Costa: il 22 spettacolo sulla Signora di Klimt

Simone Santi, scrittore e articolista nato a San Secondo Parmense, sarà presente sabato 22 ottobre alle 21 presso il Costaforum a Costa Masnaga, in un appuntamento promosso dal comune. In questa occasione presenterà "Lo strano caso della Signora di Klimt", uno spettacolo che cercherà di fare un po' di chiarezza su una serie di eventi ancora oggi per tanti aspetti enigmatici e andrà ad approfondire l'arte di Klimt con l'ausilio di bellissime immagini tratte dalle sue opere. Lo spettacolo è sotto la regia di Paolo D'Anna e l'adattamento teatrale è affidato a Elisabetta Ferri.

"Lo strano caso della Signora di Klimt è una storia di emersione dell'inconscio. È la storia di un ritratto realizzato dal maestro della Secessione viennese agli inizi del Novecento; ed è la storia del suo doppio, e del mistero del volto nascosto dietro al volto della donna che enigmaticamente, affacciata alla tela, allude allo spettatore - spiega Santi - Questa storia racconta di come il doppio ritratto di Klimt abbia celato per quasi un secolo il suo mistero a studiosi ed esperti, per rivelarlo in maniera esclusiva, quasi per una sorta di corrispondenza interiore, ad una giovane studentessa che ha saputo cogliere e intenderne il linguaggio segreto. È anche la storia della sparizione, incredibile e inspiegata, del quadro dalla galleria Ricci Oddi di Piacenza, dove era custodito da quando il suo fondatore l'aveva acquistata nel 1925; ed è la storia di come il quadro, inspiegabilmente e sempre senza lasciare tracce, è improvvisamente riapparso a pochi metri da dove era stato sottratto ventitré anni prima, avvolto dal medesimo mistero. Lo strano caso della Signora di Klimt è un viaggio di andata e ritorno dalla Piacenza dei giorni nostri alla Vienna a cavallo tra Ottocento e Novecento; una Vienna che nella gaia spensieratezza dei suoi valzer e della belle époque godeva gli ultimi fasti dell'Austria felix; ma anche una Vienna, secondo una definizione dell'epoca, "laboratorio dell'apocalisse", che presagiva le inquietudini inconsce ma ben percepibili dell'ormai imminente dissoluzione dell'impero asburgico al compiersi di quell'immane tragedia che sarà il primo conflitto mondiale. Era la fine di un mondo, come ben percepivano quegli artisti che reclamavano per la nuova epoca una nuova arte; la fine di quel mondo razionale e positivo borghese, travolto dall'erompere incontrollato e tumultuoso di forze irrazionali e distruttive con le quali Freud nel suo studio viennese aveva iniziato a fare i conti a partire dalla sua scoperta dell'inconscio attraverso la via regia del sogno. Lo strano caso della Signora di Klimt è anche il racconto della parabola, storica e simbolica, che attraverso il viaggio di un dipinto collega la Vienna fin de siècle ad una città, Piacenza, e ad un'epoca che è la nostra. A testimoniarci, attraverso la doppia identità di un dipinto, che lo spirito di ogni epoca sempre danza, a ritmo di valzer, su un confine sottile tra la sua espressione manifesta e l'emersione di forze caotiche e incontrollate che minacciano il fluire dell'esistenza".

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