25 Aprile: la Festa della Liberazione a Cassago con i comuni del Casatese. Omaggio ai Caduti e lungo corteo fino ad Oriano

Dopo due anni di restrizioni e cerimonie chiuse al pubblico, il 25 Aprile è stato celebrato stamani - alla presenza di numerosi cittadini e associazioni - dai comuni del Casatese che nella mattina di lunedì si sono ritrovati a Cassago.

Un momento della cerimonia in Piazza Italia Libera a Cassago

E' stata la locale amministrazione ad organizzare l'evento, invitando presso il proprio territorio i colleghi di Barzago, Barzanò, Bulciago, Casatenovo, Cremella, Missaglia, Monticello Brianza, Sirtori e Viganò per un momento commemorativo e comunitario in occasione appunto della Festa della Liberazione.

Per ciascun paese hanno rispettivamente partecipato i sindaci Mirko Ceroli, Gualtiero Chiricò, Luca Cattaneo, Filippo Galbiati, Ave Pirovano, Bruno Crippa, il vice Davide Gatti, Matteo Rosa e Fabio Bertarini, oltre ad alcuni assessori e consiglieri.

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La giornata si è aperta alle ore 9 con il ritrovo presso Piazza Italia Libera a Cassago, dove si sono radunati tutti i partecipanti, tra cui, oltre ai primi cittadini, anche le associazioni dall'intero territorio: Aido e Avis, i Gruppi Alpini, i Bersaglieri, i volontari della Protezione Civile, il gruppo Cassago Chiama Chernobyl, l'Arma dei Carabinieri (rappresentanta dal maresciallo Ezio Riboldi), l'Unirr con la sua referente Enrica Zappa, i ragazzi dell'istituto comprensivo e ovviamente gli amministratori di ciascun paese.

La cerimonia si è quindi aperta con il consueto alzabandiera del Tricolore, accompagnato dall'intonazione dell'inno di Mameli da parte dei musicisti della Banda Sociale Meratese. A seguire, la padrona di casa, il sindaco Roberta Marabese, è stata accompagnato da due alpini, da don Francesco Sposato (dell'istituto don Guanella) e dalla rappresentante della sezione Anpi di Lecco, Anna Lanzi, per deporre la corona di fiori presso il monumento dei Caduti situato al centro della piazza.

Dopo qualche minuto di silenzio per omaggiare i morti di Cassago e tutti i Caduti nelle guerre, la parola è passata subito al sindaco Marabese che ha voluto ringraziare tutti per la propria presenza riaffermando la volontà di Cassago e di tutti i comuni del casatese di voler continuare a testimoniare i valori costituzionali della pace, della libertà e della democrazia.

"Spesso le parole che vengono dette in quest'occasione sono piene di significato ma rischiano di rimanere solo scritte su carta, senza spingere a fare azioni concrete per perseguire quegli ideali che dovrebbero essere alla base di una società democratica. I drammi che sta vivendo il popolo ucraino in queste settimane ci indicano, infatti, che l'odio e l'intolleranza sono ancora purtroppo fortemente presenti oggi nel mondo. Proprio la guerra, però, ci mostra che la coesione dei popoli, al di là delle loro differenze, è necessaria per una convivenza pacifica. Oggi più che mai, quindi, il 25 aprile assume un senso davvero attuale in un mondo ancora tormentato da guerre'' le parole della prima cittadina di Cassago.

Gli amministratori dei dieci comuni del circondario Casatese con Enrica Zappa
(terza da sinistra) referente provinciale dell'Unione nazionale italiana reduci di Russia

''Bisogna perciò lavorare ancora più intensamente, soprattutto tra i giovani, affinché i valori della libertà e della democrazia possano sempre rimanere vivi. Questo è un compito inderogabile per tutti gli adulti perché è vitale fare tesoro dei valori costituzionali, soprattutto nel ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie, e trasmetterle a chi ci seguirà. Il 25 aprile, infine, ci insegna ad essere uniti tra italiani e popoli del mondo, imparando a superare le differenze e desiderando all'unisono la pace, con la speranza che un giorno per tutti si possa festeggiare una Giornata della Liberazione".

Il sindaco Roberta Marabese

Il secondo intervento della mattinata è spettato invece alla rappresentante di Anpi Lecco Anna Lanzi, che ha invece ricordato come la Festa del 25 Aprile sia stata voluta dal presidente De Gasperi e istituzionalizzata nel 1949 per celebrare la fine dell'occupazione nazi-fascista in Italia dopo anni di leggi razziali, deportazioni, stragi ed eccidi. È quindi un giorno fortemente simbolico che rievoca la lotta politica delle forze partigiane che unirono le forze con la lotta operaia determinando la Resistenza italiana contro gli invasori.

Al microfono Anna Lanzi di Anpi Lecco

"A Bulciaghetto nacque in quegli anni una formazione apolitica, la brigata Giancarlo Puecher, che aveva lo Scoppo di scacciare gli occupanti nazisti, e ad essa fecero seguito tante altre formazioni antifasciste che spesso coinvolgevano anche giovani donne e uomini. "La pace è un bene prezioso, e dobbiamo ricordarci sempre che è stato frutto dell'impegno della resistenza italiana ed europea. Per questo motivo dobbiamo guardare con preoccupazione al fatto che si stanno ripresentando con forza i nazionalismi e condannare l'aggressione russa all'Ucraina che nega il principio di autodeterminazione dei popoli e che sta portando il mondo sull'orlo di un conflitto globale" ha quindi concluso Lanzi.

Infine, prima di cominciare il corteo, la parola è passata ai membri del consiglio comunale dei ragazzi di Cassago, che hanno ancora una volta ricordato la grandezza della resistenza ucraina rinnovando la speranza che anche il popolo ucraino possa al più presto festeggiare la sua Giornata della Liberazione. I partecipanti si sono quindi mossi in corteo, al ritmo dei brani suonati dalla Banda, incamminandosi verso il Monumento dei Caduti di Oriano. Anche in questo caso, il sindaco Marebese ha assistito alla deposizione della corona floreale dopo l'alzabandiera e al termine dell'inno di Mameli si è svolta la benedizione a cura di don Ferdinando Citterio.

"Più che una celebrazione di ciò che è stato, oggi mi sembra più che altro di rivivere quasi quello che può essere stata la nostra guerra di liberazione avendo molto vicino a casa quello che accade in Ucraina" ha commentato il sacerdote. "Maggiore è quindi la gratitudine per ha dato la vita per la nostra libertà. Siamo tornati a pensare che per raggiungere la pace serva fare la guerra e questo è molto strano, soprattutto per gli uomini di fede. Quindi, forse, dovremmo ritornare a pensare che la pace è in realtà un dono che gli uomini da soli non sanno darsi e occorre quindi l'umiltà per volerla e chiederla e la si può ottenere solo con il concorso di tutti".

Il corteo è quindi terminato nella vicina chiesa dei SS.Marco e Gregorio ad Oriano dove le autorità e i rappresentanti delle associazioni hanno preso alla messa conclusiva dell'intero evento. Preziosa la presenza degli agenti della Polizia locale dei comuni coinvolti e dei volontari della Protezione civile, che regolando la viabilità si sono assicurati che tutto procedesse per il meglio, senza intoppi o problemi di ogni sorta.
Martina Besana
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