Cassago chiama Chernobyl: concluso il progetto delle vacanze terapeutiche

Si è conclusa l'esperienza degli otto bambini ucraini che hanno trascorso qualche settimana di riposo in Italia nell'ambito del progetto delle vacanze terapeutiche portato avanti dall'associazione Cassago chiama Chernobyl, grazie al prezioso aiuto di alcuni partner e del consolato di Milano.
Proprio questa mattina i ragazzini sono rientrati a Chernihiv dopo un lungo viaggio che aveva preso il via nel pomeriggio di giovedì da Como. A bordo di un pullman, il gruppo ha oltrepassato la frontiera ungherese per entrare in Ucraina da Chop e da lì proseguire verso Kiev, sino alla meta finale, raggiunta alle 10.30 si oggi.

I bambini durante il viaggio di rientro in Ucraina

''E' stato molto importante dar vita a questa esperienza dopo il lungo periodo Covid, tenendo anche conto del conflitto in corso'' ha detto Armando Crippa, presidente del sodalizio cassaghese. ''I bambini sono andati via tristi, ma allo stesso tempo davvero soddisfatti per aver trascorso queste settimane con le famiglie ospitanti. Devo dire grazie a tutti loro, al console Andrii Kartysh e all'accompagnatrice, senza la quale questo viaggio non sarebbe stato possibile. Si tratta di una ragazza che per diversi anni è stata ospitata qui nel nostro territorio: anche lei ha potuto ritrovare le persone che in passato l'avevano accolta per le vacanze''.
Per consentire l'arrivo dei ragazzini nel nostro Paese a inizio agosto, è stato necessario individuare una figura che li accompagnasse, mentre le loro famiglie hanno sottoscritto un documento notarile nel quale delegavano a quest'ultima la custodia dei loro figli durante il viaggio in Italia. Una procedura un poco più complessa rispetto al passato, ma che si è rivelata la chiave di volta per consentire al progetto di accoglienza di spiccare nuovamente il volo.

Un ritorno alla normalità, se si considera che le ultime vacanze terapeutiche sono state quelle di Natale, fra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, prima che la pandemia scombussolasse la vita di tutti noi.
''Non è stato facile, ma ce l'abbiamo fatta: ora speriamo di poter riproporre nuovamente il progetto alla fine dell'anno, se le condizioni lo dovessero consentire'' ha concluso Crippa.
G. C.
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