Missaglia: affiancato dalle associazioni il sindaco consegna le costituzioni ai diciottenni
Il sindaco Paolo Redaelli insieme ai ragazzi ai quali è stata consegnata la Costituzione
"Questo è il momento in cui entrate nella vita vera della comunità, nel senso che adesso, potendo votare e quindi dare il vostro parere, potete dare un giudizio alla vostra società. Siete cresciuti, evidentemente avete fatto delle esperienze e partecipato alle varie attività che ci sono, quindi già siete parte del nostro comune, però la consegna della Costituzione rappresenta un simbolo secondo il quale, senza dubbio, ne siete più padroni. Probabilmente qualcuno l'ha già studiata a scuola, perché si tratta davvero di qualcosa di importante, molto più che formale: per farvi capire, quando qualcuno viene da un altro Stato, per poter diventare italiano, oltre a dover rispettare determinate condizioni, deve fare un giuramento, a seguito del quale diventa italiano acquisendo di conseguenza i diritti di un cittadino italiano: Ecco, il gesto che l'amministrazione fa è dare a questo nuovo cittadino la Costituzione, perché è il testo su cui si fonda la nostra Repubblica. Quando nel secolo scorso siamo usciti dalla Seconda Guerra Mondiale eravamo una monarchia, ma poi è stato fatto un referendum e i nostri nonni hanno scelto di passare alla forma della Repubblica, e una volta fatto ciò, i nostri "Padri Costituenti" (chiamati così proprio perché hanno scritto la Costituzione) hanno redatto questo libro che indica i diritti e i doveri che noi tutti abbiamo" ha spiegato il sindaco Redaelli. "Ecco, la cosa difficile è questa: noi di solito pensiamo sempre solo ai diritti, ma ci sono anche dei doveri da rispettare: essi si trovano proprio nella Costituzione. Adesso magari non la sentiamo tanto nominare, se non quando si parla di Corte Costituzionale - organo governativo che entra in gioco quando il Parlamento fa una legge, perché prima che quest'ultima venga resa valida c'è qualcuno che verifica che non violi il disposto che c'è nella Costituzione. La Costituzione quindi è l'insieme di leggi e norme di direttive che ci permette di definirci una Repubblica" ha concluso.
Il primo a intervenire è stato Enrico Beretta, presidente del Corpo Volontari Protezione Civile della Brianza con cui Missaglia è convenzionato. "Nella Costituzione ci sono tre parole magiche e sacre: Italia, Repubblica e democrazia. Queste tre parole sono tutte contenute nel primo Articolo, che dice che "L'Italia è una Repubblica democratica [fondata sul lavoro]", assunto fondamentale per potersi introdurre nella lettura del volume" ha spiegato. "Il secondo Articolo, invece, dice che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità": ecco, per esempio, il volontariato è una di queste forme associative. Nel secondo Articolo si dice anche che ogni individuo adempie "dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale", e questi non sono altro che le tasse che noi paghiamo: il volontario, dunque, è colui che va oltre questi contributi, perché offre la volontà della sua persona per inserirsi in un sistema dove ritiene ci sia necessità per sopperire alla difficoltà di tutta la cittadinanza, soprattutto in casi di dolore. Vi rivolgo, quindi, un invito a considerare questa partecipazione, un invito a prendere parte a quello che facciamo".
Seconda associazione a parlare è stata AVIS Missaglia, grazie all'intervento del consigliere Maurizio Nava. "Innanzi tutto volevo ringraziare il Comune e l'assessore Diacci per la possibilità di presentare la nostra attività di volontariato a Missaglia, soprattutto davanti a voi. Più volte abbiamo cercato il modo di rintracciare e coinvolgere giovani, ma è sempre stato difficile, quindi per noi questa è una grande occasione. Avis comunale Missaglia è nata nel 1963, e l'anno prossimo raggiungerà 60 anni di attività: in questi 60 anni sono state effettuate circa 20300 donazioni, che non sono poche. I nostri iscritti, per quello che riguarda la sezione comunale di Missaglia, sono attualmente 300 e l'anno scorso abbiamo effettuato circa 480 donazioni. La frequenza di donazione è di 4 mesi per gli uomini, che equivale a circa 3 donazioni all'anno, e di 6 mesi per le donne, quindi circa 2 donazioni all'anno".
