Missaglia, 4 Novembre: corteo ricordando i 'caduti' del paese e la situazione ucraina
Si è svolta stamani, domenica 6 novembre, dopo la celebrazione della messa delle ore 10.30 in basilica a Missaglia, la celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
La cerimonia per commemorare il 4 Novembre a Missaglia
Ricorrenza istituita nel 1919, per commemorare la fine del primo conflitto mondiale e il conseguente completamento del processo di unificazione risorgimentale (si festeggia ogni anno il 4 novembre, data dell'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti, siglato il giorno precedente, nel 1918, tra Regno d'Italia e Impero Austro-Ungarico), è anche il momento che il nostro Paese si riserva per commemorare la figura del Milite Ignoto e tutti i caduti negli eventi bellici, del passato e - purtroppo - del presente.
Dopo la deposizione delle corone dinnanzi ai monumenti ai caduti di Lomaniga, Maresso, Contra e Missagliola, le autorità hanno presenziato alla liturgia nella basilica di San Vittore. Al termine della messa il corteo si è spostato davanti alla biblioteca dove il sindaco Paolo Redaelli, alla presenza dei rappresentanti delle varie associazioni e istituzioni cittadine (alpini, Aido, carabinieri, polizia locale, 2000 per te, Croce Bianca), ha tenuto un discorso nel nome del ricordo.
Il neo primo cittadino ha innanzitutto espresso il suo rammarico per l'assenza fra il pubblico dei più giovani perché occasioni come questa possono essere una lezione di vita per i nostri ragazzi e un esempio per il futuro.
Questo perché - Redaelli ha tenuto a precisarlo - ora siamo una nazione in pace, ma non ci deve sembrare scontato: basti pensare alla situazione ucraina, con madri e padri costretti a portare (come accaduto a noi decenni fa) il peso della morte al fronte.
Dobbiamo dunque ricordare perché è importante, e soprattutto imparare dal ricordo: il primo cittadino a questo proposito ha ripercorso la storia del primo conflitto mondiale. Dal ruolo di Badoglio alla disfatta di Caporetto, peso del conflitto che entra nella storia personale di ognuno, alla composizione della canzone del Piave, suonata dagli altoparlanti in piazza, sino alla cosiddetta vittoria mutilata, sentimento funesto che porterà, tra le tante cause, all'avvento del Fascicmo e alla nostra sciagurata partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale, al fianco della Germania nazista. Al primo posto deve restare bene impressa la volontà di non dimenticare, e la gratitudine che nasce dal cuore, per le sofferenze patite dai nostri avi.
Prima di concludere il discorso, al grido di viva l'Italia, e viva gli Italiani, il sindaco ha anche ringraziato le varie associazioni ed i rappresentanti dell'amministrazione comunale intervenuti, per poi dedicare alcune parole al momento di silenzio osservato dai partecipanti, circostanza che deve invitare a riflettere sui morti e sulla guerra.
Prima di concludere il proprio percorso in corteo sino al cimitero, è stata posta una corona di fiori commemorativa dinnanzi al monumento ai caduti, benedetta dal parroco don Carlo Pirotta, con la lettura data ai nominativi di tutte le vittime missagliesi del duplice conflitto mondiale.
Mari.T.