Cremella commossa per il coraggio di Lisa e Yaroslava

La commissione affari sociali di Cremella ha organizzato nella serata di mercoledì 11 maggio l'evento "Il coraggio delle donne", una serata dedicata alle storie delle donne straordinarie nei nostri giorni. Dopo una rassegna iniziale delle foto e delle imprese compiute da alcune delle donne visionarie degli ultimi secoli, tra cui Rosa Parks, Samantha Cristoforetti e Rita Levi Montalcini, l'assessore ai servizi sociali, Cristina Brusadelli, ha presentato le due ospiti della serata. "Testimonianza di donne straordinarie nell'ordinarietà di tutti i giorni" è stato il sottotitolo dell'appuntamento che ha raccontato al pubblico - in prevalenza femminile - la possibilità di trovare un motivo per sperare anche quando sembra che la vita ci remi contro.

Cristina Brusadelli, assessore ai servizi sociali

Lisa Panzeri è stata la prima donna a condividere la sua storia con il pubblico cremellese. Ha raccontato di una bambina che vive serenamente la sua vita fino a quando, all'età di tredici anni, non le viene diagnostica la leucemia. Lisa ha raccontato il susseguirsi dei tentativi dei medici nel trovare una cura al male, oltre allo sforzo che ha dovuto fare per accettare quella malattia, che nel pieno dell'adolescenza le ha portato via la spensieratezza, la crescita lenta e la scoperta del mondo a piccoli passi. Dopo lo spavento iniziale, Lisa sembra guarire e trascorre quattro dei cinque anni liceali senza tante preoccupazioni. Nell'anno della maturità una stanchezza strana comincia ad affliggere la ragazzina, che decide quindi di andare a fare degli esami del sangue in completa autonomia per non spaventare la sua famiglia.

Lisa Panzeri

"Gli esami non dicevano niente di buono. La malattia era tornata e io avevo deciso che l'avrei combattuta per i miei famigliari, anche se ero stanca", ha raccontato Lisa, ricordando il momento in cui quella malattia, che da tredicenne non voleva neanche pronunciare, rifece capolino nella sua vita. Ciò che si profila all'orizzonte è il trapianto di midollo attraverso un donatore compatibile. La sorte della sua vita si scontra a questo punto con il più grande equilibrio politico mondiale, perché il donatore americano compatibile che avevano trovato non può più partire quando l'11 settembre 2001 le Torri Gemelle newyorchesi vengono tragicamente colpite da Al Qaida. Nonostante la disperazione per la notizia, i medici riprendono la ricerca di un donatore compatibile. Lo trovano: è una donna di Siracusa che il 24 settembre del 2001 permette a Lisa di rinascere una seconda volta.

Anche se guarita, la donna che oggi è referente provinciale ADMO (https://admo.it), continua a combattere una battaglia silenziosa dentro di sé contro quanto la leucemia le avesse tolto negli anni. "Ho provato a cercare un senso, perché quello che avevo passato io, in quel momento stava accadendo a qualcun altro. Non avevo voglia di essere arrabbiata con una malattia, quindi ho deciso di iniziare a parlare nelle scuole come referente di ADMO, perché nessuno debba mai provare la paura di non avere una seconda chance. È importante trovare un senso, uno spiraglio, oltre la malattia", ha concluso la sua testimonianza l'ospite.

L'assessore Brusadelli ha ammesso che, dopo un primo incontro con Lisa Panzeri, era rimasta colpita dal senso di ottimismo e di tranquillità che il suo racconto le aveva dato.

Il consigliere Alessandro Proserpio

Subito dopo, l'altra ospite della serata, Yaroslava Kapko ha raccontato la sua fuga e quella della sua bambina Stefania dalla guerra scoppiata lo scorso 24 febbraio in Ucraina. In un raccolto intervento, Yaroslava ha raccontato l'angoscia, l'incertezza e lo sconforto che ha provato quando le bombe di Putin hanno bussato alle porte del suo Paese. "Voglio dedicare il mio pensiero a tutte le donne ucraine che hanno saputo proteggere i loro figli, che piangono i loro figli uccisi in questa guerra crudele, e coloro che devono iniziare una nuova vita in una pese straniero e sono costrette a mascherare il proprio dolore per i loro figli", ha esordito con queste parole Yaroslava commossa.

Yaroslava Kapko

Grazie ai viaggi terapeutici che Yaroslava aveva fatto in Italia da adolescente, attraverso l'organizzazione di Cassago Chiama Chernobyl, la giovane donna ucraina con la piccola figlia Stefania al seguito sono riuscite a scappare dagli orrori della guerra e ad arrivare in Italia, ospitate dalla famiglia italiana di Yaroslava. Nel suo racconto, attraverso la lente dei ricordi di Facebook, Yaroslava racconta che il social network ricorda impietosamente a lei, alla sua famiglia e alle altre donne ucraine che un anno fa erano felici: "la guerra ci ha fatto capire che la felicità è nelle cose semplici e la felicità è l'assenza di infelicità e l'avere accanto i tuoi cari".

Armando Crippa di Cassago chiama Chernobyl

Dopo il racconto commovente di Yaroslava, è intervenuto Armando Crippa, storico presidente di Cassago Chiama Chernobyl, che negli ultimi mesi tanto si è prodigato per alleviare le condizioni della guerra che i suoi amici e conoscenti ucraini sono costretti a sopportare.

In piedi il sindaco Ave Pirovano

Tra viaggi terapeutici, materiale medico-sanitario, diciassette ambulanze e 250 quintali di alimentari, Armando e la sua associazione rappresentano per gli ucraini che sono riusciti a scappare, arrivando in Italia, una mano sempre tesa pronta al loro aiuto. "Abbiamo pensato di guardare anche al futuro e provare a raccogliere i fondi per la ricostruzione di una parte di Chernihiv. Grazie alle donazioni di imprenditori, associazioni e cittadini siamo riusciti a raccogliere fino ad ora 50 mila euro"; ha raccontato orgoglioso il presidente.

 

Proprio a Cassago Chiama Chernobyl andranno le quote di iscrizione della corsa che la commissione affari sociali ha organizzato per sabato 14 maggio.
Con i loro racconti Lisa e Yaroslava hanno raccolto la commozione e la vicinanza di tutti i presenti, che hanno toccato con mano quanta straordinarietà ci sia nelle vite quotidiane di due queste donne.
Martina Bissolo
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