Sull'Isola dei Cipressi il 10/9 va in scena 'Ritorno a Spoon River'

L'antologia di Spoon River è un'opera in cui i cittadini di una piccola comunità rurale americana vengono raccontati con brevi poesie in forma di epitaffio. Un racconto apparentemente lugubre ma che permette di riflettere sulla propria vita spingendo ciascuno a fare un bilancio delle proprie scelte di vita.
"Ritorno a Spoon River" è uno spettacolo ispirato a quest'importante testo di Edgar Lee Masters verrà messo in scena nello spettacolare palcoscenico dell'Isola dei Cipressi di Eupilio il prossimo 10 settembre. Questa sarebbe l'occasione giusta da cogliere al volo, per poter visitare quest'isola magica e assistere ad uno spettacolo sotto le stelle.
Quello che andrà in scena questo sabato è uno spettacolo da non perdere dato che è stato ideato e messo in scena dai "Viaggiatori Erranti" una compagnia teatrale della zona di Erba che ha già alcuni spettacoli di successo tra le linee della sua storia.

I Viaggiatori Erranti

Un avvocato, un metalmeccanico, un panettiere, un contabile, un civico attivo, un informatico, un baby pensionato, un lavoratore parastatale, una madre sclerata e il cane Poldo sono i "Viaggiatori Erranti", i protagonisti nonché ideatori di un viaggio nel teatro nato nel 2015 durante un corso di drammaterapia, poi "degenerato" in una serie di rappresentazioni.
l viaggiatori sono erranti perché sono sempre in movimento e alla ricerca di nuovi stimoli da proporre al proprio pubblico, ma anche perché non hanno paura di mettersi in gioco e quindi di errare (sbagliare). Per questo i membri della compagnia non amano portare in scena opere con copioni prestabiliti, ma hanno deciso di farsi loro stessi sceneggiatori, riscrivendo e personalizzando testi che vanno dal tragicomico al drammatico, conosciuti o meno. Le opere teatrali sono riproposte arricchite da nuove parole e idee, offrendo la possibilità di vedere e apprezzare il mondo che ci circonda da una prospettiva diversa.
Il viaggio degli erranti si materializza in sorprendenti rappresentazioni che raccontano sì una storia ma mirano al contempo a raggiungere un dialogo più profondo con gli spettatori, coinvolgendoli e dando vita a indimenticabili momenti di condivisione. Insieme ai personaggi anche la musica, il gioco e le emozioni entrano, nella vita di chi guarda, lasciandovi un segno forse piccolo ma, si spera, ricco di contenuti.
La compagnia collabora con l'associazione "Sifaper" di Albavilla in provincia di Como, anch'essa attiva nell'ambito teatrale, e con il Comitato del quartiere Spaccone, che si ritrova presso la Baita di Desio per organizzare attività e animazione nel proprio paese.

