Castello B.za: non ancora entrati in funzione, autovelox già vandalizzati

Erano stati installati la scorsa settimana, dopo un lungo percorso di valutazione e messa in sicurezza del tratto della Strada Provinciale 52 che attraversa l'abitato di Cologna. Nella notte fra sabato 14 e domenica 15 maggio sono già finiti oggetto di atti di vandalismo. È stato un bruttissimo inizio quello delle tre nuove colonnine autovelox a Castello Brianza.

Una o più persone hanno oscurato con della vernice spray nera le zone in cui i sensori degli autovelox misurano la velocità delle autovetture in transito e scattano le fotografie destinate alle contravvenzioni.
L'Amministrazione comunale, che pensava di aver risolto un problema di sicurezza stradale che aveva visto vittime di incidenti diverse persone, non ha potuto fare altro che constatare questa brutta scoperta nella giornata di domenica.

"Ieri qualche ''vandalo'' incivile ha sfregiato e danneggiato le tre colonnine, posizionate in prova da pochi giorni e non ancora pienamente attive, in via Roma" si legge nel comunicato diffuso che prosegue "questa o queste persone incivili hanno creato un danno non al comune ma, alla collettività. Le autorità eseguiranno le dovute indagini (magari con l'ausilio delle videocamere della zona)".
Proprio le riprese effettuate dalle telecamere dell'impianto di videosorveglianza comunale sono al vaglio, ancora in queste ore, da parte degli agenti di Polizia Locale per tentare di individuare i responsabili di un gesto che non sembra certo una semplice "bravata".

Infatti, chi ha commesso questo atto vandalico si è premurato di offuscare entrambe le due "finestre" attraverso cui i sensori dell'autovelox funzionano. Un'operazione ripetuta per tutte e tre le colonnine, costate oltre 15mila euro. Una testimonianza di un gesto non improvvisato, ma portato a termine volutamente fino in fondo e anche con particolare attenzione, considerando il fatto che i tre autovelox sono stati posizionati in una zona centrale del paese lungo la quale si affacciano numerose abitazioni private e quindi con un forte rischio per i vandali di essere visti e finire scoperti.

Quello portato a termine nella notte fra sabato e domenica sembra essere un atto che si pone a metà strada fra il vandalico e il politico, come forma di aperto contrasto alla scelta di installare questi strumenti di sicurezza stradale. Scelta che l'Amministrazione ha confermato e difeso fin da subito dopo che l'atto di vandalismo è emerso. "Queste attrezzature (dissuasori) sono state installate dopo diversi anni di sperimentazione della zona 30, su richiesta di molti cittadini residenti, a tutela dei pedoni e degli attraversamenti" recita il comunicato diffuso che precisa "purtroppo si riscontrava quotidianamente il mancato rispetto della velocità non solo entro i limiti della zona 30 ma anche del limite dei 50 [chilometri orari] ed oltre".

Infine, l'Amministrazione comunale ha confermato che, nel caso in cui verranno scoperti, gli autori del gesto saranno chiamati a risarcire il danno effettuato nei confronti della comunità e a risponderne davanti alla legge.

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