Bosisio: cerimonia per ricordare la compianta bibliotecaria Rita Vanossi

Rita Vanossi
Una cerimonia laica, dai toni mesti, per ricordare la bibliotecaria Rita Vanossi, venuta a mancare lo scorso agosto a seguito di una lunga malattia. L'intero consiglio comunale di Bosisio Parini, come accaduto in passato per figure di rilievo della comunità, le ha tributato un omaggio, ricordandone le doti professionali e umane che hanno contraddistinto il suo lavoro, trasmesso alla figlia Beatrice, che oggi svolge questa professione.
"Avremo modo di ricordarla con iniziative culturali che sappiano valorizzare la sua figura - ha premesso il presidente del consiglio comunale Giuseppe Borgonovo - Sono fortemente in imbarazzo perché mai avrei pensato di cominciare una seduta di consiglio ricordando Rita, la prima persona che ho conosciuto in ambito culturale. Me l'ha presentata Franco Rigamonti nel 1999: ho un ricordo splendido non solo come di una professionista seria che amava e sapeva fare bene il suo lavoro, ma anche quello di una persona perbene e con grandi qualità umane. Oggi abbiamo la fortuna di avere una tra le più belle biblioteche dell'oggionese, ma all'epoca non era così: il sistema bibliotecario non era felice di come andava e la biblioteca rischiava la chiusura. Rita si è messa di guizzo buono e insieme a Franco l'ha costruita dal punto di vista sostanziale, come realtà viva mentre gli amministratori pensavano alla nuova sede. Vorrei esprimerle il mio grazie concreto perché, senza di lei, la biblioteca non sarebbe stata come è oggi. Ho conosciuto Rita anche come persona: di lei conserverò il ricordo del sorriso disarmante - perché innocente - e un tale amore per la biblioteca da considerarla come una figlia. Ha sempre operato in maniera silenziosa ed è stata una persona che ha vissuto la malattia con grande dignità. Noi ci creiamo angosce, frutto della nostra mente e siamo riconoscenti a persone come lei che sanno affrontare i problemi veri".
L'assessore a cultura e istruzione Corrado Galbusera si è rivolto alla figlia Beatrice. "Ricordo ancora la chiamata dello scorso agosto, quando mi hai dato la triste notizia. La prima reazione è stata di incredulità, poi ho ripensato agli episodi belli dopo il mio insediamento. Ricordo la sua passione nel raccontare le attività svolte nei venti anni di gestione della biblioteca. Insieme, abbiamo organizzato il ricordo dei cento anni di Gianni Brera. Prima la conoscevo di vista, ma da assessore l'ho conosciuta meglio: era preparata, sapeva interpretare i bisogni del lettore, dando i giusti consigli, accompagnati da un sorriso. Per lei la biblioteca era una seconda casa. La sua preparazione fu supportata da Franco Rigamonti: loro unirono le forze in silenzio investendo nell'acquisto di nuovi libri e organizzando le riaperture della biblioteca. Durante il suo periodo di presenza, si occupò della codifica di tutti i volumi e grazie a questo lavoro siamo oggi collegati con il sistema interbibliotecario. Non ha mai amato la prima fila e ha fatto un grande lavoro in silenzio. Ha vissuto con forza d'animo la malattia: i libri erano la sua terapia".
Cristina Gerosa, presidente della commissione biblioteca, si è commossa nel ricordare Rita Vanossi. "La notizia della sua scomparsa è stata per tutti noi inaspettata - ha affermato - L'ho conosciuta nel 2009, grazie al compianto Franco, in occasione dell'inaugurazione della biblioteca. Mi aveva subito colpito per la sua preparazione e professionalità. Nel 2014, quando ho assunto l'incarico della commissione biblioteca, l'ho conosciuta da vicino osservandone la meticolosità e la precisione nel lavoro. Ci teneva che le nuove generazioni si dedicassero alla lettura tanto che le proposte all'interno della commissione erano diversificate, in modo da coinvolgere i ragazzi dalle elementari alle medie. Ricordo soprattutto due attività significative: per i più piccoli aveva proposto di entrare nella rassegna di spettacoli teatrali "il giardino di Alice", mentre per le medie aveva proposto la gara di lettura "Libri in gioco", progetto poi preso in carico dall'amministrazione comunale. A quest'attività dedicava molto impegno e passione: era molto presente, soprattutto quando i ragazzi gareggiavano e ricordo la sua gioia quando i ragazzi di Bosisio arrivavano in finale, così come quando perdevano. Ci ricorderemo di lei per l'impegno, la riservatezza e i toni pacati".
La parola è poi passata ai capigruppo consiliari: per la maggioranza Walter Gaiardoni ha espresso condoglianze sincere, condivise anche da Giacomo Gilardi. "Tutti abbiamo apprezzato i suoi modi, il suo lavoro, la sua abnegazione per il lavoro che di fatto riteneva una missione - ha sostenuto il capogruppo di Bosisio Viva - Ho sempre riscontrato, nella mia attività amministrativa, quanto lei tenesse a far andare avanti il settore culturale del paese: è stata una persona importante per l'evoluzione del nostro sistema bibliotecario. Gli investimenti pubblici a fianco del suo impegno potevano far sì che la biblioteca fosse ben fornita. Ora c'è l'impegno a proseguire sulle interazioni e i valori che hanno spinto Rita nel suo lavoro".

Al centro Beatrice, figlia di Rita Vanossi, durante la cerimonia in consiglio

Paolo Gilardi, capogruppo di Bosisio nel cuore, ha espresso un doveroso ringraziamento per gli anni di servizio svolto. "Uniamo il suo ricordo a quello di Franco con cui formava coppia forte. Grazie alla loro sinergia, all'impegno di Rita, oggi la nostra biblioteca è perfettamente integrata nel sistema bibliotecario provinciale. Ha sempre svolto lavoro con professionalità: dobbiamo dirle grazie dopo tanti anni di impegno".
Un dolce ed emozionato ricordo è stato affidato alla figlia Beatrice Castelnuovo che ha seguito le orme della madre: "È stata una figura determinante per plasmare la realtà che conosciamo: la biblioteca è frutto dei suoi sforzi e di Franco. Entrambi sono stati cuore, mente e anima di questo luogo, che ha dato i suoi frutti perché oggi la biblioteca è accogliente e innovativa - ha detto - Era una persona incredibile, di quelle che si incontrano raramente. Per me è stata una mamma fantastica, mentore dal punto di vista lavorativo, esempio di forza, coraggio e resilienza per il modo in cui ha combattuto la malattia. Non ha mai fatto pesare la sua malattia a nessuno, anzi cercava di godersi i piccoli momenti belli che la vita le concedeva, con il sorriso che tutti hanno ricordato. Era altruista e generosa e nella sua vita ha cercato di aiutare tutti, dal vicino di casa, all'utente della biblioteca. Sapeva far sentire le persone a proprio agio e tanti, quando non sapevano dove andare, andava da lei in biblioteca perché da lei avevano le risposte. Era una persona colta, saggia, sempre pronta a imparare cose nuove e ad accrescere il bagaglio culturale. Ha amato i libri e la lettura fino all'ultimo: li divorava in pochi giorni". Tra le lacrime ha poi aggiunto: "La ricordo mentre mi sorride con il suo libro in mano. Lei per me era e sarà sempre luce: ha lasciato un segno in tutti coloro che ha conosciuto. Era unica e inconsapevole del suo valore. Nonostante se ne sia andata presto, siamo stati fortunati ad averla avuta tra noi, a sapere cosa siano la vita, la forza e il coraggio".
M.Mau.
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