Monticello: una mostra omaggia 'il Magnifico' Fiorenzo, 'il leone delle Fiandre'

Una mostra dedicata a una figura molto importante per il mondo dello sport, quella che è stata inaugurata nel pomeriggio di sabato 15 ottobre a Monticello, presso le scuole medie in via Diaz, nel contesto della Festa dei tre campanili. L’esposizione intitolata “Magnifico”, che sarà aperta al pubblico fino a mercoledì 19, ha come protagonista Fiorenzo Magni, noto corridore italiano scomparso dieci anni fa. Originario della toscana, in età adulta si era trasferito a Monza, prima di spostarsi in una casa a pochi passi da Villa Greppi di Monticello, dove ancora oggi i suoi famigliari trascorrono tanto tempo in compagnia e dove l’atleta ha sicuramente lasciato una parte del suo cuore.


Il taglio del nastro

L’inaugurazione della tanto attesa mostra si è tenuta intorno alle 16.00 di sabato, alla presenza di molte autorità locali, tra cui la prima cittadina monticellese Alessandra Hofmann e il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio. Come ha spiegato il sindaco in apertura, l’esposizione è un modo per rendere omaggio a una figura così importante per i cittadini brianzoli, ma anche per celebrare tutti i corridori della zona, con lo scopo di esaltare anche le squadre ciclistiche del sodalizio Torrevilla Bike.




“Fiorenzo ha toccato con mano la vita di tutti gli amministratori monticellesi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, ma anche di coloro che gli sono succeduti. In particolare voglio ricordare il sindaco Villa, che insignì Fiorenzo della carica di “Monticellese illustre” e il primo cittadino Rigamonti, che nel 2013 ha intitolato a lui il Palazzetto dello sport nel quale ci troviamo oggi, segno di quanto l’atleta sia rimasto nei cuori della comunità” ha affermato Alessandra Hofmann, che subito dopo ha voluto ringraziare tutti i presenti, le autorità e gli sponsor senza i quali l’evento non sarebbe stato possibile, nonché gli Amici del Teatro e dello Sport, la Federazione Ciclistica Italiana, Zampediverse e Torrevilla Bike.



Antonio Penati

Spazio dunque alle parole della figlia di Fiorenzo, Beatrice Magni, che molto emozionata ha voluto ringraziare l’Amministrazione comunale di Monticello per la meravigliosa esposizione organizzata. “In questo paese mio padre ha lasciato un pezzo del suo cuore e ha potuto stringere un legame trasversale con le diverse amministrazioni che ha avuto modo di conoscere” ha affermato la donna, ricordando in particolare l’importanza che la Brianza intera ha costituito per Magni, che era solito allenarsi per le corse proprio sulle “nostre” strade, che gli ricordavano anche i colli fiorentini. “Non passa giorno nel quale noi famigliari non dedichiamo una parola d’amore nei confronti di mio papà Fiorenzo, che era davvero una persona buona e con un carattere molto determinato” ha continuato Beatrice, per poi concludere con una frase che ha lasciato trasparire emozione e riconoscenza nei confronti di chi, trascorsi dieci anni dalla morte di Magni, ancora lo ricorda con affetto. “Il valore della memoria non è una moneta così diffusa, ma tiene in vita anche coloro che sono andati oltre” ha concluso la figlia dell’atleta.


Sergio Pomponio


Alessandra Hofmann


Beatrice Magni

Di fatto, Magni è divenuto celebre in Brianza – e non solo – proprio per la sua tenacia e la sua enorme forza, che hanno contraddistinto il suo percorso sportivo, soprattutto quello professionale tra il 1941 e il 1956. Soprannominato “Il leone delle Fiandre” per aver vinto ben tre Giri d’Italia e tre delle Fiandre, oltre che per essersi piazzato secondo nei campionati del mondo nel 1951 a Varese, Magni è sicuramente simbolo di un’Italia forte e piena di voglia di fare.
Anche il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio, peraltro appassionato di ciclismo, ha voluto ricordare Fiorenzo rivolgendo un pensiero particolare anche all’altro anniversario inserito nel contesto della mostra, ovvero il ventennale della crono del Giro d'Italia con tappa finale proprio a Monticello. Quell’anno fu vinto dal bergamasco Paolo Savoldelli, anch’egli figura molto importante per lo sport italiano. “Il ciclismo è fatica ed è fatto da grandi uomini che non si fermano davanti alle difficoltà più estreme” ha continuato Pomponio.


La bicicletta utilizzata da Magni del Giro delle Fiandre del 1949


Le autorità intervenute all'inaugurazione

Anche Carola Gentilini, rappresentante del Museo del Ghisallo fondato e inaugurato nel 2006 da Magni, ha voluto prendere la parola per congratularsi con tutti coloro che si sono spesi attivamente per la realizzazione del progetto. Come ha spiegato, molti dei cimeli esposti sono stati donati proprio da Magni, e naturalmente la scelta della struttura situata in provincia di Como è stata quella di dare la possibilità di goderne la bellezza anche nel corso di questa esposizione. Prima del tradizionale momento del taglio del nastro, anche il curatore della mostra Antonio Penati ha voluto ricordare Fiorenzo, che rimane sempre vivo nella sua memoria grazie ai numerosi cimeli che conserva da anni. “All’interno della mostra si possono vedere foto, magliette, ritagli di giornali che consentono di ricostruire dettagliatamente la carriera di Fiorenzo, sono molto felice che possiate scoprirla” ha concluso.




Dopo il momento ufficiale del taglio, moltissime persone si sono dirette al piano superiore del Palazzetto dello sport per prendere visione del materiale, che rimarrà disponibile a chiunque volesse goderne fino a questo mercoledì. Come ha spiegato l’assessore Maria Teresa Colombo, sarà possibile visitare l’esposizione domenica dalle 9.30 alle 19 e, in settimana, dalle 14.30 alle 18.30.




Le iniziative per celebrare la festa monticellese proseguiranno questa mattina, quando sarà possibile prendere parte a un’escursione di 12 chilometri in bici per i sentieri de La Valletta. A pranzo, invece, saranno offerti i tipici piatti della tradizione brianzola, preparati con cura dagli Alpini di Torrevilla che proporranno cazzuola, polenta, salumi e tanto altro. Il tutto si concluderà con il laboratorio culinario per i più piccoli, alle 15.00, quando a Cascina Rampini i piccoli chef avranno modo di dare spazio alla fantasia.
S.L.F.
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