Cassago, Settimana Agostiniana: Messa per il 20° anniversario di sacerdozio di don Vittorio

Domenica 28 agosto don Vittorio Conti ha festeggiato il suo ventesimo anniversario di sacerdozio tornando nella Parrocchia di Cassago. Classe 1977 e originario della frazione di Oriano, il sacerdote aveva ben chiaro il suo percorso di vita già in giovanissima età. Infatti, entrò in seminario a soli quattordici anni. Insieme alla sua vocazione spirituale, ha coltivato gli studi in psicologia, che lo hanno portato alla cattedra di professore all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Attualmente parroco a Seveso, ha celebrato insieme a don Giuseppe e a don Mark la Messa solenne di domenica 28 agosto, in programma nella Settimana Agostiniana di quest’anno. 


Don Vittorio


Don Mark



Dopo alcune parole di introduzione e di augurio di don Giuseppe Cotugno, don Vittorio si è detto felice di poter festeggiare con la comunità cassaghese questo importante traguardo: “Oggi ricordiamo, insieme alla festa di Sant’Agostino, i vent’anni dalla mia ordinazione. Sono tanti e sono contento di poterli celebrare in questa liturgia”. Durante l'omelia, don Vittorio ha commentato il Vangelo secondo Matteo letto poco prima da don Mark in cui Gesù invita i discepoli a diventare come i bambini.





“Cosa significa? Di sicuro non comportarsi da ingenuo o dipendente o irresponsabile”, ha esordito il religioso, elencando poi tante tentazioni reali che possono essere parte della nostra vita di adulti. “Succedono tante cose, e diverse non sono né belle né giuste; quindi, c’è la possibilità che si diventi cinici o delusi, oppure arrabbiati e risentiti, oppure doppi e arroganti o anche presuntuosi e rassegnati. Un bambino, invece, non è mai così. Ciò che Gesù e i più piccoli non hanno mai perso è la speranza, una speranza seria e pacata che ci permette di stare dentro le questioni della vita mantenendo la schiena dritta e uno sguardo gentile”, ha detto il sacerdote originario di Cassago.





Don Vittorio si è quindi collegato a Sant’Agostino e al suo scritto intitolato “Le Confessioni”, in cui ricorda i giorni passati al Rus Cassiciacum. “Si tratta forse del primo testo occidentale scritto in quel modo: quando una persona dopo anni torna a ragionare su sé stessa, a mettersi in discussione, arriva il momento in cui può germogliare una speranza seria e pacata. Ci sono tanti modi in cui ci si può stordire e non stare con sé stessi. Che il Signore ci aiuti ad essere uomini pieni di speranza e ci dia la disciplina di saper stare con noi stessi”, ha concluso don Vittorio.
Al termine della liturgia, la comunità cassaghese ha salutato don Vittorio Conti con un caloroso applauso.
M.Bis.
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