Costa: a Villa Beretta la procuratrice Mariella Enoc presenta il suo libro

Un dialogo a tre, con profonde riflessioni sulla società attuale e sulla scienza, a partire da grandi temi come l'inquietudine, la politica del fare del bene e l'innovazione della medicina. La cappella di Villa Beretta a Costa Masnaga si è trasformata, lunedì 26 settembre, in una sala d'incontro per le suore Infermiere dell'Addolorata, il mondo imprenditoriale, sociale e istituzionale. Sull'altare, un parterre di relatori di altissimo livello: Mariella Enoc, procuratrice speciale dell'ospedale Valduce è intervenuta per presentare il libro "il dono e il discernimento - dialogo tra un gesuita e una manager" insieme al coautore padre Francesco Occhetta, gesuita con un'importante storia di attività di formazione dei giovani e fondatore di "comunità di connessioni" e segretario generale fondazione "Fratelli tutti". Al loro fianco Franco Molteni, direttore dell'unità operativa complessa recupero e riabilitazione funzionale di Villa Beretta.

Da sinistra suor Emanuela Bianchini, Mariella Enoc, padre Francesco Occhetta, il dr.Franco Molteni, suor Bernadetta Lorenzon

La Madre Generale Suor Emanuela Bianchini ha introdotto l'incontro e, seppur la dottoressa Enoc si volesse sottrarre a ogni elogio, ha rimarcato il ruolo decisivo della "manager della sanità" nel salvataggio dell'ospedale Valduce di Como da una triste sorte: "Ci sono stati momenti bui in cui abbiamo perso il sonno: con il suo incontro, ci siamo sentite sicure perché ha risolto problemi intricati a causa dei quali non sapevamo dove sarebbe finito Valduce. Grazie a lei noi oggi siamo qui e ci sentiamo serene" sono state le parole della Madre Generale. "La sua attività fatta con tanta carità, senza lasciare nulla di se stessa infonde in noi e negli ammalati tanta serenità. Con la sua grinta da leonessa, come l'ha definita papa Francesco, con la malattia lei ha dato una grande testimonianza di fede e del fatto che vuole portare fino in fondo la sua missione. Lei è riuscita a creare armonia alle suore e a tutti i componenti del Valduce".

La dottoressa Enoc, a sua volta, ha preso la parola per evidenziare l'atteggiamento delle suore Infermiere dell'Addolorata che non hanno mai posto ostacoli al suo operato - "ne ho conosciute parecchie e non tutte le congregazioni religiose sono state così disponibili" - e per sancire la volontà futura di non voler vendere il nosocomio che, al contrario, "deve rimanere un ospedale religioso".
Il dottor Molteni si è riallacciato al titolo del libro mettendo in luce come Villa Beretta sia vicina sia al dono che al discernimento: "Quando abbiamo festeggiato i cento anni di villa Beretta il titolo era "innovazione: dono o missione?": tutto è nato da un dono per rispondere a un perché e questo è un luogo dove le persone vengono perché vogliono cambiare vita".

Padre Occhetta ha raccontato la genesi del testo, nato da una serie di colloqui avuti nella residenza piemontese della dottoressa Enoc nell'estate del 2020: la volontà era quella di lasciare una testimonianza di ciò che ha fatto, non un'apologia né un'esaltazione della sua persona. Al termine della raccolta la manager ha avuto un ripensamento in merito alla pubblicazione del volume, ma nella primavera del 2021 ha cambiato idea e il libro è stato dato alle stampe. Il titolo ha chiari rimandi: il dono perché la dottoressa ha scelto di trasmettere quello che ha ricevuto e il discernimento, vocabolo che i gesuiti usano per indicare il setaccio delle parole del cuore, è ciò che ha accompagnato la sua vita.
"Questo libro è come una collana di perle - ha commentato padre Occhetta - ho cercato nella sua vita fatta di scelte e di modelli creati i valori simbolici che rappresentassero quelle perle per creare una collana. In natura la perla nasce quando l'ostrica viene attaccata: da una vulnerabilità nasce la vita. Lei si mette in gioco, raccontando anche morti e fallimenti per dire che la vita nasce da questa dimensione e non si è vergognata di raccontarlo".

