. Ha il potere di traportare in un altro universo, rendendo il lettore partecipe delle avventure che vivono i personaggi" ha affermato Ghezzi.
Spazio quindi alle parole dell'autore, anch'egli molto contento dell'iniziativa e di poter donare un momento di gioia e speranza in un momento difficile come questo. L'ex consigliere ha voluto spiegare brevemente il contenuto del testo ai presenti per accompagnarli in un percorso di scoperta. Come ha raccontato, il libro scritto è un giallo che affronta di pari passo il tema della camminata - con le conseguenti fatiche - e una serie di inquietanti sorprese che accompagneranno il lettore fino all'ultima riga del volume.

Al centro della storia c'è un personaggio di nome Ela che si appresta a compiere il cammino di Santiago de Compostela, tra i più apprezzati da Spreafico che negli ultimi anni ha percorso ben tre volte. "Quando compi il cammino entri in una sorta di bolla, che ti protegge dal resto del mondo. Con il testo che ho tra le mani ho voluto rompere questa dimensione per dare spazio alla fantasia e all'immaginazione" ha continuato. Come ha spiegato, infatti, durante il percorso che porterà la protagonista - e alcuni amici conosciuti durante il viaggio - a raggiungere la meravigliosa cattedrale di Santiago, accadranno una serie di "incidenti", che celano un'inquietante verità. Vengono rubate delle bacchette per camminare, alcuni frutti vengono trattati con antiparassitari e causano un'intossicazione alimentare o ancora viene rubato un crocefisso - di poco valore - dalle tasche di un prete tedesco. Sarà proprio la protagonista Ela a fare da filo conduttore lungo tutto il cammino, guardando anche la realtà con un punto di vista diverso. Le sue riflessioni la porteranno a considerare il fatto che quelli che avvengono non siano semplici furti ma che dietro ad essi vi sia una ragione ben più pericolosa.

"Il tempo passa e la maggior parte dei pellegrini non si preoccupa dei furti che avvengono: sono impegnati a trovare ristoro ed a rimanere in salute" ha affermato l'autore. "Certo è che mano a mano che si scorrono le pagine ci si rende conto del fatto che l'obiettivo di colui, o coloro, che stanno compiendo queste azioni probabilmente è far capire che il cammino di Santiago non è un posto così sicuro, chiuso all'interno di una bolla" ha continuato. Il libro termina poi con l'arrivo dei personaggi alla meta ultima, ovvero la Cattedrale, dove le vicende prenderanno una svolta differente. Proprio da queste ultime pagine prende il nome il libro, Botafumeiro appunto, riferendosi al grande turibolo che si trova all'interno della Cattedrale, elemento centrale per lo snodo finale. Anche il presidente del gruppo cultura di Viganò Corrado Pennati è rimasto parecchio colpito dal libro: "sembra di essere al fianco della protagonista mentre sta compiendo il percorso" ha affermato.

Il sindaco Fabio Bertarini ha espresso alcune parole di apprezzamento per il lavoro di Spreafico, donandogli anche a nome dell'amministrazione il libro dedicato al paese e pubblicato lo scorso anno, intitolato "Viganò - dove passano le nuvole più belle". Come ha spiegato l'autore, la volontà di scrivere un romanzo è nata dalla necessità di fissare emozioni e momenti sulla carta, in modo da poterli rivivere sempre. "Sono appassionato di fotografia, ma penso che alcune sensazioni si perdano limitandosi a questa arte. La mia volontà è trasmettere ciò che ho provato in un determinato momento a tutti coloro a cui interessa saperlo" ha concluso.

"Il cammino è la cosa più importante di tutte, il cammino è la vita". Queste le parole che potrebbero riassumere il pensiero di Spreafico.
S.L.F.
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