Missaglia: attiva nella ''Resistenza'' e nella comunità, si è spenta a 98 anni Giuliana Vismara

Oltre ad essere una delle cittadine più longeve, Giuliana Vismara era conosciutissima a Missaglia, tanto che la notizia della sua scomparsa si è diffusa velocemente nelle scorse ore, destando parecchio dispiacere nell'intera comunità.
Vedova dell'amato marito Guido Brivio, mancato nel 2019, l'anziana si è spenta a 98 anni lasciando il ricordo di una persona molto attiva, sia nella sfera personale, sia in paese. Indelebile poi, l'immagine della coppia, che si era unita in matrimonio più di settant'anni fa. Una bella e lunga storia che qualche anno fa entrambi avevano deciso di raccontarci, accogliendoci nella loro casa di Piazza Libertà, a pochi passi dalla Basilica di San Vittore.

Giuliana Vismara e il marito Guido Brivio

Una relazione all'insegna dell'amore, nata quando sullo sfondo vi era la seconda guerra mondiale. Un evento che aveva segnato profondamente l'esistenza di entrambi. Giuliana, con grande coraggio, aveva collaborato attivamente nella Resistenza, mantenendo in particolare i contatti con i partigiani originari di Barzanò, dove abitava con la famiglia, nascosti in Val Biandino: tra di loro anche i fratelli Carlo e Guerrino Besana, suoi cari amici, uccisi dai nazifascisti nell'ottobre 1944. All'epoca Giuliana lavorava a Costa Masnaga, in uno stabilimento presieduto dai tedeschi, con i quali i dipendenti mantenevano discreti rapporti per paura di rappresaglie. "Mi incaricarono di portare un messaggio ai partigiani, quindi mi sono rivolta ai tedeschi che controllavano la ditta per ottenere un lasciapassare, con la scusa di dover andare a trovare una persona malata. Mi conoscevano e si sono fidati. All'altezza di Ballabio mi hanno fermata ad un posto di blocco: erano in tre ed armati di mitra. Grazie al documento firmato dai tedeschi, però mi hanno lasciata passare" ci aveva raccontato la signora Giuliana. Il marito Guido invece, era nato e cresciuto a Missaglia, dove la famiglia gestiva, fin dal 1922, la storica merceria in centro. Nel 1943, dopo l'armistizio, venne chiamato alle armi dalla RSI. Una chiamata che scelse di ignorare, per non combattere al fianco dei nazifascisti, nonostante per gli "sbandati" (ovvero chi rifiutava di arruolarsi) fosse prevista la pena di morte. Si era quindi nascosto nei campi di Viganò, dormendo ogni notte in un fienile diverso, con la paura di venire scoperto.
Nel 1946, quando avevano entrambi 23 anni, si incontrarono grazie ad una comune passione: la montagna. Erano soci del CAI di Barzanò e, tra un'escursione e l'altra, era scattata la "scintilla" che, tre anni dopo, li aveva portati all'altare. La luna di miele? Ovviamente ad alta quota, sulle vette delle Dolomiti, dove i due sposini avevano trascorso il loro viaggio di nozze spostandosi da un rifugio all'altro. Rientrati a casa, una lunga vita vissuta insieme, tra il bancone della merceria di famiglia per Giuliana e il lavoro da ragioniere per Guido, legato anche all'Unione Podistica Missaglia di cui è stato presidente onorario, ma anche all'ambiente parrocchiale. E poi la famiglia, vero pilastro della loro unione, con cinque figli e sei nipoti. Una vita piena e intensa, insomma....che si è fermata nel 2019 per Guido e in queste ore anche per la moglie Giuliana, i cui funerali saranno celebrati nella giornata di martedì nella Basilica di San Vittore.
G. C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.