Il testo si apre con i primi capitoli in cui la dottoressa Enoc ricorda le presenze, le scelte fatte da piccola, ciò che le è rimasto nel cuore, segnando per sempre la sua vita: richiama alla memoria la catechista, il parroco, il vescovo Aldo del Monte, che per un periodo è stato ospitato nella residenza piemontese della procuratrice. Vengono ripresi i modelli creati: dalle cliniche degli anni '70 ai laboratori di analisi che curavano la qualità, passando per l'impegno a fianco degli anziani e dei bambini con l'attività all'ospedale Bambin Gesù di Roma. L'ultima parte si concentra sul quid che dato sapore alla sua opera per dare qualità alla medicina: l'investimento sulle relazioni, tenere insieme i gruppi e motivare le grandi domande della vita. "I frutti di questo libro non sono imposti, ma offerti con discrezione: riflessioni su sofferenza, vita, morte, ciò che tocca la nostra vita. Lei consegna queste perle preziose con molta dignità" ha precisato padre Occhetta.

A una platea composta da molti imprenditori, la dottoressa ha comunicato il suo rapporto con l'inquietudine che l'accompagna da sempre. "Questa vita in cui tutti danno consigli, dispensano sapere ma non si mettono in gioco sta diventando un'abitudine gravissima. Le famiglie non spingono più i figli a fare gli imprenditori: il rischio, implicito anche nella vita del cristiano, viene messo da parte. Ai giovani dico di alzare la voce e di farsi sentire. L'inquietudine ha sempre determinato la mia vita anche nella fede, che è una ricerca continua: c'è una meta ma non si è mai sicuri e lo diceva bene sant'Agostino". Poi ha aggiunto: "L'inquietudine non è dannosa: non sono mai appagata di quello che ho scoperto perché so che c'è qualcosa di meglio, a qualunque età della vita. L'inquietudine non è ansia, ma desiderio del meglio, del più, del dopo. La normalità mi direbbe di stare a casa a 78 anni ma io credo che, fin quando il Signore mi lascerà un po' di cervello, non riuscirò ad essere quieta, a godermi la vita. Cosa significa godersi la vita? È qualcosa che si sperimenta: non ci si può godere la vita. La vita è qualcosa di bellissimo: non è da godere, ma da vivere. Questo significa anche spingere sulla ricerca scientifica: le persone vanno in ospedale per essere guarite. Ci vuole innovazione, investire sulle risorse umane, sempre nella stabilità dell'azienda e nel guardare oltre".

Figlia del cattolicesimo democratico che pone la dignità della persona al centro della vita politica del nostro paese, la dottoressa Enoc ha definito la politica come "la più alta forma di carità, che nessuno di noi può ignorare. È la costruzione di comunità, che abbiamo perso di vista nella globalizzazione. Per farlo si deve riscoprire la passione civile della base. Non ho mai fatto politica, ma mi sono sentita di lavorare molto nei corpi intermedi (Confindustria, Cariplo) perché le idee sono costruite sul territorio".
Un'ultima riflessione ha riguardato Villa Beretta, come ha rimarcato il dottor Molteni: "Questo è un luogo dove le pietre scartate sono diventate pietre d'angolo per la ricerca e l'innovazione".

Secondo padre Occhetta, la prospettiva di vita degli ammalati può cambiare quando vengono coinvolti nel mistero per cui la malattia e la morte sono inclusi nel senso della vita. La procuratrice ha ripreso le parole del direttore: "Qui ci sono tante persone che agli occhi del mondo sembrano finite, non più utili perché hanno subito traumi. Ricordiamo che queste persone, che papa Francesco chiama gli scarti, possono diventare pietà d'angolo. Se abbiamo verso gli ammalati questo stupore, sappiamo che sono pietre su cui si innalzano cattedrali".

La chiusura con un'ammissione che ha fatto sorridere gli ospiti e ben ha messo in luce il suo continuo desiderio di ricerca: "Questo libro è datato perché tante cose che ho detto sono vecchie. Sarebbe bello fare una seconda puntata che si lega agli ultimi anni della vita per vedere la costruzione dell'età matura, da cui sono nate tante esperienze". "Il dono e il discernimento" è un libro che può ancora crescere.
Michela Mauri
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.