Missaglia: il genio artistico di Franco Battiato raccontato in 'Incontri', libro del giornalista (e amico) Giordano Casiraghi

A quasi un anno dalla scomparsa di Franco Battiato, un'opera editoriale lo racconta in una veste inedita. Si chiama ''Incontri'' il volume scritto da Giordano Casiraghi, giornalista missagliese con la passione per la musica e che con il cantautore originario di Jonia (Catania) aveva intessuto un rapporto davvero speciale.
''Posso dire di averlo conosciuto grazie a Radio Montevecchia'' ci ha raccontato l'autore, che dell'emittente del colle fu uno dei fondatori e delle anime. ''Lo avevo già incontrato in vari concerti organizzati sul territorio: ricordo ad esempio quello a Calco nel 1973. Era agli esordi, ma già lo ammiravo molto. In quegli anni poi ogni esibizione era diversa dall'altra e il mio interesse verso la sua musica si è fatto poco a poco sempre più forte''.

La copertina del libro scritto dal giornalista Casiraghi

All'esibizione nel meratese si aggiunsero quelle all'Auditorium di Casatenovo nel 1974 e ad Arcore nell'anno successivo, con un concerto all'aperto all'insegna dell'improvvisazione. Ma è stato grazie a Radio Montevecchia, o meglio ad un'intervista da realizzare, che Casiraghi riuscì ad arrivare direttamente a casa dell'artista. Da lì fu un continuo incontrarsi, sentirsi; una collaborazione all'insegna della musica ma soprattutto dell'amicizia. Battiato fu il fulcro del concerto organizzato in Villa Reale a Monza e di cui il missagliese fece da direttore artistico proprio per conto dell'emittente locale. Una rassegna a cui lo stesso Battiato aveva dato il titolo di ''L'Evoluzione interiore dell'uomo'' e che negli anni a seguire si arricchì di nomi di primo piano per il panorama musicale dell'epoca, tra questi Demetrio Stratos, già voce degli Area, che al Teatrino della Villa Reale tenne il suo ultimo concerto.

Giordano Casiraghi

È sempre Casiraghi a tenere a battesimo il ritorno alla canzone di Battiato quando a novembre del 1979 porta l'artista al teatro Mignon di Vimercate e ancor prima a Merate presso l'allora teatro Capitol.
Un ritratto di Battiato per certi versi inedito quello che emerge dal volume, che raccoglie oltre 130 interviste con altrettante testimonianze. C'è quella di chi l'ha frequentato per decenni, chi racconta episodi singoli, magari per una collaborazione di breve durata, affiancandolo nel corso degli anni nelle canzoni, nei concerti, nelle composizioni, nelle opere, nel cinema, nella ricerca mistica, come anche nei viaggi e nelle vacanze.

Giordano Casiraghi con Franco Battiato e Giusto Pio nello studio Radius per la registrazione di La voce del padrone (1981)

Persone che sono divenute suoi amici o colleghi, ma con il medesimo desiderio di manifestargli apprezzamento e affetto, riconoscendo nella sua figura un punto di riferimento per tanti. Da Barbara Alberti (nota autrice che aveva incrociato Battiato all'inizio degli anni Settanta) a Red Canzian dei Pooh, passando per Amedeo Maffei, fondatore del centro Villa Futura di Sirtori ma anche chitarrista di primo piano. Il libro raccoglie poi, in un capitolo appendice intitolato «Dicono di Franco Battiato», la testimonianza di don Marco Rapelli, sacerdote di Casatenovo che da anni si esibisce con il gruppo Equipaggio Sperimentale proponendo alcuni dei brani più celebri dell'artista.
Un intero capitolo è assegnato al racconto fotografico di Uliano Lucas, nel quale viene dato risalto al primo straordinario periodo che Franco Battiato visse a Milano, città dove arrivò sul finire del 1964 per rimanerci in pianta stabile almeno fino al 1988, anno del ritorno in Sicilia insieme alla mamma Grazia.

Franco Battiato dopo il concerto all’Auditorium di Casatenovo nel 1974
(foto di Giordano Casiraghi)

E poi, tante curiosità che aiutano a tratteggiare la sua figura umana e di artista. Dai primi dischi ''leggeri'', all'album del 1969 mai pubblicato, alla breve ma significativa esperienza con il collettivo musicale de Il Telaio Magnetico e quella di musica e teatro con Baby Sitter, sino agli anni Ottanta, quando Franco Battiato divenne un nome conosciuto e popolare; sono i tempi de L'era del Cinghiale Bianco, Patriots e La voce del padrone.
Nel libro non potevano mancare alcuni capitoli di rielaborazione del suo percorso artistico attraverso l'importanza dell'immagine, il ruolo dei produttori che hanno collaborato con lui, i discografici e gli studi di registrazione. Ci sono naturalmente le interviste di Giordano Casiraghi che ha avuto l'onore di averlo fra gli invitati al suo matrimonio, a testimonianza del solido legame che si era creato e un capitolo conclusivo dedicato all'aspetto spirituale del cantautore, fondante di tutta la sua vita.

Franco Battiato con Gregorio Alicata nel servizio fotografico commissionato  da Giorgio Gaber e Tinin Mantegazza,
fra i primi a credere in lui quando arriva a Milano (immagine di Uliano Lucas, 1965)


Un'opera - edita da Officina di Hank -frutto di una vera e propria ricerca giornalistica che si pone non come biografia, piuttosto come resoconto del percorso (musicale e di vita) di un'artista dalle mille sfaccettature.
G. C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.