Cassago: taglio del nastro per la nuova sede dei Pensionati
Ivano Gobbato
Primo a sinistra Luciano Fumagalli
L'aiuto per la gestione dei locali, tuttavia, non arriva solo a livello territoriale. L'Associazione Pensionati Cassaghesi, infatti, fa parte di un gruppo più grande, che è quello dell'ANCeSCAO: presente all'inaugurazione infatti il presidente regionale Giancarlo Repossi, a cui è passata subito dopo la parola. "Mi devo associare alle parole del parroco e della vicesindaco, ma soprattutto voglio ringraziare il presidente, tutto il direttivo e chi veramente ha fatto tutto. Ringrazio il parroco che ha messo questi locali a disposizione, e soprattutto ringrazio tutti voi qui presenti, perché devo dire con orgoglio che oggi, nonostante due anni di pandemia, vedo tantissime persone, io che giro - in Lombardia siamo 280 centri come questo e ogni tanto ne giro qualcuno - purtroppo vedo ancora qualcuno che dopo due anni ancora non ha aperto, perché ha timore. Quindi devo dire grazie a tutti per essere qui oggi a inaugurare questo centro".
Il presidente Luigi Pirovano
A chiudere gli interventi è stato poi il presidente Luigi Pirovano, che ha invece portato il focus dei presenti sul percorso compiuto per ristrutturare e rendere agibile la nuova sede, ringraziando di volta per volta tutte le persone coinvolte. "Prima di tutto voglio ringraziare tutti voi per essere presenti. Voglio ringraziare i rappresentanti dell'Associazione Pensionati del nostro territorio, e spero nel prossimo futuro di iniziare un lavoro insieme, grazie alle associazioni di Cassago qui presenti oggi. Sei mesi fa era tutt'altro che scontato che questo traguardo sarebbe stato raggiunto, e invece eccoci qua. Ci sono molti "grazie" da dire, e li dirò, ma il primo va a voi che condividete oggi la felicità dei pensionati cassaghesi e dell'associazione che li rappresenta, perché per fare festa bisogna avere attorno a sé qualcuno, se si è da soli non si può fare festa, nemmeno se si è felici. Oggi è un giorno positivo per la nostra comunità, l'associazione pensionati apre finalmente la sua sede soci. Magari qualcuno potrebbe pensare che il presidente se la canta e se la suona da solo, ma non è così, perché io penso che la fine di un'associazione, qualunque associazione, è una perdita per la comunità intera, anche per chi non ne fa parte. Ebbene, la comunità di Cassago appena pochi mesi fa ha rischiato, dopo trent'anni, di perdere questa associazione, quella dei pensionati. Oggi riapriamo, e quel periodo è scampato, per il bene di tutta Cassago. Se ciò non è avvenuto lo dobbiamo a tante persone diverse, persone come Luciano, che con la sua proverbiale testardaggine ci ha convinto a impegnarci affinché quello che state vedendo accadesse. Abbiamo dovuto trovare una nuova sede, e questo è stato possibile grazie alla parrocchia, che ci ha messo a disposizione questi locali in comitato d'uso gratuito''.
''Nonostante la generosità dell'offerta, devo dirvi che a primo impatto, quando abbiamo visitato per la prima volta questo stabilimento, è stato traumatico. Le condizioni interne erano davvero critiche ed era evidente a tutti noi che la ristrutturazione sarebbe stata sia in euro sia in ore di lavoro estremamente pesante. Ci ha rinfrancato il sostegno che i soci hanno da subito dimostrato, con l'adesione di moltissimi non soltanto al tesseramento ma anche alla partecipazione attiva alle asseblee eventuali. Il trasferimento ha comportato sì un costo economico per la ristrutturazione, ma anche un notevole stress sotto il profilo burocratico. Abbiamo dovuto praticamente rifare tutte le pratiche come se nascesse una nuova associazione, e anche per questo non posso esimermi dal ringraziare tutti coloro che gratuitamente o quasi, soci, cittadini, commercianti, artigiani hanno contribuito al risultato che vedete. Sono tanti, e sono tutti meritevoli di essere conosciuti e ricordati coloro che hanno contribuito a questo risultato, e troveremo poi un modo per mostrar loro esplicitamente questa nostra gratitudine. Ma alcuni mi sento in dovere di ringraziare a nome di tutti gli iscritti. Anzitutto il nostro parroco don Giuseppe, perché senza la disponibilità sua, dei suoi collaboratori, del consiglio pastorale e parrocchiale, non avremmo avuto l'uso gratuito di questo stabile; i nostri "tecnici", che si sono occupati dei lavori di ristrutturazione; i tanti volontari che hanno donato mesi di lavoro, e fra tutti gli imbianchini, che hanno trasformato questa sede; Gabriella, che ha seguito il tesseramento, la contabilità, i rapporti esterni burocratici con difficoltà di archivi e materiali della precedente gestione; Carla e Natalina, presidente e vicepresidente uscenti, per il loro supporto tanto costante quanto importante''.
''Ci hanno trasmesso non soltanto la loro esperienza, ma soprattutto la voglia di dare una continuità all'associazione nelle tante diverse attività che finora sono state svolte; il gruppo delle signore, per il lavoro pratico fatto con entusiasmo tale che poi è stato trasmesso a tutti noi; l'architetto Margherita Ghezzi, per la scelta di quel giallo della parete che a me e a molti piace moltissimo, e a proposito dell'entusiasmo e della generosità dei nostri soci, sottolineo che l'aperitivo che gusteremo tra poco è stato preparato di fatto da loro. Permettete poi di rivolgere un pensiero a tutti i presidenti che nel passato hanno messo il cuore in questa nostra associazione pensionati cassaghesi. Se esistiamo da trent'anni è anche perché tutti loro ci sono stati, insieme ai collaboratori, ai volontari e ai soci del passato. Anche se oggi alcuni di loro non sono qui, sono comunque qui con noi a fare festa".
Il presidente ha quindi concluso il suo intervento con un saluto al socio fondatore Bianchini, che non ha potuto partecipare se non semplicemente portando i saluti, e con un pensiero a Carla, socia ricoverata in ospedale. A termine degli interventi è stato quindi offerto a tutti un buffet aperitivo, ciliegina finale per condividere tutti insieme questo clima di festa e di ripartenza.