Barzanò: a sei anni dalla sua tragica morte a Dacca, resta vivo il ricordo di Claudio Cappelli

A sei anni di distanza dalla sua tragica scomparsa, il ricordo di Claudio Cappelli si è fatto più che mai vivo nella serata di ieri. L'imprenditore barzanese, originario di Vedano al Lambro, perse infatti la vita a Dacca il 1°luglio del 2016, durante un attacco terroristico. Nella strage morirono 22 persone, di cui 9 cittadini italiani, tutti amaramente ricordati come vittime del terrorismo.

Claudio Cappelli in un'immagine presente durante la commemorazione

La morte di Cappelli sconvolse la vita della sua famiglia, in particolare quella della moglie Valeria Beretta, della figlia Stella e dei genitori Massimo e Rosa. A questo proposito parenti, amici e semplici cittadini si sono stretti in un momento di riflessione e ricordo proprio in vicolo Cappelli a Barzanò. Lo scorso anno infatti, l'amministrazione comunale aveva avviato una serie di lavori di restyling dell'arteria pedonale che collega Piazza Fratelli Besana a Piazza Mercato, intitolandola poi alla memoria del concittadino.

Presenti alla cerimonia di venerdì i familiari: la moglie Valeria, la figlia Stella, il padre Massimo e la madre Rosa, insieme ai suoceri Vittore e Flavia Beretta. All'evento non potevano inoltre mancare il gruppo alpini di Barzanò e il sindaco Gualtiero Chiricò.

I familiari dell'imprenditore con il sindaco e il gruppo alpini

Poco prima delle ore 20 tutti i partecipanti alla commemorazione si sono disposti a cerchio vicino al monumento costruito in memoria delle vittime di terrorismo, accompagnato da un cesto di fiori con la scritta "i tuoi concittadini" e da una foto di Cappelli. Inoltre, proprio per inaugurare un momento di ricordo e commemorazione, il vicolo si è velocemente illuminato di candele che hanno contribuito a rendere l'atmosfera ancor più intima.

Il sindaco Gualtiero Chiricò e Massimo Cappelli

Ad aprire il momento commemorativo è stato il primo cittadino accanto alla foto di Cappelli e suo padre Massimo. Dopo un caloroso benvenuto ai presenti e un ringraziamento alle penne nere ha avuto inizio il momento dedicato al ricordo e la commozione si è fatta velocemente strada sui volti di amici e familiari.

''Quelle che vengono definite strategie, la strategia della guerra, la strategia terroristica, si traducono puntualmente e orribilmente in atti e azioni reali, che finiscono per colpire degli innocenti. Il concetto stesso di violenza a volte sembra essere invincibile, eppure non dobbiamo mai smettere di contrastarne l'uso, è il dovere di ognuno di noi'' ha detto il sindaco Chiricò: un invito al dialogo, all'uguaglianza e dall'unione come opposizione alla violenza. Poi il discorso è proseguito con il ricordo del concittadino. ''Oggi qui ricordiamo Claudio Cappelli, il cui futuro è stato fermato in modo inaspettato e violento. Vittima di una forma di guerra inconcepibile e che va condannata fermamente. Lo facciamo vicino al monumento che ricorda con lui tutte le vittime del terrorismo, il cui significato restituisce una speranza in tutti coloro che si spendono a favore della pace''.

A proseguire la cerimonia è stato poi il padre Massimo, che, visibilmente commosso, ha raccontato della notte fatale di Claudio e dell'orrore del terrorismo che ha causato e causa ancora oggi migliaia di vittime innocenti. ''Sono trascorsi sei anni da quella tragica notte del primo luglio 2016, in cui fu ucciso a Dacca mio figlio Claudio, insieme ad altri 8 giovani italiani, 8 giapponesi, un'americana, un'indiana e 3 bengalesi. Gli italiani erano padri e madri di famiglia, che si trovavano in quel ristorante per salutarsi dopo aver concluso il lavoro e pronti a tornare dai loro cari''.

Un pensiero che il padre Massimo ha voluto dedicae al figlio, ma anche a tutte le altre vittime di quella drammatica notte. Delle parole che condannano la violenza, distruttrice non solo di futuri, ma anche di famiglie. ''I nostri giovani italiani si sono trovati inconsapevolmente in quel luogo a rappresentare l'occidente con tutti i suoi valori e sono stati attaccati senza pietà dai terroristi, che li hanno privati del loro bene più prezioso: la vita. Noi oggi siamo qui per fare memoria di questi valori che ci hanno lasciato Claudio e gli altri italiani, in modo che la pianta della pace che i terroristi volevano estirpare continui a crescere e ad essere coltivata da tutti i giovani''.

La figlia Stella e la moglie Valeria (al centro) con i genitori e i suoceri di Claudio Cappelli e il sindaco Chiricò

Parole di pace e di ringraziamento alle vittime innocenti, esempi di valore, che hanno suscitato in tutti i presenti approvazione ed un grande applauso, seguito dalla performance dei chitarristi, che hanno suonato accanto al monumento in onore di Claudio e della pace.

Durante la breve, ma intensa esibizione, la moglie, la figlia e tutti i familiari si sono stretti tra di loro in un momento intimo di ricordo del loro caro e, dopo i saluti finali e i ringraziamenti, si sono recati verso la parrocchia di San Vito per prendere parte ad una liturgia a suffragio dell'imprenditore.
Carolina Maggi
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