Monticello, Villa Greppi: 24 stampe in mostra per raccontare il tour dei Lose

È poco conosciuta la storia di Federico e Carolina Lose, due artisti tedeschi che esattamente duecento anni fa hanno compiuto il loro personalissimo viaggio in Brianza documentandolo con stampe tutte particolari. I due coniugi, originari di Dresda, erano arrivati in Italia ad inizio Ottocento per poi trasferirsi a Milano nel 1805 impiegati sotto il governo napoleonico. Amanti dell'arte e della cultura, anche grazie al forte legame di amicizia con il drammaturgo Heinrich Von Kleist, dopo la caduta di Napoleone hanno iniziato ad intraprendere piccoli viaggi nel nord Italia documentando i luoghi delle loro visite in tipico stile Grand Tour; tre le loro stampe ritroviamo i luoghi dello Spluga, della Val d'Ossola, il Lago di Como. Risale al 1822 il viaggio che dà origine alla raccolta "Viaggio Pittorico in Brianza" con cui mostrando le nostre zone al resto dell'Italia le rendono mete di gite artistiche e di piacere.

A destra Renato Ornaghi

Sono passati esattamente duecento anni da quella famosissima pubblicazione e per celebrare questa ricorrenza le stampe sono ritornate a vivere, mostrandole proprio in quei luoghi che hanno rese protagoniste. Ieri nel granaio di Villa Greppi è stata inaugurata una mostra di quelle stampe che vede tra gli ideatori Renato Ornaghi, monticellese doc e grande appassionato della cultura del nostro territorio. Il percorso museale si inserisce nel progetto "Ville Aperte" che da ormai venti anni dà la possibilità ai cittadini di scoprire le ville più caratteristiche del nostro territorio con i loro segreti aprendone letteralmente le porte.

"L'idea del Tour dei Lose mi è venuta qualche mese fa nella biblioteca di Monticello - ha raccontato Renato Ornaghi - i due Lose erano due artisti tedeschi che, arrivati in Italia, si sono inseriti nell'accesa disputa tra Romanticismo e Classicismo facendo tesoro di entrambe le parti. Il loro viaggio in Brianza è guidato dal cuore, non ritraggono i luoghi più famosi ma quelli più particolari che a quel tempo erano letteralmente nascosti. Negli anni il territorio è cambiato, ma non ha perso la magia, l'intuizione è stata quella di creare un parallelismo con il loro viaggio a duecento anni di distanza: così come loro sono andati alla scoperta della Brianza, così possiamo fare noi riscoprendo dei luoghi che abbiamo appena fuori casa, ma che purtroppo abbiamo dimenticato"

Renato Ornaghi, Lucia Urbano e Davide Cavanna

Da Villa Greppi alla Chiesa di Monticello, dal Lago di Annone al Buco del Piombo, nelle 24 stampe è rappresentato un vero e proprio viaggio nella culla dei luoghi in viviamo. Sono piccoli spaccati di mondo, come cristallizzati, ma che sanno trasmettere il carattere visionario e sognante di quegli anni in cui però entra a gran voce il popolo, rappresentato da piccole figure che si fanno largo nei grandi paesaggi, a cui i nobili cercavano di sentirsi vicini. Sono proprio questi gli anni dei "Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni che sembra potersi articolare all'interno delle stampe dei Lose.

"Renato Ornaghi ci ha proposto l'idea qualche mese fa e abbiamo accettato immediatamente- ha spiegato Lucia Urbano, consigliera del consorzio di Villa Greppi- la mostra rientra nel progetto "Ville Aperte" a cui il Consorzio aderisce di molti anni, ma questa volta è particolare perché ricorre il ventennale della manifestazione. Le stampe rappresentano un legame diretto del territorio, un percorso che unisce molte zone così come è successo per l'organizzazione di questa mostra: la macchina organizzativa ha coinvolto infatti la provincia di Monza e Brianza e quella di Lecco, legandole ancora una volta e tutti i comuni attraversati che sono davvero tantissimi. Le stampe dei Lose vanno ad aggiungersi ad una raccolta ricchissima che Villa Greppi conserva con molta cura".

