Casatenovo: colloqui con i V.F. permanenti. Va aperto un tavolo con il Comando di Lecco

La questione, pur maneggiandola con la necessaria delicatezza, non è di secondaria importanza. Un tempo i pompieri di piazzetta San Bartolomeo agli ordini dell'Ing. Arturo Comotti intervenivano per incendi a cascinali, aree boschive, qualche canna fumaria, allagamenti, soccorso persone. Operazioni certamente rilevanti e rischiose ma diciamo più in linea con la tradizione del vigili del fuoco volontario che a Merate è una istituzione fin dal 1844 con la costituzione su iniziativa e finanza del marchese Paolo Rescalli della prima Compagnia Zappatori Pompieri affidata al conte Alessandro Della Torre di Rezzonico.
I tempi, però, sono cambiati, la tecnologia corre, i rischi soprattutto chimico-batteriologici aumentano con progressione algebrica, i materiali si modificano così come gli inneschi. Insomma per quanto preparato e competente un volontario non sarà mai all'altezza di un professionista.
E qui, dunque, si pone il problema. Merate ha predisposto il piano di ampliamento del polo del soccorso di via degli Alpini stanziando 1.199.625 euro, finanziato con 600mila euro dalla Regione e con i rimanenti 600mila euro dal Comune applicando l'avanzo di amministrazione. Nel 2021 i comuni limitrofi hanno contribuito per 32.739,70 euro. L'interesse del territorio è per il distaccamento mentre per la protezione Civile ogni comune pensa per sé.
Si tratta di un grosso investimento e il sindacato autonomo si pone la domanda se sia davvero opportuno spendere tanto per una struttura che è sempre meno in grado di operare ai massimi livelli. Spesso occorre l'intervento di Lecco ma per giungere nel territorio di competenza del distaccamento meratese, anche a sirene spiegate occorre mezzora o più. Troppo per definirlo un intervento di emergenza.
Di qui la necessità di aprire un tavolo di confronto con il Comando di Lecco e i sindaci almeno di Merate e Casatenovo allo scopo di ottenere dal Ministero un contingente di vigili del fuoco permanenti da inserire nel distaccamento di Merate ai quali i volontari - una cinquantina - si affiancheranno come seconda partenza e supporto per qualsiasi necessità richiesta.
Peraltro è noto che sono da tempo in corso colloqui informali con Casatenovo per l'eventuale apertura di un distaccamento gestito da permanenti. Si tratta per ora di una ipotesi a tavolino ma sembra che un'area sia già disponibile. Un problema in più per Merate se il sindaco di Casatenovo dovesse avviare un sondaggio tra i colleghi del circondario e verificare la disponibilità ad un minimo di compartecipazione alla spesa che, ovviamente, dovrebbe essere per la quasi totalità a carico del Ministero.
Le voci si rincorrono tra mezze conferme e incerte smentite.
Ma la questione, come dicevamo, è aperta. E va sicuramente affrontata quanto prima.
Articoli correlati