Come fare per diventare donatore AVIS? Basta inviare i dati anagrafici in sede a Missaglia con una mail, i quali verranno poi inviati al centro trasfusionale di Merate, che procederà a contattare il richiedente per un piccolo questionario conoscitivo e fissare un appuntamento in un ospedale centro trasfusionale dove verranno fatti i primi esami e i prelievi. Dopodiché se tutto è in ordine si diventa effettivamente donatori. Ogni qualvolta viene fatta una donazione vengono prelevate delle piccole fiale di sangue per poter fare degli esami e una volta all'anno ne vengono fatti di più completi, sia per controllare la qualità del sangue, sia per garantire uno stato di buona salute per i donatori.
"Siamo sempre alla ricerca di nuovi donatori, perché ogni anno c'è sempre chi non può più donare, o per limiti di età (perché si può fare fino ai 65 anni) oppure per impossibilità fra tante cose. Noi siamo 300, tutti gli anni circa ne escono e ne entrano 20, ed è sempre un po' difficile mantenere questo livello" ha aggiunto ancora Nava. "In regione Lombardia la donazione di sangue è sempre molto attiva, siamo fra le regioni più virtuose e questo è motivo di vanto per tutti i noi: quale migliore occasione, dunque, per invitare a prendere parte anche voi neo 18enni".
Altra associazione attiva sul territorio di Missaglia è 2000 per te, per la quale ha parlato Cristiano Cavaleri. Il nome dice tutto: nati nel 2000, è da allora che l'associazione si occupa di trasporti a favore di persone bisognose, le quali sono prevalentemente persone che non hanno la patente per qualsiasi motivo (età, condizioni specifiche) e necessitano di muoversi. 2000 per te opera sul territorio da più di 20 anni, accompagnando le persone quando hanno bisogno, per esempio, di andare in ospedale per un esame o di raggiungere qualche struttura particolare per dei ricoveri anche di qualche giorno. Insieme a queste attività che sono fatte prevalentemente su richieste specifiche della persona, l'associazione ha una condizione in essere con il Comune che prevede che all'interno di questi servizi che vengono svolti ve ne siano alcuni pianificati a favore di ragazzi diversamente abili che devono recarsi presso strutture o di studio o di lavoro, una fra le tante è la consegna dei pasti a persone che non possono uscire di casa e sono da sole, andando a prendere il cibo nelle strutture che lo preparano e conferendolo tutti i giorni, sabato compreso. Tutto questo si unisce, tentando di agire al meglio, alle esigenze che di volta in volta il Comune sottopone, alla quantità di volontari e alla disponibilità di risorse.
"Noi siamo circa 120 volontari, di cui operativi sul territorio, con tanto di assicurazione, circa 70, abbiamo 5 automezzi, di cui 4 allestiti con sollevatori per carrozzine, e operiamo in tutto il territorio comunale e andiamo in tante strutture che possono essere gli ospedali di Lecco e Merate ma ci spingiamo anche a Milano, nonché centri di accoglienza, studio e altro" ha spiegato Cavaleri illustrando ancora l'associazione. "Non so quanti sentano parlare di "terzo settore", una parola che negli ultimi tempi è uscita molto spesso e sempre di più. Se il primo è il settore dello Stato e dei servizi pubblici e il secondo è quello delle aziende che fanno profitto, il terzo settore è quello del no-profit: noi, tutte le associazioni che ci sono qui oggi e non solo, fanno parte di questo terzo settore che semplicemente dedica del tempo agli altri, e il tempo non è soltanto - nel nostro caso - quello di prendere il mezzo e guidarlo, ma può anche essere quello di fare l'accompagnatore, di dare una mano in sede per gestire mail, telefonate e l'accoglienza delle persone... ci sono varie attività che possono essere fatte, c'è spazio per tutti, ognuno con il proprio differente contributo".
Ancora qualche minuto per l'associazione Fabio Sassi, che si occupa invece della delicata tematica del fine vita. "Noi trattiamo un tema un po' sensibile: detto così può sembrare una cosa che spaventa, insomma, la conclusione di un cerchio, ma noi non vogliamo questo, noi parliamo di dolore con queste persone che devono attraversarlo. Un po' la nostra missione è questa, ovvero rimanere in contatto con le famiglie, nonché con il paziente stesso, perché si creano in questo modo dei meccanismi molto complementari l'uno all'altro". Lo scopo primario è infatti quello di offrire ai malati terminali un "mantello" che li protegga nel difficile viaggio attraverso la malattia e verso il termine della vita.
Dopo aver esposto questo ricco panorama di possibilità, il sindaco Redaelli, passando attraverso i ragazzi, ha proseguito con la consegna delle Costituzioni, augurando ancora una volta a tutti coloro che le hanno ricevute la possibilità di diventare cittadini attivi e ancor più consapevoli.