Missaglia: è Claudio Ghezzi, 69 anni, la vittima del Grignone. Esperto alpinista aveva conquistato vette di tutto il mondo

Aveva scalato quella montagna oltre 5mila volte. La conosceva e la amava ma oggi l'ha tradito ed è morto per un piede messo in fallo mentre stava prestando aiuto a una amica che era in difficoltà nella salita.


Claudio Ghezzi

Claudio Ghezzi, 69 anni di Missaglia, alpinista doc con centinaia di vette raggiunte nel suo curriculum, è morto questa mattina sul Grignone. Si trovava sulla ferrata al Sasso Carbonari, che conduce al rifugio Brioschi. In una zona impervia, avrebbe appoggiato il piede in un punto non saldo precipitando per una ventina di metri e atterrando su una sorta di cengia. Purtroppo per Ghezzi non c'è stato scampo e nonostante l'arrivo in posto dei soccorsi con l'elicottero, il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Con lui c'erano altre persone che stava accompagnando in vetta e che sono state ricondotte a valle, in evidente stato di shock.
Ghezzi aveva scalato tante vette anche tra le più importanti del mondo: Nepal, Cile, Bolivia, Cina, Tibet alcune delle mete dove la sua passione per l'altitudine e i panorami mozzafiato che regala lo avevano condotto.

Già in passato era stata proprio la montagna tanto amata e conosciuta a ‘tradirlo': sul Grignone infatti, Ghezzi si era infortunato nel 2011. "Mentre correvo, un piede mi è rimasto incastrato in un sasso causandomi la rottura di tibia, perone e malleolo. Sono ancora a riposo, ma ora sto bene e conto di riprendere la mia attività il prossimo autunno, tra ottobre e novembre. Ancora non ho deciso quale sarà il mio primo obbiettivo, né se sarà un trekking o una salita" ci aveva raccontato undici anni fa.

Ghezzi (primo da sinistra in ginocchio) con i soci del CAI Missaglia

L'uomo, la cui passione per l'alpinismo era diventata uno stile di vita, era noto in paese anche per il suo pluridecennale impegno nel far conoscere ai giovani e meno giovani la montagna nei suoi aspetti ambientali, sportivi e culturali. Ghezzi, infatti, ha fatto parte del GSA di Missaglia fin dalla sua fondazione, e dopo la trasformazione di quest'ultimo in sottosezione (e poi in sezione autonoma) CAI ha continuato ad esserne uno dei soci di punta.
Le montagne lecchesi le conosceva bene e le frequentava assiduamente, soprattutto il Grignone, ormai per lui una seconda casa. Oggi proprio questa cima ha segnato la sua ultima ascesa.


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