Monticello: recupero dei rifiuti tessili nell'ex Seruso? Il progetto è pronto, si spera in un finanziamento

Potrebbe esserci un futuro per i capannoni dislocati a Cortenuova di Monticello di cui è ancora titolare Seruso, la partecipata di Silea che sino a metà degli anni 2000 aveva svolto la propria attività nell'ex area industriale Agrati-Garelli. Pur essendosi trasferita - due lustri fa almeno - a Verderio, la società pubblica continua ad essere proprietaria di alcuni capannoni nella località al confine fra la provincia lecchese e monzese.
Dal trasferimento nel meratese infatti, gli immobili fra Via Moneta e Via Italia Unita non hanno conosciuto alcuna destinazione - se non per sporadiche occasioni - tanto che nel 2020 Seruso aveva messo in vendita uno dei capannoni, partendo da una base d'asta di 572.500 euro. Asta andata poi deserta: nessuno aveva infatti manifestato il proprio interesse ad acquisire l'edificio, rimasto ancora vuoto.

La zona industriale di Via Moneta a Cortenuova, dove aveva sede Seruso

A questo proposito negli ultimi mesi, Silea ha iniziato a lavorare ad un progetto decisamente interessante che potrebbe rendere gli ex stabili attivi a Cortenuova punto di riferimento per il territorio. La proposta progettuale - già approvata dalla giunta comunale di Monticello nelle scorse settimane- prevede la realizzazione di un impianto di selezione dei rifiuti tessili che funga da hub per l'intera provincia di Lecco ed eventualmente per territori limitrofi (Como, Monza Brianza) con capacità produttiva complessiva di circa 8mila tonnellate annue. Da quest'anno infatti, i Comuni hanno l'obbligo di attivare sul proprio territorio la raccolta differenziata dei rifiuti tessili, che deve includere non solo gli indumenti usati in buono stato, ma anche qualsiasi altro materiale tessile di provenienza urbana che attualmente viene smaltito nel flusso di rifiuto indifferenziato.
Per quel che riguarda l'eventuale impianto monticellese, la lavorazione ipotizzata prevede fasi di selezione e cernita sia manuale che meccanizzata del flusso tessile in ingresso, anche tramite l'ausilio di soluzioni di lettura ottica, e fasi finali di imballaggio e
Immagine di Seruso operativa a Monticello
stoccaggio del materiale da destinare al riciclo sul mercato. Il progetto redatto contempla un elevato livello di digitalizzazione del processo e di tracciabilità dei dati raccolti, dai flussi in ingresso sino all'etichettatura di ogni balla in uscita.
Silea ed il Comune di Monticello hanno quindi candidato il progetto ad un bando del MITE-Ministero della Transizione Ecologica (nell'ambito dei fondi Pnrr) dedicato proprio ''all'ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili''. Il tutto per un costo ipotizzato di poco superiore ai 5milioni di euro, iva compresa. Inutile dire che l'esito della candidatura - atteso nelle prossime settimane - sarà decisivo per valutare la fattibilità dell'opera. Qualora dovesse essere positivo, sarà possibile dare vita ad un impianto innovativo a favore del territorio, valorizzando al contempo un immobile ormai da troppo tempo dismesso.
Intanto l'amministrazione del sindaco Alessandra Hofmann ha speso parole positive per quanto prodotto in sinergia con Silea, ritenendo il progetto innovativo nonchè una concreta possibilità di dare nuova vita ad un'area industriale da tempo dismessa in frazione Cortenuova.
G. C.
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