Casatenovo: presentati sul sagrato i lavori per il restauro della campana di S.Giustina

''Lavoriamo come comunità cercando di recuperare la storia di Casatenovo''. Così il sindaco Filippo Galbiati ha riassunto il significato del progetto ''Antiche chiese, nuove prospettive''.

Da sinistra don Marco Rapelli, Guglielmo Pennati e don Antonio Bonacina, il sindaco
Filippo Galbiati, il vice Marta Comi, l'architetto Maurizio Corbetta e Rosa Adele Galbiati della Pro loco

Di fronte a lui, nella calda mattinata di domenica 10 luglio, una piccola folla di abitanti, accorsi sul sagrato della chiesa di San Giorgio per celebrare la fine di un altro degli interventi previsti in quel progetto: il restauro della campana della chiesina di Santa Giustina.

Il sindaco Galbiati fra la sua vice Comi e l'architetto Corbetta

''Completati i lavori sulla chiesina di Santa Margherita e su Villa Facchi, abbiamo avviato il restauro della chiesina di Santa Giustina. Il cuore di questo intervento è il consolidamento del campanile e, per favorire lo svolgimento dei lavori, si è provveduto a rimuovere la campana'' ha spiegato il primo cittadino dopo la benedizione impartita da don Marco Rapelli, alla presenza del parroco don Antonio Bonacina.

''Mentre il campanile è stato edificato prima del 1400, questa campana è stata fusa nel 1615. Essa ha sostituito la campana di cui parla San Carlo Borromeo nei resoconti del suo viaggio da queste parti, datato 1572. A differenza delle altre campane delle nostre parrocchie, sacrificate per esigenze belliche durante la Seconda guerra mondiale, questa si è salvata ed è giunta intatta fino a noi'' ha spiegato Maurizio Corbetta, l'architetto che cura i lavori di restauro. ''Questa campana produce un suono particolare perché è stata creata con la tecnica della fusione a cera persa, oggi in parte superata. Per renderla nuovamente utilizzabile in sicurezza, abbiamo dovuto sostituire la ruota e il perno perché entrambi erano ancora in rovere'' ha proseguito il l'architetto Corbetta.

 

La benedizione alla presenza di don Marco Rapelli e don Antonio Bonacina

''Dopo averla ripulita abbiamo scoperto che la campana non è intitolata a Santa Giustina come la chiesa ma a San Francesco e a Sant'Antonio. Molto probabilmente questi erano i nomi dei due figli di Ambrogio Casati, colui che commissionò l'affresco dell'adorazione dei Magi, il più recente tra quelli che decorano la chiesetta. In quanto santi francescani, San Francesco e Sant'Antonio erano anche un simbolo di libertà, in particolare contro un'inquisizione in quel momento particolarmente attiva nella zona del convento di San Giacomo, dove oggi si trova la villa Vismara'' ha concluso l'architetto, entusiasta per la particolare scoperta.

 

''Ringrazio tutti le associazioni coinvolte in questo progetto: fondazione Cariplo, il cui contributo economico è stato fondamentale, Pro Loco, il Trifoglio, Sentieri e Cascine, Demetra. Ci è sembrato importante presentare la campana alla cittadinanza per dare la possibilità di ammirarla così da vicino, di scoprire cose nuove sulla sua storia e di ascoltarne il suono'' ha sottolineato il sindaco Galbiati.

L'architetto Maurizio Corbetta

Spinta da un cittadino debitamente istruito, la campana ha quindi iniziato ad allietare i presenti con la sua musica. Mentre il concerto volgeva al termine, il sindaco, affiancato dalla sua vice Marta Comi, ha ripreso la parola e ha rivolto lo sguardo al futuro.

''Come ho già anticipato a don Antonio, l'amministrazione si impegna a supportare con un contributo economico importante l'iniziativa promossa dalla parrocchia per il restauro della tela del Logaretti, quella che decora la chiesina dell'oratorio. Questa iniziativa, nello specifico, si concretizzerà entro la fine del mese'' ha spiegato il dottor Galbiati.

Tele, chiesine, campanili e ville, l'impegno della comunità di Casatenovo a tutela del suo patrimonio storico - artistico non conosce pause. Non resta che dire: alla prossima puntata.

Andrea Besati
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