Bosisio: è mancata Rita Vanossi. Grazie al suo lavoro la biblioteca civica è rinata

Rita Vanossi
La biblioteca era la sua seconda casa, amata come una figlia. Si è spenta ieri Rita Vanossi, bibliotecaria di Bosisio Parini che, grazie alla sua professionalità, aveva saputo ridare linfa vitale alla struttura, rendendola nuovamente attraente per gli utenti.
"La notizia della scomparsa di Rita, che considero prematura, mi giunge inaspettata. So che non stava bene, ma non pensavo che la situazione fosse così grave come ha fatto intendere la sua morte - sono le prime parole del presidente del consiglio comunale, Giuseppe Borgonovo - Ho conosciuto Rita dal 1999, quindi la nostra amicizia è antica. Insieme a Rita e a Franco Rigamonti ho iniziato un viaggio lungo: entrambi sono stati compagni di avventura, quando si è cercato di costruire la nuova biblioteca".
Negli anni a cavallo del nuovo millennio, il presidente rivestita il ruolo di assessore comunale alla cultura con responsabilità della biblioteca: "Quando sono arrivato il patrimonio era di 3.000 libri, avevamo acquisti di 43 titoli l'anno, prestiti per 70 volumi l'anno e la biblioteca rimaneva spesso chiusa. Il sistema bibliotecario era favorevole alla chiusura della biblioteca perché non aveva senso gestirla con questa modalità. Ci siamo rimboccati le maniche, aggiornando il patrimonio librario: abbiamo dovuto scartare 3.200 libri. Siamo quindi partiti da zero, acquistando libri e mantenendo l'apertura: progressivamente sono aumentati sia gli utenti che i prestiti fimo al balzo nella nuova sede".
Borgonovo aveva affidato a due sapienti persone il rinnovo del patrimonio librario: "Avevo delegato molto a Franco e Rita e, se la biblioteca ha camminato, si deve a loro. Entrambi sono stati sempre dietro le quinte: hanno lavorato in silenzio in maniera concreta e solida perché la nuova biblioteca si realizzasse. Rita era una persona silenziosa, dedita al lavoro, tanto che considerava la biblioteca come una figlia. Sicuramente l'amministrazione avrà modo di fare qualcosa perché ricordo non scompaia. Mi dispiace molto per la sua scomparsa e porgo le condoglianze alla famiglia e in particolare alla figlia Beatrice che ne ha raccolto l'eredità. La biblioteca è diventata una realtà viva, un luogo di aggregazione, una piazza speciale dove la gente si ritrova non solo a far cultura, ma a stare insieme leggendo e stando in silenzio. È uno stare insieme sviluppando la vista e l'ascolto, entrambi ottimi strumenti per creare buoni pensieri".
Rita aveva iniziato la sua attività con l'amministrazione Fronterre e ha proseguito con Borgonovo. "L'amministrazione che ha preceduto Fronterre non credeva nella figura del bibliotecario professionista ed era convinto potesse rimanere aperta con la presenza di soli volontari. Io ero di avviso opposto e Rita rappresentava la professionalità. Da corpo esanime, la biblioteca è infatti tornata viva e vitale come la conosciamo" ha proseguito il presidente.


Rita Vanossi ha dovuto convivere a lungo con la malattia: "L'ha vissuta in maniera estremamente dignitosa e con grande forza d'animo. Quando recuperava le energie, era presente. Mi piace pensare che la biblioteca era per lei una medicina corroborante perché lì stava bene. Mi piace anche pensare che ora lei e Franco si ritrovino a ricordare i bei momenti insieme".
Attualmente la figlia Beatrice ha raccolto l'eredità della madre che, quando la malattia glielo consentiva, era presente a Bosisio, come a Pusiano dove ha prestato servizio e dove risiedeva con la famiglia che oggi la piange. Dalla biblioteca di Bosisio la ricordano con queste parole: “La ringraziamo di cuore per il prezioso e insostituibile contributo da lei offerto nel corso di oltre venti anni, insieme all’indimenticabile Franco Rigamonti. Ci stringiamo alla figlia Beatrice, che ne ha raccolto l'eredità porgendo a lei, al marito e a tutti i famigliari le nostre più vive e sincere condoglianze. Cara Rita, ti ricorderemo sempre con grande affetto, amicizia, stima e riconoscenza. Grazie Rita! Grazie di vero cuore. Non ti dimenticheremo mai!”.
Rita Vanossi ha operato anche a Suello: prima bibliotecaria del paese, arrivò nel 1999 e rimase per oltre 15 anni, contribuendo anche qui alla realizzazione della nuova sede. Questo il messaggio diffuso il suo ricordo: “Ricordiamo la sua competenza, le sue capacità professionali e umane, le novità che ha introdotto, l’impulso che ha saputo dare per “costruire” con i volontari una biblioteca capace di essere centro di cultura ma anche di incontro tra le persone. Fondamentale è stato il suo supporto nella progettazione e inaugurazione della nuova sede, dove ci troviamo oggi. Grazie Rita, ti ricorderemo con affetto e gratitudine”.  
"Rita è figura di cui sentiremo la sua assenza - ha aggiunto il presidente - La figlia riuscirà ad anestetizzare la sua assenza, ma la biblioteca cambierà timbro e registro. I cittadini devono essere riconoscenti a Rita e Franco. Entrambi lasciano una realtà che parla anche di loro. Il più bel monumento che si possa dedicare al ricordo di Rita è rappresentato dalla biblioteca, prezioso contributo perché le nuove generazioni possano crescere in qualità. Con la ripresa dell'attività ordinaria amministrativa, il consiglio comunale ricorderà Rita con una cerimonia pubblica. In questo momento ci affidiamo al ricordo e, per chi crede, alla preghiera".
M.Mau.
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