Garbagnate, 4 Novembre: scuole e riflessioni sull'attualità nella cerimonia condivisa con Molteno

Cerimonia del 4 Novembre congiunta per i comuni di Garbagnate Monastero e Molteno che, come accade ormai da qualche anno, celebrano insieme la ricorrenza, alternandosi. Quest'anno è stato il primo ad ospitare la manifestazione volta a ricordare l'anniversario della fine della prima guerra mondiale, nonchè la festa dell'unità nazionale e delle forze armate.

La lettura del discorso commemorativo da parte del sindaco Mauro Colombo

Alle 9 di domenica 6 novembre si è formato un corteo che dal municipio è giunto fino al monumento degli alpini per l'alzabandiera e da qui ha raggiunto la chiesa per la celebrazione eucaristica. Alla cerimonia hanno presenziato i sindaci dei rispettivi comuni, Mauro Colombo e Giuseppe Chiarella, insieme ai componenti delle amministrazioni, le classi quinte delle scuole primarie dei due paesi, il gruppo alpini, la protezione civile, il corpo musicale Santa Cecilia di Molteno, gli agenti di polizia locale e la popolazione.

Sopra, l'omaggio ai Caduti dei due sindaci al monumento di Molteno

Al termine della messa, il corteo ha raggiunto il monumento ai caduti al cimitero dove si sono tenuti la deposizione della corona di alloro e i discorsi delle autorità, con la partecipazione dei bambini della primaria.
"Si tratta di una data memorabile per la storia italiana poiché ci ricorda la prova durissima che il nostro popolo ha dovuto sostenere per poter rivendicare l'indipendenza e l'unità del nostro paese - ha detto il sindaco di Garbagnate, Mauro Colombo - Oggi più che mai, la memoria di queste vittime infonde in noi un desiderio di pace e un sentimento di speranza''.

 

''L'amministrazione comunale si vuole unire al ricordo di queste vite spezzate e vuol ringraziare le forze armate che si fanno garanti della sicurezza e tutelano la pace, la libertà e l'indipendenza del nostro paese" ha concluso il primo cittadino.

L'alzabandiera al monumento degli alpini di Garbagnate Monastero

 

La parola è poi passata al sindaco di Molteno, Giuseppe Chiarella. "Nel discorso che il Capo dello Stato ha svolto nelle celebrazioni di questa importante ricorrenza, si legge: "ci siamo abituati alla pace. L'Europa unita è stata per settant'anni l'antidoto più forte a egoismi e nazionalismi. Diverse generazioni sono nate e cresciute in un Continente che sembrava aver cancellato non soltanto la parola guerra ma anche persino la sua memoria. Poi improvvisamente la guerra - la tragedia della guerra - è riapparsa nel nostro Continente. È accaduto a causa della sciagurata e inaccettabile aggressione che la Federazione russa ha portato contro l'Ucraina e il suo popolo". Mi voglio soffermare su queste parole: "ci siamo abituati alla Pace". Abbiamo fatto l'abitudine alla pace, dove però la parola abitudine ha una connotazione negativa concepita quale tendenza alla continuazione o alla ripetizione di un determinato comportamento. Un comportamento quasi inerte, di assuefazione, d'immobilità o inattività o di sconcertante abbandono fisico o spirituale".

Alcune immagini del corteo di questa mattina

 

I recenti avvenimenti però hanno cambiato il nostro modo di essere abituati alla pace: "La guerra riapparsa improvvisamente nel nostro continente ci ha svegliato da questo torpore portando alla ribalta parole come "terza guerra mondiale", "bomba nucleare", facendoci capire come nulla e scontato e come la pace debba invece essere alimentata sempre e costantemente anche nella nostra quotidianità - ha proseguito nella riflessione il sindaco di Molteno - Qualcuno allora potrebbe chiedere come possiamo alimentare la pace nella nostra quotidianità. Ebbene, le risposte sarebbero molteplici ma una su tutte credo debba essere sottolineata: la pace può essere alimentata partecipando, per esempio, alla vita pubblica in modo attivo smettendo di essere spettatori passivi alla finestra".

Le vicende attuali portano a vivere questa cerimonia con altri occhi, come ha suggerito Chiarella: "Alla luce di quanto sta accadendo alle porte dell'Europa, questo 4 novembre assume un significato ancora più forte e importante perché non sia vano il sacrificio di tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere. Quell'attaccamento al dovere che oggi riscontriamo nelle nostre Forze Armate. Grazie ai militari che contribuiscono affinché la nostra società si evolva in sicurezza e che sempre sono presenti in occasione delle calamità naturali o in altre emergenze. Grazie ai nostri Agenti di Polizia Locale che subito intervengono quando accade qualcosa nelle nostre Comunità; alla Protezione Civile e al corpo degli Alpini anch'essi sempre in prima linea".

Il corpo musicale Santa Cecilia di Molteno

La cerimonia si è poi spostata al monumento dei caduti presso il cimitero di Molteno, dove si è tenuto il solenne omaggio ai caduti con deposizione della corona di alloro.
M.Mau.
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