Maresso: l'ultimo saluto a Davide Casiraghi in una chiesa gremita. Don Guido, ''sei stato ricchezza''

Un dolore inconsolabile. Così don Guido Limonta, vicario della comunità pastorale Maria SS Regina dei Martiri che comprende anche la chiesa di Maresso, ha definito la scomparsa di Davide Casiraghi. Proprio questa mattina si sono infatti tenute le esequie funebri del 45enne, vittima del sinistro stradale dell'altro pomeriggio a Garbagnate Monastero. Un dolore che - come ha affermato il sacerdote nella sua omelia - è reso più acuto e amaro da due fattori: la giovane età del missagliese e l'imprevedibilità dell'evento.

Davide Casiraghi e alcune immagini della cerimonia funebre di questa mattina

Quella di martedì sembrava una giornata uguale a tante altre per Davide, divisa fra lavoro e famiglia. Mentre stava percorrendo la strada che collega il territorio oggionese a quello casatese, il 45enne è rimasto però coinvolto in un incidente che non gli ha lasciato scampo. Troppo gravi le conseguenze dell'impatto con la Mini Countryman che proprio in quegli istanti stava svoltando in Via Europa per immettersi all'interno dell'azienda Novacart. Finito contro la vettura e poi sull'asfalto, il giovane padre di famiglia è stato sottoposto alle prime disperate cure del caso dal personale del 118 e poi caricato a bordo dell'ambulanza che lo ha trasferito all'ospedale di Erba. Qui purtroppo si è spento, lasciando un vuoto incolmabile, come ha evidenziato don Guido quest'oggi.

''E' un buio che colpisce tutti, credenti e non: il credente può però illuminare questo buio con la parola di Dio che è luce e ci dà gioia'' ha detto il sacerdote rifacendosi alle sacre scritture lette in precedenza. ''Gesù alza gli occhi al cielo per chiedere la presenza di Dio. Questo gesto può essere anche letto come segno di disperazione, ma i suoi occhi contemplano il redentore non da straniero. Contemplano la sua gloria''.

Ai tantissimi fedeli che hanno gremito la parrocchiale e il sagrato esterno, il sacerdote ha indicato quattro parole chiave per cercare di dare una risposta ai tanti interrogativi che stanno certamente affollando la mente di molti: vedere, contemplare, conoscere e amare. E poi alcuni oggetti simbolici: l'acqua benedetta, in memoria del battesimo e l'incenso, segno dell'incontro con Dio.

Infine il cero che esprime la fede ed è fonte di calore, quello stesso che va manifestato oggi alla famiglia, in particolare alla moglie Daniela e alla figlia dodicenne, ma anche alla mamma e al fratello. Non casuale a questo proposito, la presenza alla liturgia di don Andrea Scaltritti, che con la famiglia Casiraghi e tante altre della comunità pastorale, aveva condiviso la scorsa estate, l'esperienza del campeggio.

''Il cero è fonte di comunione, di luce e di quella fede che illumina la nostra vita'' ha proseguito don Guido Limonta, esortando i presenti a vivere insieme alla famiglia questo grande momento di dolore, ''condividendo la faticosa sofferenza della scomparsa''.
Infine un saluto: ''buon viaggio Davide, ciao! Sei stato ricchezza e resterai nel cuore dei tuoi cari''.
G. C.
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