Monticello: 'L'altra metà del cielo' presenta la propria attività a favore delle donne vittime di violenza

Nella serata di mercoledì 20 aprile si è tenuto a Monticello, presso la biblioteca comunale in via Sirtori, un incontro molto speciale. Ospiti infatti le rappresentanti dell'associazione che promuove azioni di contrasto alla violenza di genere "L'altra metà del cielo - Telefono donna Merate" che ha organizzato un momento di confronto in collaborazione con l'amministrazione comunale e le parrocchie di Torrevilla e Monticello.
Dopo l'inaugurazione di una panchina rossa all'esterno del municipio e la raccolta fondi istituita dalle due parrocchie a favore dell'associazione meratese, si è deciso di organizzare un breve incontro utile a far comprendere alla cittadinanza il grave fenomeno della violenza, spiegando come agire e prevenire.

Le volontarie de ''L'altra metà del cielo'' con gli organizzatori della serata

Ad aprire la serata le parole dell'assessore ai servizi sociali Roberto De Simone, che si è congratulato con le volontarie per il lungo e impegnativo lavoro svolto in questi anni, concretizzatosi anche in una collaborazione con la scuola secondaria di primo grado di Monticello, dove si sono tenuti nel corso dell'anno una serie di incontri al fine di sensibilizzare anche i più giovani. "È importante far ragionare i ragazzi più giovani sul rispetto, educandoli all'anti violenza. Per questo ci auguriamo che la collaborazione tra il nostro comune e l'associazione sia solo all'inizio" ha affermato l'assessore.
Spazio poi alle parole di Amalia Bonfanti, fondatrice del sodalizio. Come ha spiegato la donna, in moltissimi casi la disparità di genere che ancora è presente nella nostra società è motivo scatenante della violenza domestica. "La nostra associazione nasce prima del duemila come ente culturale, di ritrovo per la lettura, l'analisi e il confronto" ha raccontato la fondatrice. "Nell'arco degli anni, però, ci siamo confrontate con molte vittime di violenza e abbiamo capito che era nostro dovere agire sul campo. Per questo motivo abbiamo preso parte a tanti corsi di sensibilizzazione e preparazione, al fine di comprendere il fenomeno e cercare di prevenirlo" ha affermato.

Come ha ricordato invece l'altra componente del sodalizio, Marinella Pulici, non esiste un solo tipo di violenza. Questa, infatti, è un mostro che si manifesta in moltissime forme: fisica, psicologica, economica, stalking o revenge porn.
"Quando una donna entra all'interno del vortice della violenza, viene distrutta fisicamente ed emotivamente" ha affermato. Negli ultimi anni, sia nella nostra zona che in generale per quanto riguarda l'Italia, il numero di femminicidi non è calato nonostante i grandi aiuti forniti da associazioni come questa. "Guardando i dati, ci siamo rese conto che vi è la necessità di scardinare questo meccanismo di violenza. Per farlo abbiamo deciso di intraprendere una serie di incontri parlando di violenza e prevenzione con i ragazzi delle scuole medie e superiori della zona" ha affermato Marinella Pulici. "Siamo convinte che rompere il cerchio della violenza sia possibile. Educare i ragazzi di oggi - che saranno gli uomini di domani - è un passaggio fondamentale per il nostro percorso".
La violenza non la si riconosce mai all'inizio. Nasce con una piccola scintilla e poi si trasforma in un incendio e in terrore, arrivando a distruggere l'autostima di una donna e facendole toccare il fondo. La violenza la si legge negli occhi di chi comunica, di chi guarda: mangia l'anima da dentro e sembra non lasciare scampo.

Amalia Bonfanti e Marinella Pulici de ''L'altra metà del cielo''

Eppure una via di uscita c'è, e il sodalizio ne è la prova. Attraverso colloqui, incontri con psicologhe e costante supporto, i membri de L'altra metà del cielo aiutano queste donne a risalire, uscire dalla violenza e tornare a vedere la luce. "Mettiamo a disposizione delle donne due avvocati, uno civilista e l'altro penalista. Cerchiamo di aiutarle a raggiungere l'indipendenza economica e l'autonomia pagando corsi di preparazione per OSS, parrucchiere, magazziniere. Cerchiamo di fare del nostro meglio" ha affermato la fondatrice.
Nel meratese e nella provincia di Lecco poi, il sodalizio ha messo a disposizione delle donne che ne hanno bisogno otto case di accoglienza, di cui 3 per il pronto intervento e 5 di seconda accoglienza. Come hanno spiegato, tutto questo è possibile soprattutto grazie al supporto e sostegno dei cittadini e anche al contributo dell'associazione di solidarietà e diritti sociali Ale G. di Lomagna.
Anche l'assessore alla cultura Maria Teresa Colombo ha speso alcune parole in merito, in particolare ringraziando la scuola media di Monticello per il lavoro di sensibilizzazione svolto negli ultimi mesi dagli alunni, che hanno decorato con alcune frasi la panchina posta nei pressi del municipio. Presente alla serata anche Ausilia Fumagalli del gruppo di opposizione Vivere Monticello, che si è confrontato attivamente con la maggioranza sull'importante e delicato tema, divenendone parte attiva.

Il parroco don Marco Crippa

Spazio poi alle parole del parroco don Marco Crippa, che nelle ultime settimane ha sensibilizzato la comunità monticellese a sostegno dell'associazione L'altra metà del cielo, raccogliendo 1200 euro donati nel corso della serata.
"Oltre al contributo economico, ci siamo spesi per far presente un problema che purtroppo è ancora presente nella nostra società. È nostro dovere non stancarci mai di insistere ed insegnare ai giovani di oggi il rispetto" ha affermato don Marco. "Proprio per questo motivo mi sorprende vedere quanto gli uomini siano assenti ad iniziative come queste, quando dovrebbero essere in prima fila: non importa se il problema non ti tocca in prima persona, non è più ammissibile farsi trovare distratti di fronte ad un'emergenza come questa". Come ha ricordato il don, bisogna sempre essere vigili di fronte a questa situazione e non stancarsi mai di sollecitare alla prevenzione, perché quando si arriva a toccare il "recinto" della legislazione purtroppo è tardi.
Al termine del momento organizzato presso la biblioteca sono state portate all'attenzione dei presenti alcune significative parole che il vescovo di Milano Mario Delpini ha recitato nel suo discorso "Alzerò il grido" nella giornata della donna dell'otto marzo 2021, qui riportate: "Contro la viltà del prepotente, contro la violenza ottusa che colpisce, contro la pretesa aggressiva di possedere, contro la perfidia dell'umiliare, alzerò il grido della protesta. E sarò la voce di ogni donna ferita, di ogni giovinezza negata, di ogni bellezza sfruttata, di ogni fedeltà tradita. Alzerò il grido della protesta e l'invocazione della giustizia per ogni bambina violata, per ogni ragazza ingannata, per ogni maturità umiliata, per ogni morte violenta. Alzerò il grido della protesta contro ogni uomo che percuote una donna, contro ogni uomo che disprezza una sorella, un fratello. Alzerò il grido della protesta per ogni casa corrotta a prigione, per ogni bellezza ridotta a spettacolo, per ogni sogno trasformato in incubo, per ogni donna usata come oggetto. Alzerò il grido della protesta".

Insomma, un momento molto emozionante ed importante che ha ricordato che la violenza nasce in punta di piedi e poi ti sovrasta, devastando corpo e mente. Prevenire, educare al rispetto, all'amore, è forse l'unica via per combattere questa ingiustizia da dentro.
S.L.F.
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