'Cassago chiama Chernobyl': a distanza di oltre due anni tornano i bambini per le vacanze

''Un segnale di speranza. Un piccolo ritorno alla normalità''. Armando Crippa, presidente di Cassago chiama Chernobyl, definisce così l'arrivo di otto bambini ucraini che trascorreranno nel nostro territorio un mese nell'ambito delle cosiddette vacanze terapeutiche. Un numero ridotto rispetto al passato, ma più che positivo per il sodalizio cassaghese perchè segna la ripartenza di un progetto che prima il Covid e poi la guerra Russia-Ucraina, avevano purtroppo fermato.

Il gruppo di bambini arrivati dall'Ucraina in questi giorni con le famiglie ospitanti

''Era un'iniziativa alla quale tenevamo moltissimo perchè a nostro parere rappresenta il segnale di un lento ma possibile ritorno alla normalità per questi ragazzini e per le loro famiglie'' ci ha detto Crippa, specificando come la situazione connessa al conflitto bellico sia molto più tranquilla oggi, nella zona di Chernihiv. ''Una grossa mano ce l'ha data il consolato di Milano, indicandoci la

Armando Crippa
strada più giusta da seguire per riuscire a facilitare l'ingresso in Italia dei minori, ovviamente entusiasti di poter riabbracciare le famiglie italiane che non vedevano di persona ormai da prima del covid. Le ultime vacanze terapeutiche sono state quelle di Natale, fra la fine del 2019 e l'inizio del 2020''.
Per consentire l'arrivo dei ragazzini nel nostro Paese è stato necessario individuare un'accompagnatrice, mentre le loro famiglie hanno sottoscritto un documento notarile nel quale delegavano a quest'ultima la custodia dei loro figli durante il viaggio in Italia. Una procedura un poco più complessa rispetto al passato, ma che si è rivelata la chiave di volta per consentire al progetto di accoglienza di spiccare nuovamente il volo.
Il gruppo è partito sabato da Kiev a bordo di un pullman, con arrivo a Como nella giornata di lunedì. E' stato un viaggio lungo, con un'attesa ''fiume'' in dogana poichè elevato era il transito dei mezzi in ingresso in Ungheria. Finalmente una volta giunti in Italia, gli otto bambini hanno potuto ricongiungersi alle loro famiglie affidatarie per il periodo estivo. Lacrime di gioia, sorrisi e abbracci hanno riempito la serata di lunedì, la prima trascorsa sul nostro territorio dopo interminabili giorni di attesa.
''Per noi questo arrivo rappresenta una riapertura dei nostri progetti, senza contare che per oltre un mese i ragazzini potranno godere di una condizione di normalità'' ha concluso Crippa, auspicando che la stessa esperienza possa ripetersi anche nelle vacanze di Natale. Un grazie - di cuore - è stato rivolto ai volontari dell'associazione, alle famiglie ucraine, a quelle ospitanti e naturalmente al dottor Andrii Kartysh, console generale ucraino a Milano.
G. C.
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