Como: creata la sezione locale di Ondif sul diritto di famiglia
Promozione, formazione e aggiornamento specialistico nelle aree del diritto di famiglia, con attenzione anche alla risoluzione delle controversie mediante forme conciliative o mediative. È lo scopo principale, unitamente ai corsi di formazione per avvocati, della sezione di Como dell'osservatorio nazionale sul diritto di famiglia (Ondif) che ha un approccio multidisciplinare: un altro obiettivo è infatti quello di promuovere incontri di studio e di ricerca in collaborazione con studi, consultori che si occupano di problematiche relative al diritto della persona. Nato da poche settimane, l'organismo è presieduto da Sabrina Corti, con studio a Erba, da un ventennio avvocata civilista.
Da sinistra Alessandra Magistrelli, Sabrina Corti e Roberto Colombo
L'osservatorio è accreditato dal consiglio nazionale forense insieme ad altre associazioni di categoria e dal punto di vista legislativo ha contributo a prendere parte a disegni di legge nell'ambito diritto di famiglia, da ultimo alcuni aspetti inseriti nella recente riforma Cartabia, dal nome del ministro della giustizia che lo presiede. L'associazione nazionale è un punto di riferimento per tutti i professionisti variamente impegnati in questo settore come, a titolo esemplificativo, consulenti tecnici d'ufficio (CTU), mediatori familiari, assistenti sociali.
L'osservatorio si propone di lavorare con i servizi, i mediatori familiari, gli amministratori di sostegno che si occupano dei soggetti fragili e con le scuole per un lavoro di sensibilizzazione sui ragazzi sulle tematiche attuali, come il bullismo o il cyberbullismo.
L'organismo si propone anche nei confronti di associazioni, consultori e comuni dove si trattano le questioni familiari. "Il diritto di famiglia coinvolge, oltre all'aspetto giuridico, anche l'aspetto emotivo perché le persone fanno entrare nella propria casa e raccontano fatti privati. Per questo motivo occorre un'attenzione in più - riferisce Corti - Normalmente gli avvocati collaborano con i coordinatori famigliari, oltre ad avere una preparazione tecnica specifica. Non ci può infatti improvvisare: servono preparazione e formazione. Anche noi, come altre sezioni e altre associazioni di categoria presenti sul territorio, vogliamo portare avanti corsi specifici sulla materia".
