Oggiono: Lasco, il bandito di notte va in scena a Villa Sironi
L'anima malvagia di Lasco, il bandito che tormentava la Valsassina e che di giorno era invece un buon signore, emerge con potenza nello spettacolo dedicato al personaggio descritto nel romanzo scritto dallo scrittore bellunese Antonio Balbiani nel 1871.
Il Lasco, dopo essere stato presentato a Galbiate venerdì 8 luglio, è stato riproposto sabato 9 luglio a Oggiono, nella pregevole cornice di Villa Sironi, dove ha presenziato un ampio e coinvolto pubblico. Un'altra replica, fuori dal calendario della rassegna, è avvenuta domenica 10 luglio a Primaluna, in Valsassina.
Lo spettacolo narra le vicende del conte di Marmoro e del bandito Lasco, due figure riunite nella stessa persona: Sigifredo Falsandri, di giorno un buon signore, dedito a opere di carità mentre di notte si trasforma nel temuto bandito e demone della valle. L'ambiente attorno a cui ruota la storia è tipicamente lombardo, con numerosi riferimenti agli anni a cavallo tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.
Efficace e ben sviluppato lo stratagemma del regista di ricorrere al teatro nel teatro: era infatti la compagnia del Lasco - composta tra due bravi a servizio del Lasco che hanno deciso, dopo aver perso il lavoro, di andare a raccontare le avventure del personaggio - a spiegare, in forma narrata, gli avvenimenti e le ingarbugliate storie dei numerosi personaggi che affollano il romanzo. Ricorrendo poi all'ironia, il racconto si faceva più fluido, comprensibile e persino simpatico.
Accanto agli intervalli narrati, c'è stata la parte interpretata: in scena tre attori d'esperienza (Nicola Bizzarri, Andrea Pellizzoni e Chiara Anghileri) che hanno magistralmente dato voce ai personaggi principali contenuti nel testo. La strega di Tartavalle, i bravi, il cacciatore Andrea, la contessa di Bajedo, il cantastorie Giroletta sono alcuni dei personaggi che hanno animato la rappresentazione, studiata nei dettagli anche a livello di costumi e scenografia, con ottimi giochi di ombri e luce, grazie alla perizia di Loredana Mazzoleni.
A metà tra storia e leggenda, si narra che il comune Parlasco rappresenti il luogo dove era stata eretta la forca per impiccare il bandito: si chiamava Per-Lasco, tramutato poi in Parlasco.