Barbara Traversa

Le tappe del viaggio, ovvero gli spettacoli che sono già stati messi in scena da questa frizzante compagnia teatrale sono state:
"I promessi sposi" - dall'opera del Manzoni: una rielaborazione del vissuto dei protagonisti del romanzo, che assume, attraverso il riadattamento dei dialoghi, la forma di una storia moderna.
"R-Evolution" - dal racconto "L'ultimo elfo" di Silvana de Mari: una storia fantastica ma incredibilmente reale sul rapporto tra potere e libertà. Nel racconto creature come elfi e draghi dialogano con uomini e donne calati nei ruoli imposti dalla società di chi vuole comandare, di chi è succube e di chi invece si ribella.
Abbiamo avuto la possibilità di scambiare anche due chiacchere con Barbara Traversa, la regista dello spettacolo; psicologa e drammaterapeuta specializzata in terapie espressive (Artiterapie), si occupa di rilassamento muscolare progressivo e training autogeno. Promuove l'utilizzo di tecniche psicocorporee ed espressivo-creative, per aumentare la consapevolezza di sé per conoscere ed affrontare le nuove dipendenze legate alla tecnologia e al cyberbullismo.Traversa organizza anche laboratori esperienziali di gruppo per adulti e studenti con la metodologia attiva del teatro e delle tecniche espressive
"La compagnia dei Viaggiatori Erranti è nata proprio dai gruppi in cui svolgo la mia professione di drammaturga" ci racconta Barbara Traversa. "Tutti si sono avvicinati al teatro attraverso la drammaterapia e si sono accorti il grande beneficio che gli stava dando, facendo scoprire loro delle capacità prima nascoste ai loro occhi. Con questo gruppo ho potuto perfezionare la mia competenza da regista, accorgendomi che forse ero davvero portata per quel ruolo. Non a caso, quando svolgevo la professione di attrice, avevo sempre da ridire sulle indicazioni che mi venivano date dalla regia".
"Quando hanno proposto questo spettacolo non ero entusiasta perché era una cosa molto classica, ma ho voluto stravolgerlo un po', dando ai singoli attori i loro personaggi permettendo loro di creare dei monologhi personali sulla falsariga di Spoon River".
La preparazione è iniziata prima delle chiusure causate dal Covid per poi proseguire il lavoro online. "Questa situazione ci ha permesso di lavorarci sopra ancora un po' facendo di quella situazione una fonte di ispirazione per il nostro spettacolo. Siamo riusciti a costruire dei personaggi ispirati a quelli dell'opera di Lee Masters, ma attualizzando il tutto al giorno d'oggi grazie anche alla colonna sonora scelta: "Non al denaro non all'amore né al cielo" di Fabrizio De Andrè, nella versione di Morgan, un ulteriore aiuto per riflettere sul senso della vita partendo dalla morte".
La trama di questo spettacolo vede due protagonisti, John e Bertold Bert. Si tratta di due becchini che di svolgono questo mestiere da generazioni. Nel 2020 e i due narratori si ritrovano a Spoon River, in un desolato cimitero abitato solo da tombe e croci riportanti strani epitaffi, per seppellire una giovane donna recentemente morta di Covid.
Non vi è nulla sulla scena, solo un grosso baule dietro ai due personaggi, contenente oggetti simbolici appartenuti ad alcuni abitanti sepolti in quel campo santo durante il secolo passato. Ma chi sono questi uomini e queste donne? Al di là degli epitaffi lasciati inscritti sulla loro tomba qual è la loro storia? Perché dobbiamo ascoltarli? Cosa possono ancora dirci ed insegnarci dei morti?

Solo lo sguardo dei due becchini e degli spettatori sarà in grado di riaccendere il ricordo di queste anime perse e ridargli vita. Ciascuno di loro avrà così ancora una possibilità di raccontare la sua verità più profonda, mai così attuale, in cui passato e presente si fonderanno. Ci racconteranno la loro vita, i loro amori, le loro debolezze, i loro errori, che potrebbero, in realtà, essere anche i nostri.
John e Bertold Bert, i due becchini, saranno i simpatici traghettatori di questo viaggio nel mondo dell'aldilà. Essi rappresentano due generazioni diverse; due modi di concepire il mondo e di vivere completamente opposti, più concreto e razionale il padre, più sognatore e passionale il figlio.
Seppur diversi e a volte comici nella diversità che esprimono, sono entrambi a Spoon River per un'unica ragione che potranno scoprire solo alla fine di questo incredibile viaggio. Ma perché scegliere di parlare di morte, ovvero di un tema impopolare per definizione, ma che ora, soprattutto a causa della pandemia è un argomento davvero malvisto? Perché questa scelta coraggiosa della nostra compagnia?
"La morte è fastidiosa, spiacevole e, soprattutto, ci coglie spesso all'improvviso, mentre stiamo facendo altro o siamo intenti a fare programmi per il futuro. Però con la morte, come concetto contrapposto alla frenesia di una vita vissuta in superficie, come monito a vivere il presente e secondo aspirazioni e desideri autentici, come argine tra il mondo di coloro che non vorremmo mai lasciare e quello di chi ci ha lasciato, dobbiamo, prima o poi, prendere confidenza".
E questo è quello che gli abitanti di Spoon River hanno insegnato agli attori della compagnia dei Viaggiatori Erranti.

E' dunque possibile prenotare il posto sul traghetto della Pro Loco di Bosisio Parini per poter arrivare sull'isola, visitarla e poi godere di questo intrigante spettacolo!

Per maggiori informazioni: prolocobosisio@gmail.com

Per prenotare il vostro posto in traghetto consultate il sito: www.prolocobosisio.it
G.P.
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