Rogoredo, privati VS Comune per le travi (alte) di un tetto: Galbiati replica a Grella

Passata dalle aule del Tar e del Consiglio di Stato, la vicenda della palazzina di Via San Gaetano a Rogoredo - attenzionata nel 2020 dall'ufficio urbanistica del Comune - non cessa di far discutere.
A poche ore dalla pubblicazione dell'ultimo capitolo della diatriba che contrappone l'ente casatese all'impresa costruttrice e alle sei famiglie residenti, il sindaco Filippo Galbiati ha voluto esprimersi sulla questione con una nota ufficiale, rivolta direttamente all'avvocato Umberto Grella, legale scelto per difendere gli interessi dei privati nella causa contro il Comune di Casatenovo. Quasi due anni fa, da una verifica sulle mappe catastali era infatti emerso che l'altezza dei travetti a sostegno del tetto dell'immobile erano di svariati centimetri più alti del consentito. I sopralluoghi sul posto avevano portato poi alla luce altre presunte irregolarità volumetriche (tenendo conto peraltro dell'ambito vincolato paesaggisticamente dalla Soprintendenza), messe nero su bianco attraverso un'ordinanza nella quale - fra le altre cose - si chiedeva chiedeva la demolizione e il ripristino....della copertura dell'edificio.

L'avvocato Grella (a sinistra) e il sindaco Galbiati

Una vicenda sulla quale si è espresso dapprima il Tar e di recente il Consiglio di Stato. A questo proposito proprio ieri la ''toga'' con studio a Triuggio ha evidenziato l'esito favorevole per i propri assistiti tenendo conto della scongiurata demolizione della copertura dell'edificio e della possibilità di monetizzare la difformità attraverso una multa.
A seguito della sua presa di posizione, il primo cittadino di Casatenovo ha voluto chiarire la vicenda, fornendo una lettura ben diversa rispetto all'ordinanza emessa dal Consiglio di Stato. Nel confermare l'accertato abuso e la vittoria del Comune in tutte le sedi, Galbiati non le ha mandate a dire al legale della controparte, precisando come la strada della demolizione fosse quella auspicata anche dall'ente stesso, nell'interesse soprattutto delle famiglie.
Un botta e risposta bello tosto quello fra i due. L'avvocato Grella nel commentare l'ordinanza aveva affermato: ''il Consiglio di Stato con saggezza riporta la legge ed il buon senso nel Comune di Casatenovo, bloccando la folle demolizione del tetto che l'ufficio tecnico comunale insisteva rabbiosamente ed irresponsabilmente per far eseguire''. Il tutto, a detta del legale ''nell'assenza da ormai tre anni di qualsiasi controllo ed intervento del sindaco e degli assessori rispetto a questo grossolano ed evidente errore dell'ufficio tecnico''.
A sua volta Galbiati risponde rispedendo le accuse al mittente. ''Ormai è accertato che il Comune ha vinto le cause in tutte le sedi. La tesi del Comune è stata giudicata corretta sia dal Tar che dal Consiglio di Stato integralmente. Gli abusi ci sono. All'avvocato Grella, persona che stimo ed apprezzo, non piace perdere, come a nessuno. Ma a volte capita''.

Di seguito la nota integrale del sindaco di Casatenovo:

Abusi in via San Gaetano: il Comune ha vinto, Grella ha perso

In merito alla vicenda degli abusi edilizi accertati in alcune nuove costruzioni in via San Gaetano ci tengo a precisare che il difensore di parte, esperto in Urbanistica, avvocato Umberto Grella, questa volta, ha perso su tutti i fronti. Sia in sede di TAR sia in sede di Consiglio di stato i Giudici hanno integralmente rigettato le motivazioni dell’Avvocato Grella tese a sostenere, con ipotesi a questo punto che non si può che definire fantasiose, che non vi fossero abusi.
Ormai è accertato che il Comune ha vinto le cause in tutte le sedi. La tesi del Comune è stata giudicata corretta sia dal TAR che dal Consiglio di Stato integralmente.

Gli abusi ci sono.
All’Avvocato Grella, persona che stimo ed apprezzo, non piace perdere, come a nessuno. Ma a volte capita.
Le sue tesi sono state integralmente rigettate.

Il Comune a fronte di abusi doveva muoversi con le ordinanze come ha fatto.
Ora il Consiglio di stato, come in altre sentenze, definisce una possibilità che è quella di commutare l’ordinanza di demolizione in una monetizzazione (sostanzialmente una multa per gli abusi).

Possibilità che auspicavo.
Possibilità che oltretutto ho anche avanzato ai tecnici di parte nel momento in cui avessero riconosciuto gli abusi, cose che pur con tutte le evidenze del caso non hanno mai voluto ammettere.

Mi fa quindi molto piacere avere, da un lato, avuto giustizia (riconosciuti gli abusi) ed avere pure ora questa possibilità di consentire la monetizzazione anziché la demolizione.

In sostanza: l’avvocato Orlandi che ha rappresentato il Comune ha vinto su tutti i fronti e lo ringrazio.

L’avvocato Grella avrebbe fatto meglio a consigliare ai cittadini la strada giusta: riconoscere che ci sono abusi edilizi e da lì avviare la ricerca di una soluzione con il Comune.

Non l’ha voluto fare accompagnandoli lungo una strada lunga, fallimentare e dispendiosa.

Spiace per i cittadini che, non so quanto consapevolmente si sono trovati in una vicenda complessa, ora si dovranno sobbarcare anche le spese del loro legale, nel caso non fossero sostenute dall’impresa che ha realizzato le costruzioni, impresa anch’essa ricorrente.

Filippo Galbiati

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