Missaglia, funerali di Giuseppe Brivio: una ''parata'' di Harley sul sagrato. Don Bruno durante l'omelia, ''abbiamo potenti mezzi, ma siamo fragili''

''Siamo fragili''. Lo ha ripetuto più volte nel corso dell'omelia il parroco di Missaglia don Bruno Perego, chiamato a celebrare i funerali di Giuseppe Brivio, il 54enne deceduto per le conseguenze dell'incidente stradale avvenuto sabato sera a Cassago. Una duplice tragedia perchè a perdere la vita è stato anche il 19enne Matteo Pampolini, colpito dall'Harley Davidson fuori controllo del missagliese. Un dramma immenso sul quale insistono ancora tanti interrogativi, e che ha lasciato nel dolore tre comunità, in primis le famiglie e gli amici delle due vittime.

Le immagini scattate questa mattina alle esequie funebri del missagliese

Non è stato probabilmente facile per don Bruno dare una lettura a quanto accaduto: il sacerdote lo ha fatto durante l'omelia, pur senza addentrarsi nei dettagli del sinistro stradale e delle sue pesantissime conseguenze.
''Di fronte a certe tragedie sarebbe meglio il silenzio. Un silenzio che però parla, un silenzio eloquente, di chi riconosce la fragilità umana. Anche se abbiamo potenti mezzi siamo fragili'' ha detto il sacerdote. ''Certi doni di Dio possono trasformarsi in strumenti di dolore e di sofferenza''.

Un concetto sul quale il prevosto missagliese si è soffermato a più riprese: ''siamo fragili, anche se dotati di intelligenza. Lo siamo in senso fisico e biologico, dal punto di vista morale e della psiche. Lo siamo anche nell'anima. Riconosciamolo, siamo fragili. Il cuore desidera che questa condizione non sia definitiva: Dio ci ha fatti per la vita, non per ma morte, ma stamattina siamo qui per trovare speranza''.

E poi un monito rivolto ai presenti: ''non giudicate per non essere giudicati, non condannate per essere condannati. Gesù è venuto sulla terra per salvarci: solo lui conosce la storia e le vicende di ciascuno di noi: dalla nascita, seguendo il nostro percorso di educazione e formazione. Non giudicate: affidiamo Giuseppe al Signore. Affidiamo tutto e tutti alla sua misericordia perchè lui sappia trarre cose buone anche dalle righe storte degli uomini''.

Gremita la basilica di San Vittore a Missaglia, paese dove il 54enne era cresciuto e aveva abitato, fino a pochi anni fa, in località Bariano. Con il fratello Fabrizio aveva gestito per qualche tempo il bar Cerenguito, cimentandosi poi in altri lavori; da qualche mese infatti, prestava servizio in un'impresa edile di Casatenovo. La sua passione più grande era per i motori, in particolare per le Harley Davidson: ne aveva acquistata più di una e proprio in sella alla sua ''due ruote'' il 54enne ha trovato la morte.

Dopo aver affrontato il dosso di Via Nazario Sauro a Cassago, sabato sera poco prima delle ore 22 Brivio ha perso il controllo della motocicletta, invadendo il marciapiede e colpendo con tutto il suo peso il 19enne di Barzanò, vittima innocente di una tragedia assurda. Stava passeggiando con la fidanzata e con due amici Matteo, che nulla ha potuto fare per evitare quel tremendo impatto che gli è costato la vita.

La motocicletta si è rivelata purtroppo letale per la sorte di entrambi. Gli amici del missagliese hanno però voluto omaggiarlo con il rombo delle loro Harley, posizionate davanti al sagrato della basilica di San Vittore proprio mentre il feretro del 54enne lasciava la parrocchiale per avviarsi al tempio crematorio.
Un tappeto di rose rosse copriva la bara, accompagnata in questo ultimo viaggio terreno dalla mamma Nicoletta, dai fratelli Fabrizio e Domenico, dalla compagna Angela, dal resto dei familiari e dagli amici che hanno voluto tributare a Giuseppe Brivio l'ultimo commosso saluto.
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