Casatenovo: presentata l'opera di restauro dell'Annunciazione di Longaretti in chiesina

Nel corso della serata di giovedì 5 maggio, presso la chiesina dell'oratorio San Giorgio di Casatenovo, si è tenuta la presentazione degli interventi di restauro del dipinto "Annunciazione" di Trento Longaretti che si trova sulla parete destra della struttura. A seguito di infiltrazioni d'acqua dal tetto, infatti, l'opera ha subito un degrado parziale che ha richiesto un attento intervento di sistemazione che possa portarla alla sua originaria bellezza e splendore.

L'opera artistica di Trento Longaretti, protagonista del restauro

A presentare la serata è stato il parroco di Casatenovo, don Antonio Bonacina, che ha subito rilevato con piacere la presenza di molti fedeli, riunitosi proprio per capire meglio i lavori che si susseguiranno sul dipinto, a cui la comunità tutta è molto legata. La parola è quindi passata a don Andrea Perego, che ha ricordato come gli artisti nonché autori di molte opere raccolte nella chiesina e in altri luoghi di Casatenovo siano arrivati in paese grazie all'intermediazione del professor Carlo Pirovano che nel 2017 aveva raccontato la storia dei vari tesori pittorici della struttura in una serata pubblica.

Don Andrea ha inoltre ricordato l'importanza della restaurazione del dipinto, che negli anni si è prestato perfettamente ad essere usato durante gli incontri di catechesi con bambini e ragazzi durante i quali spiegare loro diverse vicende del Vangelo attraverso le immagini raffigurate nelle opere della chiesina.

Don Antonio Bonacina

"Come comunità abbiamo anche una responsabilità nel conservare in modo giusto queste opere affinché possano arrivare integre anche ai posteri. È dal 2018 che abbiamo iniziato i lavori con la restauratrice e ora, nonostante l'interruzione della pandemia, siamo pronti a dare il via al progetto che inizierà ufficialmente nella seconda metà del mese di giugno" ha commentato don Andrea, dando la parola a Rosadele Galbiati, responsabile della Pro Loco di Casatenovo, che ha supportato la parrocchia nella ricerca dei bandi adatti per reperire le risorse economiche necessarie.

Don Andrea Perego

Galbiati ha spiegato che il bando attivato fa capo alla Fondazione Cariplo che finanzia l'opera per il 50% del valore, mentre il restante 50% va recuperato in loco tra i cittadini o non cittadini attraverso un contributo volontario. Sia il Comune di Casatenovo che la Pro Loco daranno un contributo, ma è importante, come ha sottolineato la stessa responsabile, che i cittadini intervengano con una donazione attraverso bonifico sulla quale la Fondazione erogherà, per chi lo desiderasse, la possibilità di detrazione fiscale della somma versata.

Rosadele Galbiati, presente della Pro Loco

Prima di entrare nella parte più tecnica dei lavori, è stata la volta di Giuseppe Frangi, giornalista e storico dell'arte oltre che presidente dell'associazione Giovanni Testori, che ha ripercorso la vita di Trento Longaretti fino al commento sulle sue opere della chiesina. Longaretti è morto pochi anni fa, ormai centenario, ed è stato un artista significativo della seconda metà del Novecento, originario di Treviglio e avviato alla pittura fin da giovanissimo. Cresciuto in un ambiente stimolante e vivace come quello dell'Accademia di Brera a Milano, l'artista partecipa al desiderio diffuso dell'arte dell'epoca di costruire un immaginario moderno e innovativo dopo la guerra, ma rimane ancorato a un profondo senso di inquietudine che lo avvicina al realismo.

Il giornalista Giuseppe Frangi

"Un'artista che aggredisce la realtà senza nascondere le proprie inquietudini, ad esempio attraverso il ricorso a numerosi autoritratti" lo ha definito il dottor Frangi. "L'arte di Longaretti è stata diffusissima nel territorio lombardo, soprattutto bergamasco, mantenendo sempre un forte richiamo ai soggetti e ai temi religiosi, tanto che proprio il suo primo intervento avvenne nella chiesa di San Rocco vicino a casa. Qui in questa chiesina le due tele che vediamo, l'Annunciazione e la Cacciata dal Paradiso Terrestre, sono state probabilmente realizzate in loco e rappresentano i due opposti della vita del fedele, ovvero la speranza e la salvezza contrapposti alla condanna e alla caduta. Anche i due disegni sulle pareti in fondo alla chiesa sono di Longaretti e sottolineano la sua maestria anche in questo campo artistico attraverso la rappresentazione del ritrovamento di Gesù nel tempio e la fuga in Egitto".

Lucia Laita

Ad illustrare gli aspetti più concreti e lo studio dell'opera imprescindibile per il restauro è stata invece Lucia Laita, restauratrice e capo progetto che ha iniziato i propri sopralluoghi nella chiesina nel febbraio 2018 fino all'agosto 2021. Come ha spiegato l'esperta, il degrado dell'opera si concentra nella fascia longitudinale destra e oltre all'infiltrazione d'acqua la causa potrebbe anche essere stata il fascio di luce diretto in quel punto che arriva dall'oblò della parete sinistra della chiesina.

Ferruccio Mangola

Nell'archivio delle opere dello stesso Longaretti, inoltre, il materiale del dipinto è classificato come olio, elemento fondamentale per analizzare l'opera e studiarne le proprietà chimiche e fisiche, le modalità di realizzazione, eventuali interventi effettuati negli anni, la movimentazione, le tecniche pittoriche e eventuali danni accidentali. Inoltre, attraverso l'uso di una luce radente, si possono studiare quelli che sono i sollevamenti di parti di colore che costituiscono un danneggiamento dell'opera e che devono essere risistemati con un intervento attento. Inoltre, intervenire sull'opera, significa anche lavorare sul supporto tessile del dipinto e studiare anche le parti apparentemente sane in cui ci possono essere micro-sollevamenti che necessitano di monitoraggio costante.

Roberto Bestetti

L'altro restauratore, Roberto Bestetti, è invece intervenuto per riepilogare la storia dell'olio contemporaneo e le difficoltà che si possono incontrare quando si lavora con un materiale simile, soprattutto nella fase di restauro.
A chiudere l'evento è stato il segretario della commissione affari economici della parrocchia, Ferruccio Mangola, che ha illustrato l'importo totale dell'opera, ammontata in via definitiva a 35mila euro.
M. B.
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