Oggiono: costi dell'energia triplicati anche alla casa di riposo Sironi. A rischio le rette

Un forte preoccupazione per quanto potrà riservare il futuro. È il sentimento principale che, in questi mesi, accomuna i consigli di amministrazione delle residenze sanitarie assistenziali (RSA). Dopo la pandemia da Covid-19 che ha messo in seria difficoltà i già risicati conti delle strutture, si stanno già avendo in queste settimane le premesse di un altro periodo buio in arrivo: sono previsti ulteriori rincari legati ai costi dell'energia, con quotazioni in vertiginoso incremento. 



La RSA Regina e Luigi Sironi a Oggiono

Secondo un'indagine condotta su 111 strutture sanitarie per anziani no profit in undici regioni condotta da Uneba (unione nazionale istituti e iniziative di assistenza sociale), l'associazione di categoria di quasi mille enti non profit del sociosanitario, sono previsti costi tra il 3 e il 30%. Da questi dati, emerge che il 79% delle case di riposo coinvolte nell'indagine nel primo semestre 2022 hanno presentano conti in perdita (in media sono state calcolate perdite di 10,9 euro per giorno e per ospite), mentre il rimanente 21% riesce ad evitare il passivo grazie ad entrate provenienti da altre fonti. Mettendo a confronto il primo semestre 2022 con il 2021, nelle strutture prese in analisi, i costi generali (comprendono il personale non addetto agli ospiti, utenze, consulenze, acquisto beni sanitari e non e altri costi come le imposte d'esercizio) sono aumentati del 29,6%, i costi sanitari (comprendono personale, farmaci e prodotti sanitari) del 3% e i costi alberghieri (ristorazione, lavanderia, pulizia) del 6,1%. L'incremento rispetto ai dati attuali è del 10% e le previsioni per il secondo semestre sono ancora più cupe e non sono strettamente legate ai costi energetici: sono aumentati anche il costo dei prodotti e del personale, a causa della carenza di operatori del settore. Nella sola Regione Lombardia, nel settore sociosanitario, Uneba ha stimato 315 milioni di euro di perdita nel 2022.



Il grafico che mostra l'indagine di UNEBA, con il confronto dei costi del 2021 e quelli del primo semestre 2022

Riceviamo conferma diretta da chi vive quotidianamente la vita in struttura. ''Tutto ciò che rappresenta il terzo settore è in ginocchio, le difficoltà economiche, gestionali, di carenza di personale qualificato (medici, infermieri) sono gli ultimi dei tanti problemi che in questi anni abbiamo dovuto affrontare, ma sono forse i più terrificanti perché consapevoli che da soli non potremo risolvere - ha spiegato il presidente della Rsa Regina e Luigi Sironi di Oggiono, Sergio Appiani - Se durante la pandemia l'orgoglio, la professionalità la dedizione di tutti i nostri operatori ci hanno permesso di sopravvivere, oggi nessun nostro intervento può risolvere questa crisi che non vorrei divenisse strutturale''.
L'indagine condotta da Uneba dimostra che, nel 2021, il risultato gestionale è stato di una perdita di 1.267.446 (-0,31 euro per ogni giorno di presenza di un ospite); nel 2022 e per i primi sei mesi di quest'anno presi in considerazione la perdita ammonta a 22.806.586 euro (-10,90 euro per giorno di presenza di un ospite). Simili perdite sono già state calcolate anche dalla struttura di Oggiono. ''È inutile nasconderci: siamo in grave difficoltà, dopo i due anni terribili di pandemia, affrontati con coraggio e abnegazione, ci troviamo ora a fronteggiare altre rilevanti problematiche la cui risoluzione oggi non dipende da noi - ha proseguito Appiani - I costi energetici triplicati (es. energia elettrica luglio 2021 pari 2.300 euro - luglio 2022 pari a 7.300 euro con un consumo di KW minore), l'aumento del costo del personale, l'inflazione a livelli mai visti determinano aumenti che non furono previsti nè prevedibili in occasione della redazione del bilancio previsionale stilato nel dicembre 2021. A fronte di quanto in premessa confermo che anche il nostro bilancio inevitabilmente registrerà un forte passivo: l'analisi dei costi, in continuo aumento, evidenzia una perdita per singolo posto letto di circa 8/9 euro al giorno''.


Il confronto dei costi dell'energia della bolletta di luglio nella casa di riposo RSA Sironi

La pandemia, non ancora terminata, ha comportato l'assunzione di nuovo personale ma, per il momento e fino a quanto sarà possibile, la Rsa non intende far gravare i costi sulle famiglie. ''Ho notato con rammarico e preoccupazione che la maggior parte dei nostri concittadini ha dimenticato che siamo ancora in emergenza pandemica. Emergenza che fino al 31 dicembre comporta per tutte le nostre strutture uno stato di continua allerta e parecchi costi aggiuntivi - ha asserito Appiani - Un esempio banale: la gestione in sicurezza delle visite dei parenti, con garanzia di libera affluenza, necessità di una particolare attenzione, vuoi per gli spazi da destinare, vuoi per i controlli richiesti (verifica Green pass, temperatura e utilizzo mascherina per ogni soggetto in visita). Per far ciò abbiamo aumentato l'organico di una nuova unità oltre che chiedere ad alcuni dipendenti la disponibilità ad essere presenti in struttura anche nei giorni festivi''. A fronte di tutto ciò, il Consiglio di Amministrazione, che ringrazio per la costante presenza e significativo supporto, ha per il momento declinato la possibilità di un aumento delle rette, conscio che inevitabilmente tale decisione avrebbe avuto una pesante ricaduta sulle famiglie''.
Alcune decisioni sono già state assunte. ''Da parte nostra per il momento cercheremo di gestire al meglio questi ultimi mesi - ha rimarcato il presidente - Da agosto è operativa la nuova centrale termica che in teoria dovrebbe garantirci un consumo minore di mc di gas ed elettricità, posticiperemo all'anno prossimo alcuni interventi programmati (era allo studio un progetto per il raffrescamento estivo dei nuclei abitativi), ci confronteremo con i nostri abituali fornitori chiedendo loro un sacrificio, in termini economici, non aumentando come da contratto i costi in base all'inflazione attuale''.
Infine, l'appello del presidente al mondo istituzionale affinchè si riescano a reperire risorse per sostenere l'attività, senza dover giungere alla drastica decisione di far ricadere il costo sulle famiglie degli anziani. ''Attendiamo fiduciosi un concreto aiuto dalle istituzioni che siano territoriali, regionali, nazionali. Se ciò non si realizzasse entro breve e se in previsione non vi saranno risposte positive, nostro malgrado ci vedremo costretti per il prossimo anno a variare le tariffe in vigore con un incremento importante: questo per garantire quella continuità aziendale che ad oggi sembra essere in discussione''.
Michela Mauri
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.