L'Oggionese ricorda il 25 Aprile con una cerimonia congiunta e un pensiero speciale alla pace

''Assume un significato particolare la celebrazione unitaria del 25 aprile, vuole infatti significare che, nei momenti difficili come quello che stiamo vivendo, l'unione e la collaborazione sono l'unica via per riuscire a superare le difficoltà''. Con queste parole Chiara Narciso - sindaco di Oggiono - ha aperto il suo discorso nella celebrazione ufficiale del 25 Aprile.

Le autorità in Piazza Manzoni a Oggiono

Con lei, in una piazza Manzoni che ha visto il ritorno della cerimonia della Festa della Liberazione dal nazifascismo con una più ampia partecipazione di pubblico, dopo due anni di limitazioni dovute alla pandemia, vi erano numerosi sindaci e autorità dei comuni dell'oggionese che hanno voluto partecipare alla cerimonia condivisa. Fra questi Sirone, Annone Brianza, Bosisio Parini, Castello di Brianza, Cesana Brianza, Costa Masnaga, Dolzago, Garbagnate Monastero, Molteno, Nibionno, Rogeno e Suello. Dopo la deposizione della corona di alloro presso il monumento dei caduti, le autorità hanno tenuto i loro discorsi.

''La ricorrenza del 25 aprile - ha proseguito Narciso - ricorda una delle pagine più belle della storia d'Italia, [...] il coraggio ed il sacrificio di tanti uomini e donne, di diverse provenienze ed estrazione sociale, che riuscirono, insieme, a cambiare le sorti del nostro paese ponendo fine ad anni drammatici segnati dalla guerra e dai totalitarismi e dando avvio ad un'epoca di pace, democrazia e rinnovamento delle istituzioni e della società civile''.
Una fase storica di fronte alla quale il primo cittadino oggionese ha voluto ricordare un elemento che la caratterizzò: ''il convergere del desiderio di libertà e bisogno di pace'' di chi si ritrovò unito a combattere contro il fascismo.

''Perché vivano e vincano la libertà e la pace devono essere coltivate ogni giorno» ha proseguito Narciso citando poi il Presidente della Repubblica Sandro Pertini: Il 25 aprile noi abbiamo conquistato la libertà per il nostro Paese. Ma, questa libertà è una conquista fragile se non esalta la dignità di ogni singolo individuo". Riguardo ciò Narciso ha ricordato come ''la cultura della libertà richiede rispetto delle regole ma, richiede soprattutto solidarietà sociale ed economica, attenzione e cura nei confronti dei più deboli''.

Secondo da destra il sindaco oggionese Chiara Narciso

Non poteva mancare un riferimento a quanto sta accadendo oggi. Ovvero, al ritorno di una guerra di aggressione in Europa, con il conflitto ucraino che prosegue ormai da due mesi.
''Alla pace vorrei dedicare un pensiero speciale'' ha dichiarato Narciso spiegando come la costituzione della Repubblica Italiana - nata proprio dalla resistenza e dalla lotta antifascista - abbia nei suoi articoli fondamentali il principio di "ripudio della guerra".

''La scelta del termine "ripudia" - ha spiegato Narciso - racchiude in sé la condanna morale verso gli errori e le distruzioni causate dalla Seconda guerra mondiale e soprattutto il rifiuto di ogni propaganda militarista di politiche ed ideologie che giustifichino o nobilitino l'utilizzo della guerra. Anche come alternativa allo sforzo diplomatico e al dialogo in caso di controversie internazionali''. Queste le parole di Narciso che ha ricordato come il "ripudio della guerra" sancisca la volontà di rottura rispetto a un passato caratterizzato da nazionalismi e imperialismi.

I sindaci oggionesi intervenuti alla cerimonia

Dopo aver rivolto ''un pensiero doloroso al popolo ucraino'' ricordando le scene di violenza nei confronti della popolazione emerse durante il conflitto, il sindaco ha dichiarato: ''io credo fermamente che la pace debba essere l'unico obbiettivo, solo in questa prospettiva il 25 aprile risulta non retorico, ma un impegno, un progetto, una promessa da adempiere quotidianamente''.

Il primo cittadino di Oggiono ha poi chiuso il suo discorso citando nuovamente Pertini: ''L'Italia, a mio avviso deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra sorgente di morte si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire".

Alla cerimonia ha presenziato anche Sofia Bosis sindaco del consiglio comunale dei ragazzi. In rappresentanza degli studenti delle scuole medie di Oggiono, ha letto la poesia di Talil Sorek "Ho dipinto la pace". Tutta la manifestazione è stata accompagnata dal Corpo Musicale "Marco d'Oggiono" e ha visto la presenza degli esponenti di Polizia locale e Arma dei Carabinieri.

Ricco di citazioni, riferimenti culturali e giuridici il discorso del sindaco di Molteno Giuseppe Chiarella intervenuto in rappresentanza dei diversi sindaci presenti nel ruolo di Presidente della Conferenza dei Sindaci oggionese.
Chiarella ha sottolineato l'importanza del ritorno delle commemorazioni in forma comunitaria, una circostanza che ha definito ''non di forma'' ma di ''condivisione di valori e ideali democrazia, libertà e unitarietà che caratterizzano l'azione politica amministrativa delle nostre comunità''.

Sofia Bosis, sindaco dei ragazzi

Chiarella ha poi ricordato come questi ideali trovino origine nella filosofia greca e nel cristianesimo. Riflettendo poi sul principio di uguaglianza di tutti gli uomini ha citato Cesare Beccaria: ''Non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che, in alcuni eventi, l'uomo cessi di essere persona e diventi cosa''.

Il sindaco di Molteno ha quindi ricordato, citando Calamandrei, come durante fascismo vi fu proprio la negazione di quanto sancito da Beccaria. ''La libertà come la pace - ha proseguito il sindaco di Molteno- sono valori che non calano dall'alto per diritto divino ma di condizioni umane che devono essere alimentate e custodite perché non è escluso che fatalmente tutto possa cambiare da un momento all'altro, i custodi i portatori di questi ideali siamo noi, noi tutti, intesi come cittadini di Italia e dell'Europa''.

Chiarella ha proseguito quindi citando proprio la Carta dei diritti dell'Unione Europea dove si legge la volontà di condividere un futuro di pace, libertà e giustizia. ''Giustizia e Libertà si legge nel preambolo come la sigla della resistenza Italiana, quella giustizia e libertà che oggi alla luce del grave conflitto in corso alle porte dell'Europa appare ancora più importante''.

Giuseppe Chiarella, sindaco di Molteno e presidente della conferenza sindaci oggionese

 

Il primo cittadino ha concluso il suo intervento invitando tutti i presenti a farsi portatori degli ideali della resistenza partecipando alla vita pubblica.

L. A.
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