Sirtori: il ''nucleare'' al centro dell'ultimo incontro di RiFuGio

Lo scorso giovedì presso l'aula magna della scuola primaria Modesto Negri di Sirtori si è tenuto un incontro dedicato al tema dei rifiuti nucleari dal titolo ''Dove lo butto?'', promosso dai giovani di Ri.Fu.Gio. con il contributo del Comune.
Come sempre avviene durante gli appuntamenti organizzati dal gruppo, sono stati molti i ragazzi (e non solo) che si sono riuniti per approfondire l'argomento insieme ad alcuni esperti, ovvero quattro ingegneri facenti parte del "Comitato Nucleare e Ragione", associazione no profit che si occupa di informare in maniera oggettiva e scientifica su tutto ciò che riguarda il campo energetico.

Da sinistra il dottorando Davide Orecchia e l’ingegnere Roberto Leone

In particolare i quattro giovani intervenuti l'altra sera a Sirtori si sono occupati di chiarire alcuni dubbi e perplessità sullo spinoso tema dei rifiuti radioattivi, illustrando la situazione in Italia e quindi sottolineando anche la disinformazione di una parte della popolazione sul tema.
Come hanno spiegato, per rifiuti nucleari si intendono tutti quei materiali che - per trattamenti come quelli medici e industriali - sono più radioattivi del fondo naturale. L'energia nucleare infatti, è presente in minima parte nello spazio che ci circonda, nei cibi e nelle costruzioni. Dove però l'energia raggiunge livelli più alti è necessario isolare i rifiuti che emettono radiazioni dannose per l'uomo. Ad oggi in Italia non sono più presenti reattori nucleari, quindi tutti i rifiuti provengono da laboratori di ricerca o medici.
Il problema è che sul nostro territorio nazionale non è presente un luogo che permetta il corretto smaltimento di questi rifiuti, nonostante il sistema di smaltimento sia ormai collaudato da sessant'anni e molto diffuso negli altri stati europei.

"Spesso la disinformazione porta i cittadini a pensare che i rifiuti nucleari siano delle taniche di materiale verde fluorescente" hanno ironizzato gli ingegneri. "Purtroppo questo porta a declinare la richiesta di costruzione di depositi che blocchino le radiazioni, perché le persone si convincono che costruire queste strutture a qualche chilometro dalle loro abitazioni sia rischioso e che li porti ad ammalarsi di cancro".
I relatori hanno poi spiegato anche che attualmente in Europa sono attivi circa 25 depositi e, nei trent'anni di funzione, non ci sono mai stati incidenti perché i rifiuti non sono a contatto con la nostra biosfera. Essi infatti vengono chiusi all'interno di taniche sigillate e molto spesso inserite sotto terra (lontane da acqua e da qualsiasi cosa che possa influire sulla sicurezza dei cittadini), impedendo in questo modo il passaggio di radiazioni.

Da sinistra il dottorando Davide Orecchia e gli ingegneri Paolo Spruzzola e Gianluca Palumbo

Insomma, gli ingegneri nucleari Gianluca Palumbo, Paolo Spruzzola, Roberto Leone e il dottorando Davide Orecchia hanno fatto del loro meglio per condividere le loro conoscenze con i presenti che si sono rivelati entusiasti della serata.
S.L.F.
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