Case di riposo in difficoltà per l'aumento di gas ed energia. La situazione nel casatese

Come se non fosse bastato il duro periodo segnato dal Covid - fra continui contagi e decessi - le Residenze sanitarie assistenziali (RSA) meglio note come Case di riposo, si trovano ora a dover affrontare nuove difficoltà dovute all'aumento dei costi di gas ed energia elettrica. Riflessi sulle bollette che rischiano davvero di mettere in ginocchio molte strutture, chiamate a fare i salti mortali per far quadrare i conti.

Una prima conferma ci arriva da Viganò: anche la Casa di riposo Nobili sta affrontando il drastico lievitare dei costi delle utenze che - secondo le prime stime effettuate dal personale amministrativo - alla fine dell'anno porteranno ad una spesa pari al doppio rispetto a quanto pagato nel 2021.
''Abbiamo stimato una crescita di circa 10 euro al giorno per persona assistita e, naturalmente, la nostra volontà è quella di non aumentare la retta che le famiglie pagano. Non dobbiamo poi dimenticarci che stiamo parlando di persone con condizioni di salute fragile, che hanno bisogno di temperature equilibrate'' ha affermato il presidente della RSA viganese, Tarquinio Tuccia. Come ci ha spiegato, al termine dell'anno 2021 appena trascorso, le spese energetiche si aggiravano intorno ai 50 mila euro. Già al 30 settembre di quest'anno, invece, la cifra spesa per energia e gas era pari a 75 mila euro, il che porta a presupporre che al mese di dicembre le spese annuali si aggireranno intorno ai 100 mila euro - o più - considerando anche l'arrivo dei mesi più freddi. ''Per sostenere questi costi stiamo facendo i salti mortali e non so fino a quando ci riusciremo. Mi auguro che il nuovo governo abbia un occhio di attenzione per le RSA, ma ne dubito'' ha continuato Tuccia, convinto che sia necessario rimboccarsi le maniche per gestire una situazione tutt'altro che facile, soprattutto quando la volontà del consiglio amministrativo è quella di non aumentare i costi della retta di ricovero per non penalizzare le famiglie.

Situazione analoga quella che sta vivendo la Casa di riposo di Monticello, una delle più grandi del territorio, essendo dotata di ben 126 posti letto. ''Siamo molto preoccupati e alle prese con lo studio delle normative che prevedono crediti di imposta e ristori. La speranza è che possano essere migliorative e venirci incontro in questa situazione che ci preoccupa molto'' ha affermato Laura Scaccabarozzi, presidente del CdA, la cui attenzione si sta già proiettando verso il futuro, in particolare sugli interventi strutturali a medio a lungo termine che possano in qualche modo fronteggiare una condizione della durata ancora incerta, come ad esempio l'installazione di eventuali pannelli fotovoltaici o solari che siano in linea con le attuali esigenze e necessità.
''La nostra pianificazione è settimanale, cerchiamo di resistere giorno dopo giorno, valutando la situazione insieme al direttore e al revisore, per capire cosa succederà e come poterci muovere. Essendo un'azienda speciale dobbiamo anche interfacciarci con il Comune e lo faremo, per studiare insieme altre eventuali strategie. Ovviamente la speranza è che succeda qualcosa di positivo'' ha aggiunto Scaccabarozzi che ha ribadito come il benessere dell'ospite sia al primo posto e in base a questo assunto si prenderanno le decisioni più opportune. ''Due anni fa abbiamo installato un nuovo sistema di illuminazione con luci a basso consumo: siamo stati in qualche modo lungimiranti, ora l'intenzione è quella di proseguire su questa strada con altri interventi. Le proiezioni settimanali sui conti ci consentiranno di capire la fattibilità di queste operazioni''.

''La scorsa settimana, durante la riunione del nostro CdA, abbiamo ipotizzato di interpellare anche le altre strutture del territorio per studiare un'eventuale azione comune. Del resto è un problema che coinvolge tutti'' le parole di Emilia Corti, membro storico ormai, del consiglio della Fondazione Maria Monzini di Casatenovo. Anche nella piccola RSA situata nel cuore del paese, si stanno facendo i conti con gli aumenti di luce e gas. La situazione è incerta proprio perchè non si sa cosa succederà. ''Arriveremo tranquillamente alla fine di quest'anno, il problema maggiore sarà il 2023 quando si prevedono importanti conseguenze sulle spese e quindi sui conti. Per questa ragione abbiamo già convocato i familiari degli ospiti e aggiornato il Comune. Noi ovviamente tenteremo il tutto e per tutto'' ha aggiunto Corti, spiegando di aver voluto condividere sin dall'inizio la difficile situazione che sta affliggendo tutte le strutture che si occupano di assistenza agli anziani. ''Vorremmo coinvolgere anche le altre RSA della zona perchè i problemi si possono risolvere ancora meglio se si sta uniti, se ci si confronta. Da soli dove andiamo?''.
I costi fissi del resto sono già di per sè elevati per una Casa di Riposo di 44 posti letto come quella casatese; questo incremento ha contribuito a peggiorare la situazione. Anche perchè la RSA può contare solo sulle rette degli ospiti e sul contributo di Regione Lombardia che, non caso specifico della Monzini, nel 2022 è diminuito rispetto all'anno precedente. ''Quando ho visto il dato qualche tempo fa, sono rimasta a dir poco sorpresa'' ha concluso Emilia Corti, auspicando che le cose possano cambiare in maniera davvero decisa.

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