Il grande lavoro di Renato Ornaghi è stato quello non solo di recuperare le stampe, ma studiare a fondo i diari di viaggio dei due coniugi per ricostruirne il percorso che ha fatto confluire in un libro che accompagna l'esposizione e la scoperta del territorio Brianzolo. La mostra è soltanto un assaggio del Tour dei Lose che oggi possiamo compiere a tutti gli effetti. 152 km da Monza fino ad Asso, un anello che si estende tra le provincie di Lecco e di Monza e Brianza che vuole ricostruire in maniera simbolica quello fatto duecento anni fa. Il percorso, costruito dall'Associazione Cammino di Sant'Agostino, prevede diversi anelli, si può percorrere in bici o per brevi tratti a piedi, edà la possibilità di recarsi nei luoghi ritratti dai Lose e vedere come sono cambiati negli anni. Molti comuni sono stati coinvolti nel progetto che si propone di portare alla scoperta di un territorio magico non solo i suoi abitanti, ma anche chi, venendo da altre zone della Lombardia e addirittura dell'Italia, è pronto a gettarsi in un'autentica avventura artistica e culturale.

Grande soddisfazione da parte di Alessandra Hofmann sindaco di Monticello e Presidente della Provincia di Lecco che ha sottolineato l'incredibile lavoro di Renato Ornaghi e l'importanza di avere il Tour dei Lose sul nostro territorio. "Come sindaco di Monticello e come presidentessa della Provincia sono veramente molto orgogliosa di questo progetto. Renato Ornaghi è un cittadino veramente innamorato del territorio, ogni volta propone progetti nuovi al fine di valorizzarlo al meglio, quella dei Lose è una delle storie che ha studiato ed ha voluto proporci. Mi sento vicina ai due autori delle stampe che sono originari della Sassonia e sono giunti in Lombardia innamorandosene; allo stesso modo mio padre cinquant'anni è arrivato in Brianza proprio dalla stessa regione tedesca, è rimasto affascinato da queste zone e ha deciso di creare qui la sua famiglia. È una piccola coincidenza, ma mi piace pensare che qualche modo tutto è casa".

Tra le autorità presenti all'inaugurazione della mostra c'era anche la dottoressa Casati, consigliere delegato della provincia di Monza e Brianza che si è mossa in prima persona per la realizzazione del progetto. "Mi ricordo benissimo di quella sera in cui Renato mi ha parlato di questa iniziativa- ha spiegato- nelle sue parole ho sentito la passione per questa vicenda che mi ha interessata subito. L'evento delle Ville Aperte è da sempre un appuntamento fondamentale per i brianzoli che hanno la possibilità di scoprire dei luoghi nascosti e in questo contesto le stampe dei Lose hanno un ruolo ancora più fondamentale: ci permettono di avvicinarci ancora di più a dei luoghi che conosciamo ma che forse non abbiamo mai indagato fino in fondo. Quella che ci viene proposta è un'occasione unica che non dobbiamo farci sfuggire, è tempo di lasciarsi accompagnare alla scoperta della nostra cultura".

La piccola mostra del Tour dei Lose permette ai visitatori di ammirare le ventiquattro vedute e alcune stampe della Casa Editrice Polifilo, ormai chiusa, ma che nel 1959 era stata la prima realtà a pubblicare il diario di viaggio dei due coniugi. Si tratta di un piccolo percorso che riporta come per magia in dietro di duecento anni in quei luoghi in cui anche noi siamo immersi, li possiamo visitare a piedi o in sella ad una bicicletta per metterci nei panni, almeno per un giorno, di Federico e Carolina Lose.

La mostra è ad ingresso libero ed è visitabile nei giorni 24, 25, 30 aprile e 1 maggio dalle ore 10.00 alle ore 18.00.

Giorgia Monguzzi
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