L'ex presidente dell’associazione Vera Brianza Gianni Cervetti ricorda Gorbaciov

L'onorevole Giovanni Cervetti
"Un eretico silenzioso famoso in tutto il mondo, dimenticato nel suo paese". Con queste parole Ezio Mauro, corrispondente da Mosca per la Stampa tra il 1988 e il 1990, ha definito Mikhail Gorbaciov nel suo editoriale di ieri sul quotidiano La Repubblica.
Il padre della perestrojka e della glasnost, deceduto due giorni fa, nei 91 anni vita è passato anche per la provincia di Lecco. Correva l'anno 1993, l'associazione Vera Brianza, di cui facevano parti importanti imprenditori del nostro territorio, aveva deciso di avviare rapporti commerciali con l'est Europa. Il presidente di quel sodalizio, nato tre anni prima, era Giovanni Cervetti, esponente del Partito Comunista Italiano, deputato e parlamentare europeo.
"Nel 1993 Vera Brianza organizzò una fiera a Mosca. C'erano tra gli altri Rovagnati, Caldirola. Gorbaciov venne a visitare la fiera. In seguito, lo invitai in Italia, dove venne più di una volta" ci ha raccontato il dottor Cervetti. Il riferimento è alle due visite avvenute in quell'anno: la prima a Missaglia, quando l'ex segretario generale del PCUS fu ospitato nel quartier generale della casa vinicola Caldirola, e la seconda qualche mese dopo ad Oggiono, in occasione di una cena al ristorante Cà Bianca. Giovanni Cervetti, però, Gorbaciov lo aveva già incontrato più volte in precedenza. Classe 1933, laurea in scienze economiche e commerciali nella Russia di Krusciov, lo storico segretario della federazione milanese del PCI, nonché uomo molto vicino ad Enrico Berlinguer, era un profondo conoscitore dell'Unione Sovietica.
"La prima volta che vidi Gorbaciov fu nel 1972 a Torino. Era venuto in Italia in vacanza con la moglie. In quel momento lavorava ancora nella regione di Stavropol dove era nato. Scambiammo alcune riflessioni per qualche minuto" ha ricordato Giovanni Cervetti "Poi lo rividi nel 1985, poche settimane dopo la sua elezione". Mikhail Gorbaciov è stato nominato segretario generale del partito comunista sovietico l'11 marzo 1985, il giorno dopo la morte di Kostantin Cernenko. "All'inizio di maggio mi recai a Mosca. Avevo sentito che l'intenzione del nuovo segretario era quella di introdurre importanti cambiamenti e gli incontri che ebbi in quei giorni confermarono questa ipotesi. Poi, un sabato mattina, ricevetti una telefonata".
Maggio 1985, negli Stati Uniti Ronald Regan aveva da pochi mesi iniziato ufficialmente il suo mandato come presidente. Il mondo stava per cambiare. "Era Alexandrov Agentov, allora segretario di Gorbaciov. Un uomo molto duro ma anche molto colto e poliglotta. Mi chiese se volessi incontrare il segretario generale del PCUS e io risposi di sì".


Primo da sinistra Giovanni Cervetti durante una serata di Vera Brianza nel 2010

In quel momento, Giovanni Cervetti era presidente del "Gruppo comunista e apparentati" al Parlamento Europeo, di cui faceva parte anche Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell'Unione Europea. "Poche ore dopo incontrai Gorbaciov e Agentov. Facemmo una lunga chiacchierata e gli chiesi che cosa volesse dire davvero il termine perestrojka. Lui, invece, mi domandò che cosa avrebbe dovuto dire durante la sua imminente visita in Francia" ha proseguito il dottor Cervetti "Rimasi spiazzato da quella richiesta. Alla fine, lo invitai ad evidenziare che, qualora l'Europa si fosse presentata come un'unità, l'Unione Sovietica si sarebbe impegnata ad instaurare rapporti di buon vicinato. Gorbaciov chiese ad Agentov di registrare la mia frase. In seguito seppi che la usò per davvero". In quel momento, il presidente francese era Francois Mitterand. "Ho rivisto Gorbaciov 3 anni fa. Per la precisione, lo ho incontrato presso la sede della sua fondazione a Mosca assieme al senatore Guido Pollice" ha concluso Giovanni Cervetti. Ma qual è l'eredità di Gorbaciov? "È l'apertura dell'Unione Sovietica al mondo. Un'apertura venuta meno sempre più man mano che Eltsin ha consolidato il suo potere. Poi Eltsin ha scelto Putin e oggi ci troviamo nelle condizioni in cui ci troviamo" ha commentato il dottor Cervetti "Gorbaciov aveva un rapporto molto stretto con sua moglie Raissa. Spesso la ascoltava, così come lei ascoltava lui. Era un uomo che amava il colloquio e il confronto delle idee con amici ma anche con avversari".
Amore per il confronto. Proprio quello di cui ci sarebbe bisogno oggi nel pieno di una guerra tra Russia e Ucraina che non accenna a fermarsi.
Andrea Besati
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