Molteno: messa per gli anniversari di quattro sacerdoti

Nel giorno in cui si ricorda il martirio degli apostoli Pietro e Paolo, simbolo della fedeltà a Cristo, sono stati festeggiati gli anniversari di sacerdozio dei parroci della comunità pastorale dei Santi Martino e Benedetto, che comprende Molteno con Garbagnate Monastero, Brongio e Sirone: 58 anni per don Giacomo Tagliabue, 49 anni per don Gianluigi Rusconi, 35 anni per don Massimo Santambrogio e 6 anni per don Francesco Beretta.

Da sinistra don Francesco, don Massimo, don Gianluigi e don Giacomo

Nella serata di mercoledì 29 giugno, i quattro sacerdoti hanno concelebrato, nella chiesa di San Giorgio a Molteno, una messa, accompagnata dalle voci del coro parrocchiale e dalla presenza di un limitato numero di persone che hanno manifestato il loro affetto alle guide della comunità religiosa.
"Così diversi Pietro e Paolo, per temperamento, provenienza, cultura, professione ma accomunati dal martirio, ovvero dalla stessa passione, portata all'estremo, per il signore Gesù - commenta don Massimo durante l'omelia - C'è pure un altro elemento emerge dalle letture: quello della fragilità e della debolezza. Noi non ci vantiamo delle nostre debolezze, tentiamo di farle diventare l'alibi per il nostro disimpegno, mentre Gesù non arretra davanti alle debolezze".

Il responsabile della comunità pastorale ha poi fatto riferimento agli anniversari di ordinazione sacerdotale: "Il pastore appartiene non al gregge, ma al Signore. Questo aspetto lo percepiamo quando un pastore, o sacerdote, termina il servizio in una comunità perché chiamato altrove. Qui emerge che non ha pecore da rivendicare: c'è la libertà di muoversi dove il Signore chiama e la libertà di trovare altre pecore, altri fratelli e sorelle".

La scelta di richiamare gli anniversari di sacerdozio nel giorno in cui si ricordano i santi Pietro e Paolo non è casuale: "Ci sentiamo rappresentati dalla vicenda di questi due apostoli, in ordine alla loro debolezza. Voi che ci conoscete, sapete che siamo persone fragili, deboli ma abbiamo la forza di dire che l'amore del Signore è più tenace della nostra debolezza. Anche voi avete diritto di chiederci l'essenziale: farvi incontrare e amare il Signore. Siamo qui per aiutarvi a vivere la dimensione della fraternità come l'ha sognata e praticata il Signore Gesù. Siamo contenti di spenderci per questo. Voi sosteneteci con la vostra preghiera. Anche Pietro e Paolo avevano dietro il sostegno della comunità e solo così hanno potuto fare arrivare fino in fondo, in quella giornata che oggi celebriamo come il momento del loro martirio".

Don Massimo, in chiusura di celebrazione, ha ringraziato tutte le persone che hanno voluto essere presenti per celebrare il cammino intrapreso con la scelta di ordinazione sacerdotale.

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